Si è svolta questa mattina al Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la cerimonia di avvio dei lavori della nuova “Biblioteca di Archeologia e Storia dell’Arte” di Roma, nel Fabbricato San Felice. Sono intervenuti il ministro della Cultura, Dario Franceschini, in videocollegamento, l’architetto Mario Botta, il segretario generale della Fondazione “Giorgio Cini”, Renata Codello e la direttrice dell’Agenzia del Demanio, Alessandra Dal Verme.
Fondata nel 1875, la Biblioteca di Archeologia e Storia dell’Arte, fa parte delle biblioteche pubbliche statali ed è l’unica specializzata a livello nazionale.
L’Agenzia del Demanio, sulla base dell’Accordo Operativo stipulato con il Ministero della Cultura, ha assunto le funzioni di stazione appaltante per la realizzazione del progetto di restauro e allestimento della nuova sede della Biblioteca presso il “Palazzo San Felice”, edificio soggetto a vincolo storico artistico e appartenente alla dotazione della Presidenza della Repubblica, destinato a divenire un polo culturale per la città di Roma.
All’esito di un’articolata procedura negoziata, costruita insieme al Ministero della Cultura e al Segretariato Generale del Quirinale, l’Agenzia ha affidato l’appalto integrato di progettazione esecutiva e lavori per la realizzazione dell’intervento, sulla base del Progetto di Fattibilità Tecnico Economica, che nasce dall’idea progettuale donata dall’archietto Mario Botta alla Presidenza della Repubblica. Per garantire la qualità della realizzazione in perfetta coerenza con il progetto, l’Agenzia ha istituito il Tavolo di coordinamento che svolgerà la funzione di monitoraggio, accompagnamento e supporto fino all’ultimazione dell’opera, con la partecipazione di tutte le istituzioni coinvolte.
“I beni del patrimonio pubblico – ha dichiarato Alessandra Dal Verme – possono diventare uno strumento per aumentare la fiducia del cittadino verso lo Stato. Questo progetto rappresenta un modello virtuoso di trasformazione di un edificio di pregio destinato ad una funzione di attrazione culturale per i cittadini. I temi dell’attrattività, dell’accessibilità e dell’adattabilità alle attese penso che siano chiavi di lettura fondamentali per l’intervento dello Stato sugli edifici pubblici. Uno Stato si deve dimostrare attento a migliorare l’ambiente e le città, moderno e digitale, capace di offrire rigenerazione di aree urbane, cura del territorio e del paesaggio, uffici per le PA all’altezza delle sfide che si presentano nel mutato contesto: ci impegniamo a trasmettere l’idea che l’immobile pubblico cura il cittadino.”
Fonte : Agenzia Demanio