Di Andrea Calzavacca, Head of Loan Advisory & Alternative Investments Italy di CBRE Italy.
Il settore europeo del Life Science è sostenuto dai progressi tecnologici, dalle approvazioni di farma innovativi e da un ricco bacino di talenti, grazie alla presenza in Europa di 43 tra le 100 migliori università mondo nel campo del Life Science.
Tuttavia, il settore è caratterizzato anche dalla grande competizione tra i finanziatori, come Horizon Europe – un fondo per la ricerca e l’innovazione dell’UE da 95,5 miliardi di euro – e gli investimenti diretti esteri e finanziamenti del capitale di rischio (Venture Capital). In questo contesto, le iniziative dei governi nazionali possono essere un fattore di differenziazione nella valorizzazione del potenziale di un Paese.
L’Italia e Milano al centro dell’industria farmaceutica
L’italia è tra i più importante produttori di farmaci, registrando un’esportazione pro capite significativa. So nel 2021 il Paese ha esportato prodotti farmaceutici per un valore di 33,3 miliardi di euro, osservando una crescita di oltre l’85% nel periodo 2016-2021, mentre l’occupazione nel settore è aumentata del 9 raggiungendo i 67.000 lavoratori nello stesso periodo di tempo.
In questo contesto, Milano può essere considerata il centro dell’industria farmaceutica italiana, assicurando il 41% dei finanziamenti di Venture Capital nel settore Life Science. In particolare, nel 2023 la città ha attratto finanziamenti record pari a 82 milioni di euro, dei quali 66 milioni di euro sono stati destinati alla società AA VantagradeBio che si occupa di terapia genica.
In questo contesto, Milano può essere considerata il centro dell’industria farmaceutica italiana, assicurandosi il 41% dei finanziamenti di Venture Capital nel settore Life Science. In particolare, nel 2023 la città ha attratto finanziamenti record pari a 82 milioni di euro, dei quali 66 milioni di euro sono stati destinati alla società AA VantagradeBio che si occupa di terapia genica.
La città meneghina è un polo emergente nel settore farmaceutico, biotecnologico e foodtech, con forti prospettive di crescita e un impegno nell’innovazione. Un esempio è MIND Milan Innovation District, il più grande distretto italiano dell’innovazione, della ricerca scientifica e tecnologica; un quartiere che si costituisce come un ecosistema in grado di connettere chi innova, chi fa ricerca o studia con le istituzioni e le 40 imprese che vi si sono insediate fino ad oggi. All’interno del distretto, che attualmente conta 7mila frequentatori al giorno, si concentrano sedi aziendali – tra cui le case farmaceutiche AstraZeneca e Bracco – dipartimenti R&D di realtà come Rold e Illumina, incubatori di impresa specializzati in Life Science come Bio4Dreams, startup, uffici, laboratori, e soprattutto vi troviamo anche la presenza di “ancore” pubbliche, attori protagonisti del progetto di MIND fin dall’inizio: l’IRCCS Ospedale Galeazzi Sant’ Ambrogio, la Fondazione Triulza, l’Università degli Studi di Milano e l’Istituto di Ricerca Human Technopole.
Quest’ultimo è un istituto di ricerca finanziato dal governo e dedicato al sostegno della salute e del benessere attraverso la sperimentazione di una medicina personalizzata e preventiva all’avanguardia. I laboratori innovativi e le esclusive attrezzature di calcolo, di archiviazione e di imaging dell’istituto, insieme a un gruppo di ricercatori altamente qualificati, posizionano Human Technopole come leader globale. L’istituto ha un organico di oltre 350 persone, tra cui 220 ricercatori e personale di supporto scientifico. Inoltre, oltre il 60% del team di ricerca è composto da talenti internazionali.
L’impegno di Human Technopole nel contribuire all’evoluzione e al progresso scientifico è sottolineato dalle sue tecnologie uniche, che saranno accessibili alla comunità scientifica più ampia. L’istituto ha ottenuto 8,7 milioni di euro di finanziamenti esterni, tra cui anche sovvenzioni e borse di studio da parte di istituzioni finanziarie europee e internazionali che attestano l’eccellenza dell’istituto. I piani di crescita futuri prevedono l’impiego di fino a 1.000 scienziati in varie discipline, come biologia, bioinformatica, chimica, ingegneria, scienze della salute e scienze computazionali e dei dati.
Un’opportunità per il Real Estate?
La crescita e lo sviluppo delle attività di ricerca, sia se esternalizzate a gruppi specializzati o intese anch come consolidamento di start-up, richiedono nuovi concetti di spazi e laboratori adatti. Questi spazi hann caratteristiche uniche e differiscono dai tradizionali uffici per fattori spesso cruciali, come la necessità pavimenti più resistenti e percorsi di consegna definiti per merci e forniture.
In Italia, pochi edifici sono stati sviluppati rispecchiando tutti i recenti trend propri di un Life Science buildin rispetto agli uffici standard. Tuttavia, l’esperienza di CBRE conferma la necessità di allineare le nuovi costruzioni e espansioni locali alle attuali caratteristiche osservate in contesti più maturi. Alcuni esempi ch seguono i concetti più avanzati includono parchi scientifici focalizzati sulla tecnologia o alcuni hub che s sono sviluppati proprio intorno al bacino gravitazionale di importanti industrie farmaceutiche italiane che hanno quindi creato luoghi di indotto e di incubazione di realtà dapprima strumentali per la filiera e che po si sono evolute in iniziative a se stanti.
I prossimi sviluppi di questo settore saranno verosimilmente guidati dalla disponibilità di talenti professionalità in determinate aree geografiche e sarà fondamentale prestare attenzione all’evoluzione competitiva dell’ambiente universitario italiano e al modo in cui questo si intreccerà con gli interessi privati dei maggiori gruppi attivi nei vari settori della tecnologia e della farmaceutica. La disponibilità di nuovi spazi adeguati, allineati agli standard internazionali più avanzati, sarà cruciale. Infine, la creazione di hub integrati incentrati sulla condivisione di idee può catalizzare le tendenze sopra descritte, attirando talenti e investimenti anche dal settore privato, come in alcuni casi già osservati in Italia.
Nella foto, Andrea Calzavacca
Fonte : CBRE