Il XXVII Rapporto Congiunturale e previsionale del CRESME viene presentato oggi a Bologna nell’ambito della collaborazione con il Consiglio Nazionale del Geometri e Geometri Laureati per il 45° Congresso “Geometri – Connessi al Futuro. Progettiamo il domani”, organizzato nel 90° dell’istituzione ufficiale della figura tecnica del Geometra.
Il Rapporto descrive un quadro di mercato in ripresa, in cui tutti i motori delle costruzioni sembrano essere ripartiti, pur con tassi contenuti e profonde polarizzazioni e differenze territoriali e tipologiche; allo stesso tempo si affrontano i nodi di un profondo cambiamento con cui tutti gli attori dell’offerta devono confrontarsi. E tra i segnali di ripresa, come previsto, sono da mettere sul piatto le opere pubbliche che in termini di importi dei lavori messi in gara sono tornate nel 2018 e nel 2019 ai livelli dei primi anni 2000.
Ma se è vero che il settore delle costruzioni sta lentamente uscendo dalla più grande crisi della sua storia, il mercato si è ridimensionato, è profondamente trasformato e appare in crisi di immagine; le costruzioni hanno pagato la perdita di ‘ruolo’ nelle riflessioni che guardano ai processi di sviluppo. Speculazione e consumo di suolo, corruzione e ‘bruttezza’, ‘rendita’ e immobilizzazione delle risorse, errori, ritardi, varianti, hanno disegnato uno scenario negativo che corre il rischio di non far comprendere la sfida strategica che “l’ambiente costruito” è chiamato a giocare nella storica fase ambientale e socio-economica che stiamo vivendo.
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