È stato presentato il 30 gennaio il quarto numero di Report Milano, un progetto editoriale
periodico curato da AIM – Associazione Interessi Metropolitani – volto ad
approfondire progetti e strategie che hanno un impatto significativo sulla città e
sull’area metropolitana milanese. Dopo aver trattato il tema della riapertura
dei Navigli, il teleriscaldamento e le strategie ecologiche per l’area
metropolitana, questo numero approfondisce il ruolo di Fondazione Fiera
Milano nella trasformazione della città.
La Fiera di Milano quest’anno compie cent’anni. Un secolo durante il quale ha
accompagnato lo sviluppo economico e culturale di Milano fin dalle prime
manifestazioni fieristiche che si sono svolte sui Bastioni di Porta Venezia per poi
passare nella Piazza d’Armi, dove è rimasta per oltre 80 anni. Nel 2005 la
realizzazione del nuovo quartiere a Rho-Pero, nell’immediata cintura Nord Ovest
della città, ha contribuito alla valorizzazione di un territorio che negli anni
successivi sarebbe diventato il fulcro di attività internazionali, in primis l’Expo
2015. Attraverso la rivitalizzazione di queste aree e sempre di comune accordo
con le istituzioni Fondazione Fiera ha dato anche un forte impulso alla crescita di
Milano come punto di riferimento internazionale.
“Una ricerca Makno svolta nel 2018 – afferma Fabio Storer, Responsabile
Governance e Comunicazione di Fondazione, evidenziava come in quell’anno il
brand Fiera fosse per i Milanesi più forte e riconoscibile di quelli di istituzioni
quali il Teatro alla Scala e le prestigiose università meneghine. Con definizioni
quali «orgoglio», «milanesità» e «senso di appartenenza», «voglia di vivere in
questa città sempre più europea, policentrica ed ecologica» i cittadini hanno
motivato la scelta di designare la Fiera come l’ente più rappresentativo della
città.
Alla scala del rapporto con Milano sono avvenute forse le innovazioni più
significative. La sinergia tra Salone del Mobile e Fuorisalone, per esempio, si è
trasformata in un modello di successo, che si è esteso progressivamente a molti
altri settori. Un format basato sull’uso della città come palcoscenico funziona in
combinazione con la piattaforma fieristica e ne estende le funzioni e il ruolo. Gli
effetti sono andati al di là delle aspettative, diventando anche un modello per le
politiche urbane: si pensi a BookCity, Fashion Week,
Piano City, Arch Week, Green City, Photo week, Digital
week… Eventi che connettono l’esperienza fieristica
all’attività espositiva e culturale in spazi spesso nascosti
e magici della città. Questa propensione alla creazione
di eventi rivolti anche alla cittadinanza è diventata una
caratteristica di Milano, che ha aiutato lo sviluppo del
turismo e ha funzionato anche come catalizzatore di
processi di rigenerazione urbana.
Si pensi a via Savona/ Tortona, via Ventura a Lambrate,
via Mecenate, via Ferrante Aporti.
Questo rinnovato rapporto tra Fiera e città tende a
riprodursi spontaneamente ed ha certamente
contribuito al rinascimento di Milano che con Expo si è
dispiegata pienamente e che vedrà in MIND – polo di
ricerca e innovazione tecnologica – un nuovo capitolo
importante.
Lo spostamento della Fiera a Rho non va visto come decentramento di una
grande funzione, ma come acceleratore di un processo di sviluppo lungo un asse
ben infrastrutturato che lega Porta Nuova con l’Aeroporto di Malpensa, passando
per una serie di aree già trasformate o in fase di trasformazione. Un asse lungo
cui dominano le funzioni legate all’economia della conoscenza: funzioni
fieristiche rinnovate, università, centri di ricerca avanzati, start-up e imprese
tecnologicamente innovative, headquarter dei settori assicurativi e bancari, fino
alla possibile rilocalizzazione della Rai proprio nei padiglioni di Fiera, dove la TV
pubblica, nel passato, ha realizzato alcune tra le sue trasmissioni storiche.
In un’epoca dominata dalla tecnologia e dalla rete accanto alle piattaforme
virtuali è importante rinnovare i luoghi fisici dove le innovazioni possono essere
promosse e sviluppate. Milano sta lavorando molto in questa direzione con la
trasformazione dei luoghi della ricerca e dell’educazione, della cura ma anche del
commercio. All’interno di questo contesto la Fondazione Fiera ha svolto
e continua a svolgere un ruolo determinante, guidando le più importanti trasformazioni .
Fonte : Nota congiunta