“Siamo di fronte all’ennesima emergenza che poteva essere arginata se tutte le opere di manutenzione e di messa in sicurezza del territorio già programmate da tempo fossero partite”, sottolinea il presidente dell’ANCE, Giuliano Campana.
“In questi anni sono stati fatti passi avanti grazie all’unità di missione Italiasicura istituita da palazzo Chigi, ma di tutto quel lavoro fatto per recuperare fondi e risorse per la tutela del territorio ancora pochi sono i frutti che siamo riusciti a cogliere”, prosegue Campana.
Occorre dunque “rimuovere gli ostacoli burocratici e attribuire responsabilità chiare per far partire quel Piano nazionale di manutenzione e di messa in sicurezza del territorio che chiediamo da anni, che viene rispolverato solo di fronte alle emergenze, e che invece necessita di continuità e di efficacia”. Basta, quindi, con lo “spezzettamento di competenze tra chi ha il compito di reperire le risorse, progettare e bandire le gare”, continua Campana, “occorre una responsabilità unica in grado di seguire tutto il processo di realizzazione delle opere di messa in sicurezza che deve essere conferita in modo inequivocabile all’unità di missione contro il dissesto”.
Del resto il Piano nazionale di manutenzione e di messa in sicurezza del territorio, ricorda il presidente ANCE, può contare sull’appoggio di tutta la filiera delle costruzioni, compresi i professionisti e le associazioni ambientaliste, “con i quali abbiamo lavorato con grande sintonia negli anni scorsi per arrivare a condividere l’obiettivo comune di mettere in sicurezza un territorio fragile ed esposto a fenomeni naturali sempre più estremi e difficili da fronteggiare”.
Fonte : ANCE