Si è tenuto ieri 11 luglio a Milano il Convegno Annuale di RICS in Italia. L’appuntamento è stato occasione per discutere e approfondire le potenzialità di crescita del mercato italiano delle infrastrutture, oggi sempre più al centro del dibattito pubblico del nostro Paese.
Al convegno hanno preso parte esperti ed esponenti istituzionali del settore. In particolare, ad animare il dibattito sono stati Gabriele Buia, Presidente ANCE; Corrado Passera, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti del Governo Monti e CEO di Illimity Bank; Stefano Cianciotta, Presidente Osservatorio Nazionale Infrastrutture; Marco Daviddi, Fellow di RICSe PartnerEY, Mediterranean Leader – Transaction Advisory Service; e Umberto Regalia, Past President Agenzia Trasporto Pubblico Locale.
Durante i lavori si è parlato dei cambiamenti che sta affrontando il settore, grazie all’ingresso delle nuove tecnologie, come Analitycs e Big Data, Internet of Things e Intelligenza Artificiale. Un’evoluzione che sta influenzando concretamente le infrastrutture dal punto di vista della progettazione, della realizzazione, dell’operatività e del loro mantenimento e sta definendo nuove competenze e nuovi profili professionali.
L’Italia, in tal senso, sembra recepire più lentamente tali sviluppi e si pone all’ultimo posto rispetto a Francia, Germania, Spagna e UK (fonte: Studio EY Digital in Infrastructure).
Ha dichiarato Marco Daviddi,Partner EY, Mediterranean Leader – Transaction Advisory Service: “La connettività riguarda le reti e il flusso di persone, beni, servizi, dati e capitali. Tutto questo richiede infrastrutture che devono essere viste in una accezione più ampia. Le infrastrutture fisiche, infatti, senza una adeguata digitalizzazione, avranno e creeranno un valore molto limitato. Con la digitalizzazione derivante dai progressi nel cloud computing, analisi dei big data, intelligenza artificiale e apprendimento automatico, oggi le infrastrutture possono essere sempre più efficienti, flessibili e connesse. Ciò permette una razionalizzazione del sistema infrastrutturale del Paese, attualmente non efficiente. Razionalizzazione e individuazione delle priorità da realizzare sono due aspetti complementari. Per il nostro Paese, che ad oggi ha ancora un limitato livello di penetrazione del digitale, ciò può rappresentare un’eccezionale opportunità per rilanciare la competitività”.
A conferma dello scarso impatto delle tecnologie sul nostro Paese, i dati emersi dal DESI (Digital Economy and Society Index), l’indicatore che misura il livello di digitalizzazione degli stati membri della UE, pongono l’Italia al 25° posto su 28 Stati, davanti solo a Bulgaria, Grecia e Romania.
Corrado Passera, CEO di illimity Bank ha dichiarato: “Le infrastrutture sono un elemento fondamentale della produttività e della crescita e quindi dell’occupazione di ogni Paese. L’Italia deve recuperare il ritardo accumulato e perché ciò succeda è necessario agire su vari fronti: eliminare gli appesantimenti inutili delle procedure (goldplating delle direttive), scoraggiare le impugnative pretestuose, ridurre la resistenza delle comunità interessate (effetto nimby) con un adeguato coinvolgimento a monte (Debat Publique). Il modello più efficace per le infrastrutture strategiche (essential facilities) è quello che è stato seguito con Terna e SNAM che dovrebbe essere esteso anche alla reti di telecomunicazione e alla rete ferroviaria. Serve un piano massiccio di investimenti infrastrutturali europei finanziati solidalmente da tutti gli Stati membri della Ue.”
Una delle sfide del settore delle infrastrutture riguarda anche l’espansione demografica del pianeta. Le stime parlando di una popolazione mondiale che supererà i 9 miliardi di abitanti nel 2050. Si calcola che nei prossimi 40 anni si costruirà più di quanto fatto finora. Per questa ragione è fondamentale fin da ora lavorare per costruire un mercato regolamentato, etico e sostenibile nel rispetto degli individui e dell’ambiente.
“RICS, assieme ad altri stakeholder europei del settore delle costruzioni (European Construction Forum), ha presentato il 12 giugno all’UE una iniziativa congiunta per delineare il futuro del settore delle costruzioni in Europa: un nuovo ambito normativo definito EU Construction 2050” – ha dichiarato Daniele Levi Formiggini, Presidente di RICS in Italia– “Il ruolo di RICS in questa iniziativa sarà cruciale, in particolare per l’implementazione in Europa di standard internazionali quali l’ICMS (International Cost Measurement Standard) che promuovono metriche condivise a livello globale per la misurazione, la classificazione e l’analisi dei costi delle grandi opere”.
Gabriele Buia,Presidentedell’Ance, ha concluso:“Le infrastrutture sono utili al benessere sociale della collettività. L’Ance sta portando avanti una battaglia per rimuovere tutti gli ostacoli burocratici che impediscono la spesa delle risorse e dilatano i tempi di realizzazione. Per essere competitivi dobbiamo poter realizzare le opere nei tempi e nei costi giusti.”
Fonte : RICS