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	 7 agosto 2007 
 Secondo Jones Lang LaSalle il mercato direzionale italiano registra un 
	rallentamento dell’attività nei primi sei mesi del 2007, in controtendenza 
	con la maggior parte dei mercati direzionali europei. L’ultima analisi dei 
	due mercati italiani più importanti, Milano e Roma, condotta dalla Società 
	individua la causa di questo rallentamento soprattutto nella non coincidenza 
	tra esigenze della domanda e caratteristiche dell’offerta, che si conferma 
	limitata per quanto riguarda gli spazi moderni. Ecco la Nota dell' Ufficio 
	Studi della Società. Il livello della domanda di spazi ad uso ufficio ha 
	cominciato a salire durante il 2006, e alla fine dell’anno si è registrato 
	un aumento dell’assorbimento nei due mercati principali. Nei primi mesi del 
	2007 la domanda da parte degli utilizzatori ha continuato ad essere 
	alimentata dalle buone prospettive dell’economia, facendo registrare un 
	generale ottimismo da parte delle aziende. Questo ottimismo oggi si traduce 
	in una maggiore domanda di spazi ad uso ufficio rispetto agli ultimi anni. 
	Tuttavia, il mercato direzionale italiano si mostra impreparato a rispondere 
	positivamente nell’immediato. "La domanda da parte degli utilizzatori è 
	guidata principalmente dalla necessità di consolidamento (aumento di M&A 
	come la recente acquisizione di Capitalia da parte di Unicredit, oppure la 
	necessità di raggruppare uffici oggi sparsi in varie localizzazioni), o di 
	ampliamento interno, grazie al rafforzamento dell’economia aziendale, e 
	quindi alla crescita di organico, soprattutto nelle multinazionali", spiega 
	Pierre Marin, amministratore delegato di Jones Lang LaSalle Italia. "Le 
	esigenze di localizzazione sono sempre più allineate agli standard europei e 
	sono determinate da due principali fattori: la necessità di ottimizzare 
	spazi e/o costi e di concentrare i dipendenti all’interno di uno spazio 
	unico con l’obiettivo di migliorare la comunicazione a tutti i livelli". A 
	causa della bassa attività di costruzione che si è registrata negli ultimi 
	anni, i due mercati si caratterizzano per la mancanza di prodotto di 
	qualità. Il tasso di sfitto si conferma sotto la media europea in entrambi i 
	mercati, ed anche gli spazi di grado A si presentano scarsi. "Per garantire 
	un mercato equilibrato e flessibile si rende necessario avere una 
	percentuale di spazi immediatamente disponibili intorno al 6-7%" evidenzia 
	Pierre Marin. Continua: "Considerando l’attuale bassa offerta, riteniamo che 
	la maggior parte degli spazi di grado A oggi immediatamente disponibili sul 
	mercato potranno essere quasi completamente assorbiti durante la seconda 
	metà dell’anno. Inoltre, si nota un incremento d’interesse per i progetti 
	futuri: oggi i potenziali occupiers iniziano a percepire come concreta la 
	possibilità che nell’arco dei prossimi 4-5 anni sarà disponibile un prodotto 
	migliore. Per questa ragione preferiscono locare nell’immediato degli spazi 
	temporanei nell’attesa che il nuovo prodotto entri nel mercato". Oggi i 
	mercati italiani dovrebbero puntare sui nuovi progetti per non rischiare in 
	futuro il rallentamento dell’attività con conseguenti perdite nella 
	competizione con gli altri mercati europei. In confronto ad altri mercati, 
	si nota ad oggi ancora una differenza nel livello d’assorbimento rispetto 
	allo stock complessivo. "Vediamo per esempio che a Parigi o Madrid 
	l’assorbimento medio annuale degli ultimi anni si è attestato sempre intorno 
	ad una media del 4% dello stock esistente, mentre a Milano e Roma la quota 
	raggiunge appena un 2%. Siamo convinti che questa differenza sia legata alla 
	bassa qualità dell’offerta", sottolinea Pierre Marin. "Per questo il mercato 
	italiano possiede una grande potenziale di crescita, se l’offerta sarà 
	allineata agli standard della domanda". Infatti, i progetti futuri 
	rappresentano un’importante area di miglioramento, soprattutto i grandi 
	progetti urbani che dovrebbero realizzarsi entro il 2010-2012, o anche 
	successivamente al 2012 su entrambe le piazze principali italiane (CityLife, 
	Porta Nuova, Europarco, Parco Leonardo, ed altri). Tali progetti sono 
	concepiti secondo gli standard internazionali di qualità e sono in grado di 
	rispondere a tutte le esigenze degli utilizzatori, condizione oggi 
	scarsamente realizzabile sia a Milano che a Roma. Nei primi sei mesi 
	dell’anno l’assorbimento ha registrato una flessione del 21% rispetto allo 
	stesso periodo dell’anno precedente. Tuttavia, nel secondo trimestre 
	l’assorbimento ha mostrato una ripresa, con 107.000 mq. locati da aprile a 
	giugno, un aumento del 95% rispetto al primo trimestre. Si conferma che la 
	domanda di spazi di qualità non viene soddisfatta da un’offerta adeguata, 
	soprattutto in riferimento al canone di fascia media. Analizzando 
	l’assorbimento dei primi sei mesi per fascia di canone pagato, si nota che 
	siano proprio questi gli spazi più scambiati. La maggior parte dei nuovi 
	contratti d’affitto è stata chiusa ad un canone medio inferiore a 
	250/mq/annuo, mentre, a causa della limitata offerta di spazi moderni nelle 
	aree centrali del mercato, non sono stati chiusi contratti per canoni più 
	elevati, nonostante la disponibilità elevata da parte degli utilizzatori di 
	pagare il canone massimo per acquisire nuovi uffici nel centro. Considerando 
	l’attuale livello della richiesta, nella seconda metà dell’anno si prevede 
	che anche gli spazi di qualità elevata ancora disponibili con affitti 
	inferiori ai € 250/mq/anno (concentrati soprattutto nella periferia) saranno 
	completamente assorbiti. Durante il 2° trimestre sono stati consegnati 
	soltanto circa 45.000 mq. di nuovi spazi ad uso ufficio nella piazza 
	milanese, che si vanno a sommare ai 20.000 mq. del 1° trimestre. In 
	conseguenza all’attività di costruzione così limitata, il tasso di sfitto è 
	sceso al 7,5% ed è ormai inferiore alla media europea. Alla fine di giugno 
	2007, circa 870.000 mq. d’uffici risultano non occupati. Lo sfitto degli 
	uffici di qualità (grado A) è leggermente aumentato durante il trimestre per 
	la consegna di nuovi progetti, tuttavia, gli uffici di qualità 
	immediatamente disponibili non ammontano a più di 250.000 mq. Considerando 
	che nella seconda metà dell’anno sono previsti solo ulteriori 8.000 mq. di 
	nuovi spazi, questo dato mostra un’insufficienza nell’offerta nel medio 
	termine. Rispetto al 1° trimestre si è registrato un leggero aumento dei 
	volumi relativi ai progetti che dovrebbero essere completati nel 2008-2009, 
	raggiungendo circa 380.000 mq. E’ importante notare come si inizi ad 
	osservare una crescita degli sviluppi pre-let per i progetti con consegna 
	tra il 2010-2012, e successivamente al 2012, in quanto gli utilizzatori 
	considerano questi i spazi più attraenti e sono quindi disposti a 
	posticipare la loro domanda di un paio d’anni, trovando una soluzione 
	temporanea. I canoni massimi di locazione si sono mantenuti stabili sia 
	durante il trimestre, sia durante gli ultimi dodici mesi, e si prevede che 
	rimangano tali almeno fino alla fine dell’anno. Per quanto riguarda le nuove 
	realizzazioni, quelle che saranno successivamente immesse sul mercato, si 
	prevede una potenziale crescita dei canoni nella sottozona di riferimento.
 
 Roma
 Durante i primi sei mesi dell’anno il mercato romano ha registrato un 
	arresto dell’assorbimento con un volume di soli 17.000 mq., con una 
	flessione dell’85% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un 
	dato condizionato dalla mancanza di prodotto di qualità, non dall’assenza 
	d’interesse. Anche a Roma la domanda si presenta matura, allineata sugli 
	standard internazionali. A causa della mancanza di prodotto adeguato, il 
	mercato però non riesce a soddisfare la potenziale domanda.
 Il tasso di sfitto complessivo è del 4,4%, evidenziando un mercato poco 
	liquido e flessibile alla domanda. Analizzando l’attuale offerta per grado 
	di qualità, si nota maggiormente la scarsità di scelta: l’offerta di qualità 
	(grado A) immediatamente disponibile a Roma oggi ammonta a meno di 20.000 
	mq. di spazi, chiaramente insufficienti nel mercato locativo. L’offerta di 
	grado B (circa 200.000 mq.), collocata per gran parte in zone periferiche 
	oppure con scarso accessibilità alla rete del trasporto pubblico, non può 
	rappresentare un’alternativa se non per un periodo temporaneo, nell’attesa 
	che entrino nel mercato i nuovi progetti.
 Analizzando la preferenza nella location da parte degli utilizzatori, si 
	evidenzia, durante il 2° trimestre 2007, una chiara tendenza a prediligere 
	le aree a sud di Roma nel corridoio EUR-Torrino-Laurentina-Fiumicino. Queste 
	sono le aree dove si concentrano la maggior parte degli sviluppi avviati o 
	proposti, ovvero dove ci sono buone potenzialità per l’assorbimento futuro.
 Nonostante Roma registri molteplici nuovi progetti direzionali di qualità 
	moderna, ad oggi sono stati avviati soltanto pochi cantieri. Difatti, 
	l’attività di sviluppo di nuovi complessi direzionali è ferma sui livelli 
	registrati lo scorso trimestre. L’obbligo imposto dal nuovo Piano Regolatore 
	di sviluppare solo progetti misti crea un’ulteriore freno all’attività 
	edificatoria. Il mercato romano continua ad essere caratterizzato da un 
	atteggiamento prudente da parte dei costruttori, in maggior parte locali, 
	che privilegiano l’attività di pre-letting rispetto a quella speculativa, 
	cioè non dando inizio ai lavori prima di aver identificato il futuro 
	inquilino. "Rispetto allo scorso trimestre emerge, tuttavia, un 
	atteggiamento più coraggioso da parte degli investitori, che in alcuni casi 
	iniziano ad acquisire progetti di sviluppo, assumendosi maggiori rischi. 
	Questa tendenza potrebbe tradursi in futuro in una crescita degli sviluppi 
	speculativi", spiega Luca di Nisio, responsabile del settore Agency Roma di 
	Jones Lang LaSalle. I canoni massimi di locazione, dopo un aumento del 4% 
	durante il 1° trimestre 2007, sono rimasti fermi durante il 2° trimestre. 
	Nonostante la scarsità dell’offerta, questo accade perché il basso grado 
	della qualità non consente ai proprietari di aumentare i canoni richiesti. 
	"Riteniamo che i canoni si confermeranno stabili anche durante la 2° metà 
	dell’anno", dichiara Luca di Nisio. "Mentre prevediamo che canoni 
	cresceranno nel 2008, favoriti dalla nuova offerta di grado A".
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