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	aprile 2007 
	Assogestioni ha diffuso il 2 
	aprile i dati sui Fondi Immobiliari nella seconda metà del 2006.«I Fondi Immobiliari sembrano non incontrare ostacoli alla loro crescita e i 
	dati relativi agli ultimi sei mesi dell’anno dimostrano ampiamente il loro 
	positivo andamento. Nel corso del 2° semestre 2006, infatti, oltre alla 
	crescita del patrimonio, un nuovo operatore è entrato nel sistema e sono 
	diventati operativi 19 nuovi prodotti, di cui 7 speculativi. Il numero 
	complessivo di Fondi Immobiliari passa così da 59 a 78; in tutto il 2006 i 
	nuovi prodotti lanciati sono 28.
 Nel periodo di riferimento la crescita delle masse è stata pari al 18,5%, 
	poco meno del doppio di quella registrata nel precedente semestre (10,9%).
 L’incremento ha permesso al patrimonio complessivo di sfiorare i 15,6 
	miliardi di euro. La percentuale di crescita è ancor più consistente se 
	confrontata con i dati rilevati nel corso dello medesimo periodo dello 
	scorso anno e di tre anni fa (31,5% e 253%).
 Un contributo consistente al boom delle masse è pervenuto dalla 
	rivalutazione del portafoglio ma soprattutto dai flussi di raccolta, 
	positivi e pari a circa 1,7 miliardi di euro. Sommano a questi gli oltre 909 
	milioni raccolti nel corso del 1° semestre, i flussi di tutto il 2006 sono 
	pari a 2,6 miliardi di euro.
 Alla fine del 2006, si accentuano le differenze tra il patrimonio dei Fondi 
	Retail e quello dei Fondi Riservati. I primi detengono 7,07 miliardi di 
	euro, mentre per i secondi il dato è pari circa 8,51 miliardi. L’andamento 
	della raccolta rispecchia in parte questa differenza. Infatti, nel secondo 
	semestre sono 265,7 i milioni di euro incassati dai Fondi Retail e 1,42 i 
	miliardi entrati nelle casse dei Riservati.
 Cresce ancora nel corso del semestre il totale delle attività dei Fondi 
	Immobiliari, che si assesta a oltre 25,2 miliardi di euro. La crescita 
	percentuale, rispetto al semestre precedente, è del 23% circa. In questo 
	intervallo di tempo le attività sono cresciute più del patrimonio per via 
	del crescente ricorso alla leva, il cui grado di utilizzo, a fine dicembre, 
	ha quasi raggiunto il 70%. Lo scorso semestre era di poco superiore al 60%.
 Per quanto concerne la composizione delle attività, si osserva una 
	diminuzione degli investimenti in immobili passati dall’84%, dello scorso 
	semestre, all’attuale 81,5%, in seguito all’entrata di nuovi fondi. Il 
	controvalore, comunque in crescita rispetto a quanto registrato il 30 
	giugno, è pari a 20,6 miliardi di euro.
 Tra giugno e dicembre gli investimenti in titoli e liquidità sono tornati a 
	crescere, passando dal 10,9% all’attuale 11,7%; un valore molto vicino a 
	quello riscontrato nell’ambito della rilevazione effettuata nello stesso 
	periodo dello scorso anno (12,2%).
 Analizzando l’Asset Allocation per destinazione d’uso è possibile osservare 
	che gli investimenti sono prevalentemente orientati verso gli Uffici, che 
	rappresentano circa il 57,6%. Con il 14,6%, circa 3,1 miliardi di euro, 
	seguono le destinazioni d’uso Commerciale, che scalzano dalla seconda 
	posizione le destinazioni denominate Altro (principalmente caserme e 
	centraline telefoniche) che contano oggi sul 9,4% del totale, poco meno di 2 
	miliardi di euro.
 Dal punto di vista della “geografia degli investimenti”, non si osservano 
	cambiamenti sostanziali ma crescono gli impegni nel Nord Ovest (da 37,2% a 
	41,2%) e all’estero. Diminuiscono invece quelli nelle altre aree geografiche 
	e in particolare quelli nel Centro (da 37% a 34,4%) e nel Sud e Isole (da 
	12,3% a 10,5%)» (CS dell'Associazione)
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