14 marzo 2007
In occasione del MIPIM Jones
Lang LaSalle ha diffuso il consueto Rapporto sul mercato degli uffici in
Italia. Ecco la Nota Stampa ella Società
Nell’ambito dell’economia europea in crescita (il PIL della zona UE ha
registrato +2,8% per il 2006, mentre per il 2007 si prevede il +2,3%), il
mercato degli utilizzatori di spazi direzionali ha registrato un
miglioramento durante gli ultimi 12 mesi. L’ultima analisi di Jones Lang
LaSalle registra nel 2006 un aumento della domanda di locali ad uso ufficio
con un conseguente incremento di spazi assorbiti e basso tasso di sfitto nei
due principali mercati italiani. Pertanto, anche i canoni di locazione
subiscono oggi una forte pressione al rialzo.
Nonostante il trend positivo, il mercato direzionale italiano continua però
ad essere condizionato dalle sue caratteristiche storicamente limitanti, e,
nel 2006, la scarsa offerta di prodotto di qualità ha frenato la crescita.
Il mercato italiano, sebbene in rialzo, non ha raggiunto gli elevati livelli
di crescita registrati in molti mercati direzionali europei. Jones Lang
LaSalle ritiene che i fattori frenanti persisteranno anche nel 2007: in
particolare la limitata disponibilità d’offerta di qualità.
"Le previsioni sull’economia europea sono positive, e nel 2007 anche in
Italia si prevede un aumento del PIL. Ciò nonostante la crescita si
presenterà molto più lenta rispetto al resto dell’Europa. Generale ottimismo
da parte delle aziende e crescita dell’occupazione in tutta Europa
determineranno una tendenza al rialzo degli spazi occupati ed una forte
attività di merger & acquisitions. In Italia, tale attività potrebbe
spingere la domanda in direzione di una riconversione degli spazi occupati
in uffici più moderni ed efficienti, nonostante l’aumento del canone di
locazione. Riteniamo però che questa potenziale crescita del mercato
locativo italiano sarà frenata dalla limitata disponibilità di prodotto di
qualità" spiega Pierre Marin, amministratore delegato e responsabile Agency
di Jones Lang LaSalle Italia.
Grazie a due contratti di locazione d’elevata superficie, durante il 2006 il
mercato direzionale milanese ha registrato un aumento dell’assorbimento.
Queste due operazioni hanno rappresentato, da sole, più del 20%
dell’assorbimento complessivo. Secondo l’ultima analisi di mercato di Jones
Lang LaSalle, nel 2006 sono stati assorbiti complessivamente 305.000 mq
d’uffici a Milano: un aumento del 13% su base annuale, il volume più elevato
degli ultimi cinque anni.
Durante l’anno 2006 si è registrato un leggero aumento dell’assorbimento di
superfici più elevate. La superficie assorbita nella fascia tra i 5.000 mq
ed i 10.000 mq è aumentata del 14% , per un totale di circa 80.000 mq: il
26% dell’assorbimento complessivo nell’ambito del mercato milanese.
L’assorbimento più elevato si è registrato in zona "Maciachini". Secondo lo
studio di Jones Lang LaSalle, in questa zona sono stati assorbiti circa
60.000 mq grazie ad un unico contratto di pre-locazione che riguarda una
superficie elevata, nell’ambito di un progetto importante in stato avanzato
di realizzazione. Al secondo posto segue il centro città, con un
assorbimento solo marginalmente inferiore (56.000 mq). Malgrado questi due
mercati più centrali, la maggior parte della superficie assorbita nel 2006
si trova nelle zone periferiche della città, dove si è registrato circa il
40% dell’assorbimento (120.000 mq). Tale trend si spiega con la mancanza
d’offerta in zone più centrali, condizione che spinge gli utilizzatori di
superfici medie e grandi a spostarsi verso aree periferiche per soddisfare
le esigenze di spazio.
La domanda continua ad essere caratterizzata dalla ricerca di spazi di
qualità elevata. Infatti nel 2006 la maggior parte dei nuovi contratti di
locazione ha avuto come oggetto operazioni di ri-localizzazione da spazi non
più adeguatamente corrispondenti alle esigenze degli utilizzatori a spazi di
qualità superiore. L’assorbimento di spazi di Grado A ha registrato un
incremento dell’84%, arrivando a totalizzare quasi 190.000 mq durante
l’anno, il 62% del totale.
Come ulteriore conseguenza della limitata offerta di uffici di dimensioni
medie e grandi di elevata qualità, durante il 2006 si è registrato un
aumento dell’attività di pre-locazione (cioè di nuovi contratti di locazione
per superfici non ancora costruite), che ha rappresentato circa il 25%
dell’assorbimento totale.
Analizzando l’assorbimento in riferimento all’attività dell’utilizzatore, il
settore "servizi" ha registrato il 19% dell’attività complessiva con un
assorbimento di circa 65.000 mq, raddoppiando la superficie assorbita nel
2005. Secondo l’analisi di Jones Lang LaSalle, il settore bancario, al
secondo posto per spazi assorbiti nel 2006 (circa 40.000 mq), ha registrato
un aumento dell’attività rispetto al 2005 pari al 150%. Il settore
industriale, invece, al terzo posto con circa il 12% dell’assorbimento
totale (37.000 mq), ha registrato una flessione del 42% rispetto all’anno
precedente, quando era stato il settore dominante.
Circa il 7,7% di spazi milanesi ad uso ufficio si presenta attualmente alla
ricerca di utilizzatore. Il tasso di sfitto complessivo si è leggermente
ridotto rispetto all’8,2% registrato alla fine del 2005. La piazza milanese
registra infatti un mercato diviso in due. "Nelle aree periferiche non
servite dalla rete metropolitana il tasso di sfitto si conferma elevato.
Nelle aree più centrali collegate alla rete metropolitana, invece, ad oggi
esistono ancora buone opportunità di nuovi sviluppi, data l’offerta di
qualità che rimane limitata. Tuttavia, nel centro città non esistono aree di
sviluppo, né la possibilità di demolire uffici esistenti. Per questo motivo,
ristrutturare uffici datati rappresenta oggi un’ottima possibilità per
incrementare il valore dei cespiti" spiega Pierre Marin, amministratore
delegato di Jones Lang LaSalle Italia e responsabile Agency Office di
Milano.
Alla fine del 2006 circa 885.000 mq di uffici risultavano sfitti. Di questi,
circa 200.000 mq corrispondevano ad uffici di Grado A, mentre il 36% di
spazi non occupati appartenevano alla categoria di Grado C. "Tali spazi
rappresentano uno standard non più richiesto sul mercato, e sono, di
conseguenza, destinati a rimanere sfitti nell’attuale stato. Per ridurre il
volume di sfitto di questa categoria bisognerebbe intervenire con un piano
di ristrutturazione degli spazi ad ampio raggio", sottolinea Pierre Marin.
Gli uffici di Grado A attualmente disponibili sul mercato non rappresentano
che un solo anno di assorbimento.
Nel futuro più sviluppi, ma nel medio termine l’offerta continuerà ad
essere limitata
Nonostante l’offerta di spazi di Grado A si presenti scarsa, l’attività di
costruzione si conferma limitata. Guardando agli sviluppi futuri, su una
potenziale superficie complessiva di oltre due milioni di mq, solo circa
230.000 mq di nuovi uffici risultano al momento in corso di costruzione, ed
in consegna nell’arco dei prossimi due anni. Di questi, circa 60.000 mq sono
ad oggi pre-locati, mentre i restanti 170.000 mq sono ancora disponibili sul
mercato. Secondo Jones Lang LaSalle, questa offerta non è sufficiente a
sostenere la crescita dell’assorbimento nei prossimi due anni. Per il 2007
si prevede, perciò, un volume analogo a quello del 2006.
La qualità traina il canone di locazione
Il canone di locazione massimo si è confermato stabile a €500/mq/anno
durante tutto il 2006. Tuttavia, a causa dell’elevata domanda di spazi di
qualità da parte degli utilizzatori a cui fa riscontro una limitata offerta
da parte del mercato, Jones Lang LaSalle prevede un aggiustamento in alto
del canone durante la prima metà del 2007. "I canoni di locazione dipendono
fortemente dalla qualità degli spazi" evidenzia Pierre Marin. "A causa
dell’attuale assenza di spazi corrispondenti pienamente al Grado A in centro
città, gli utilizzatori non sono disposti a pagare un canone che superi i
500 €. Tuttavia, quando saranno immessi sul mercato spazi di qualità
superiore, si registrerà di certo un aumento del canone massimo".
Roma
La zona EUR fa gola agli utilizzatori
Secondo l’ultima analisi di Jones Lang LaSalle, nel 2006 l’assorbimento
annuale ammontava intorno ai 170.000 mq, con un aumento del 13% rispetto al
2005. Anche a Roma la domanda da parte degli utilizzatori si è concentrato
su spazi di Grado A. Più della metà dell’assorbimento complessivo (90.000
mq) è stato registrato nella categoria di Grado A, in netto aumento dal 2005
(+61.000 mq). Nel 2006, grazie all’elevato numero di nuovi progetti in corso
di realizzazione, gli utilizzatori finali hanno finalmente potuto valutare
diverse opzioni grazie ai nuovi spazi presenti sul mercato.
Analizzando l’attività degli utilizzatori nelle varie zone della città,
emerge una concentrazione dell’assorbimento nella zona dell’EUR di poco
superiore a 100.000 mq: il 59% dell’attività complessiva. Circa il 26%,
invece, è stato assorbito in centro città: si è trattato, per la maggior
parte, di spazi medi e piccoli.
Se analizziamo la tipologia di utilizzatori vediamo che la categoria più
dinamica continua ad essere quella della pubblica amministrazione. Nel 2006,
questa ha determinato da sola circa la metà dell’assorbimento complessivo,
grazie ad un unico contratto di pre-locazione per circa la metà del volume
assorbito dalla pubblica amministrazione stessa. Dall’analisi di Jones Lang
LaSalle emerge che durante il 2006 si è incrementata l’attività da parte del
settore "servizi", avendo registrato il 14% del volume complessivo (24.000
mq). Il settore industriale, grazie ad un contratto d’affitto per una
superficie d’elevata dimensione, si conferma terzo con circa 21.000 mq
assorbiti (12%).
Ridotta disponibilità di spazi di qualità
Il tasso di sfitto si attesta intorno al 4,4%, in leggero aumento rispetto
al 4,0% registrato alla fine del 2005. Tuttavia, l’aumento dello sfitto è il
risultato di una riduzione degli spazi occupati esistenti e non dipende dal
volume di nuovi uffici immessi nel mercato durante l’anno. Nonostante
l’incremento, il tasso di sfitto complessivo rimane ridotto. Analizzando il
tasso di sfitto per grado, emerge la quasi totale assenza d’offerta sul
mercato di immobili di Grado A, con solo circa 25.000 mq di uffici ad oggi
immediatamente disponibili.
Analizzando il tasso di sfitto per area geografica, emerge che la zona
Tiburtina continua a registrare il tasso più elevato, intorno al 9,8%, a
causa della qualità inferiore degli spazi oltre che di una serie di
problematiche connaturate all’area: in particolare, intenso traffico
automobilistico ed inaccessibilità alla rete metropolitana. Sia in zona EUR
(2,6%) che nel centro (2,9%), il tasso di sfitto si conferma invece molto
limitato.
"Il tasso di sfitto storicamente molto limitato continua a condizionare il
mercato romano" spiega Luca Di Nisio, direttore del team Agency Office di
Jones Lang LaSalle Roma. "Questo si traduce nella limitata crescita
dell’assorbimento durante l’anno, rispetto alla crescita media europea che
nel 2006 ha registrato tassi record. Riteniamo che a Roma esista un elevato
potenziale della domanda di spazi direzionali di qualità, considerando che
molti utilizzatori sono ad oggi costretti ad occupare spazi obsoleti per
mancanza di alternativa. La ridotta disponibilità non permette agli
utilizzatori, soprattutto quelli alla ricerca di superfici medie e piccole,
di perseguire obiettivi di ri-localizzazione. A nostro avviso, è necessario
combattere questa caratteristica del mercato con un’estesa e decisa attività
di sviluppo, per impedire che il mercato di Roma sparisca dalla mappa delle
destinazioni direzionali europee".
Aumento dello sviluppo
A seguito di un periodo dì attività edificatoria ridotta, nel 2006 il volume
delle nuove consegne è rimasto limitato. La superficie nuova o ristrutturata
che è stata immessa nel mercato durante l’anno è inferiore a 50.000 mq.
Tuttavia, nel corso del 2006 sono stati aperti numerosi nuovi cantieri e
circa 420.000 mq di nuove costruzioni sono attualmente in corso di
realizzazione. Di tali spazi, che saranno consegnati sul mercato nel corso
dei prossimi 24 mesi, circa 240.000 mq sono ancora disponibili, mentre il
rimanente volume è già stato affittato a futuri utilizzatori.
Gli immobili che sono attualmente in costruzione e che saranno consegnati
sul mercato nel 2007 si concentrano soprattutto nella zona dell’EUR e lungo
l’autostrada in direzione Fiumicino. Mentre all’EUR la maggior parte delle
costruzioni future è ad oggi già pre-locata (soltanto circa 20.000 mq di
nuove costruzioni sono ancora disponibili sul mercato), nella zona di
Fiumicino circa 140.000 mq in corso di realizzazione non hanno ancora
trovato l’utilizzatore finale.
Canoni di locazione sotto pressione al rialzo
Durante il 2006, il canone massimo di locazione è cresciuto dell’8% rispetto
alla fine del 2005. Oggi si attesta intorno a € 415/mq/anno. A causa
dell’offerta limitata, il canone continua essere sotto forte pressione al
rialzo. "Prevediamo una potenziale crescita dei canoni nelle zone EUR e
Fiumicino grazie alle nuove costruzioni ed al conseguente ingresso nel
mercato di spazi di qualità superiore a quelli oggi esistenti" conclude Luca
di Nisio.
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