04 agosto
2008
«Nonostante l’incertezza dei mercati finanziari Jones Lang LaSalle Hotels
indica che sono stati venduti globalmente alberghi per $13,9 miliardi nella
prima metà del 2008. Questo rappresenta una diminuzione del 76% rispetto ai
livelli record registrati nello stesso periodo del 2007. La flessione
maggiore si e’ registrata in America (-81%), seguita da Asia (-67%) e EMEA
(Europa, Medio Oriente e Africa, -59%), anche se è sempre l’area americana
che registra un numero maggiore di transazioni per un controvalore di oltre
$6 miliardi nel primo semestre 2008. Secondo Roberto Galano, Executive Vice
President di Jones Lang LaSalle Hotels Italia: “Malgrado il volume delle
vendite sia sensibilmente calato rispetto ai livelli record registrati negli
ultimi due anni, siamo ancora cautamente ottimisti sul futuro degli
investimenti alberghieri nel medio termine. L’attuale livello d’investimenti
alberghieri, $13,9 miliardi, è paragonabile a quello del 2004, quando si
registrarono $14 miliardi di transazioni nella prima metà dell’anno.” “E’
importante sottolineare come il livello di oggi sia ancora superiore ai
livelli registrati nel 2002/2003, che rimangono il picco negativo
dell’ultimo decennio”, aggiunge Roberto Galano. “Dopo
l’11 settembre, la guerra in Iraq e la SARS le compravendite alberghiere
crollarono a $3,6 miliardi nel primo semestre 2002 e rimasero agli stessi
livelli anche per tutto il 2003. Sulla base dei dati ad oggi
disponibili il mercato degli investimenti alberghieri nel 2008 sembra molto
migliore rispetto a quello del periodo 2002/2003.” Oltre al valore delle
transazioni, il mercato degli investimenti sta cambiando anche sotto altri
aspetti. La difficoltà d’accesso al credito fa sì che la maggior parte delle
compravendite (84%) avvenute nel mondo è stata d’importo inferiore a $100
milioni. Rispetto al primo semestre del 2007, quando furono registrate una
dozzina di transazioni del valore di oltre $1 miliardo, quest’anno ne è
stata registrata soltanto una. Al contrario di quanto accaduto negli ultimi
anni quando i gruppi di Private Equity hanno trascinato il mercato, nel 2008
una porzione significativa delle acquisizioni alberghiere è stata effettuata
da operatori del settore, per un controvalore di $3,1 miliardi a livello
mondiale, ovvero il 22% del totale. Questo riflette un ritorno a
compravendite immobiliari di tipo tradizionale rispetto alle transazioni ad
alto indebitamento degli ultimi anni. Inoltre, mentre la domanda forte ed i
prezzi sostenuti si registrano solamente per immobili di prestigio nei
mercati chiave europei quali Francia, Germania e Italia, l’interesse degli
investitori cresce per i mercati emergenti come Tailandia, Vietnam, e per i
paesi europei emergenti quali Russia e Turchia. Nelle attuali condizioni di
mercato, l’atteggiamento di compratori e venditori subisce continue
correzioni. L’ultimo Hotel Investor Sentiment Survey (HISS) pubblicato da
Jones Lang LaSalle Hotels suggerisce che gli investitori hanno ancora
aspettative ottimistiche nel medio e lungo periodo, con un rapporto tra
compratori e venditori ancora di 4 a 1. Conclude Roberto Galano: “D’atro
canto, date le prospettive di rallentamento nella maggior parte dei mercati,
ci aspettiamo che i venditori abbassino le loro richieste adattandole alle
mutate condizioni di mercato”» (CS della Società)
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