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	 16 luglio 2008
 «L’atteggiamento degli investitori alberghieri nei confronti del mercato 
	EMEA (Europa, Medio Oriente e Nord Africa) è di “cautela”, poiché le 
	conseguenze della crisi del credito devono ancora materializzarsi del tutto. 
	Ciò nonostante, data la diversità dei mercati di quest’area, si incominciano 
	ad intravedere spiragli di speranza nel Continente – questo è quanto emerge 
	dall’ultimo rapporto sull’“Hotel Investor Sentiment Survey” (HISS) 
	pubblicato da Jones Lang LaSalle Hotels. I risultati della ricerca 
	evidenziano che le aspettative degli investitori nell’area EMEA sono scese a 
	causa delle recenti turbolenze nei mercati finanziari e la performance degli 
	hotel sembra destinata ad un rallentamento sia nel breve che nel medio 
	periodo rispetto a quanto emerso da precedenti sondaggi. Gli investitori 
	ritengono che questo sia un periodo di flessione per i rendimenti nel 
	settore alberghiero, sebbene non in modo uniforme nei vari paesi dell’area 
	EMEA. La preoccupazione più evidente riguarda la Gran Bretagna in generale, 
	ma gli investitori hanno segnalato che anche mercati consolidati come 
	Londra, Madrid e Barcellona difficilmente eviteranno una flessione nei 
	valori immobiliari. In controtendenza, si hanno buone notizie per quanto 
	riguarda Mosca, Istanbul e Dubai, dove ci si aspetta una crescita del 
	mercato, così come in città europee quali Monaco di Baviera, Berlino e Roma. 
	E’ opinione comune che la prevista flessione della performance non sarà 
	breve ed improvvisa, e che il calo del mercato nella maggior parte delle 
	città si materializzerà nel medio periodo. Nel quadro generale, fanno 
	eccezione due sole città, Berlino e Copenhagen, per le quali le aspettative 
	di miglioramento della performance sono più alte rispetto all’opinione 
	espressa dagli investitori nel sondaggio di dicembre 2007. Roberto Galano, 
	Executive Vice President di Jones Lang LaSalle Hotels Italia, ha commentato: 
	“Il nostro ultimo rapporto Hotel Investor Sentiment Survey (HISS) evidenzia 
	una sempre maggiore cautela da parte degli investitori risultando in una 
	crescita dell’8.5% per l’opzione “immobilizzo” rispetto a dicembre 2007. Il 
	favore per l’opzione “acquisto” è invece stabile, ma non sorprende il calo 
	delle opzioni “vendita” e “costruzione” rispettivamente del 4,4% e del 9,0% 
	inferiori ai valori di dicembre. Al momento prevale, quindi, l’offerta 
	d’acquisto che, dall’altra parte, non trova riscontro nelle intenzioni di 
	vendita, per cui ci aspettiamo che i volumi di investimento rimangano 
	ridotti nell’immediato futuro.” La maggioranza degli intervistati in Europa 
	Occidentale ha espresso ancora cautela nei riguardi degli investimenti verso 
	Medio Oriente e verso Europa Centrale ed Orientale (CEE), forse a causa 
	dell’incertezza dei mercati; un atteggiamento simile si è riscontrato verso 
	mercati quali Manchester e Birmingham che al momento non sono considerati 
	come piazze con prospettive attraenti dagli investitori. In linea con le 
	condizioni del mercato, il Tasso Interno di Ritorno (TIR) ed il rendimento 
	richiesto sono aumentati in EMEA del 2,5% e 0,4%, rispettivamente, il che 
	riflette la percezione che il rischio nei mercati alberghieri sia aumentato. 
	Tutti i mercati hanno visto un aumento del TIR e del rendimento richiesti ad 
	eccezione di Londra, l’unica città che riporta una diminuzione (-1%) nelle 
	attese di TIR. Roberto termina: “I risultati del nostro sondaggio indicano 
	che il mercato degli investimenti alberghieri non è cambiato in modo 
	rilevante, le attese di TIR più alte continuano a riguardare le principali 
	città dell’Europa centrale ed orientale, quali Zagabria, Mosca ed Istanbul. 
	Questo potrebbe indicare che i mercati sono ancora incerti agli occhi dei 
	più influenti investitori intervistati in Europa Occidentale. D’altro canto 
	le più basse attese di TIR sono state riscontrate nelle città più importanti 
	d’Europa come Roma, Barcellona, Milano e Parigi. Tutte le città in Germania 
	hanno mostrato un TIR richiesto di circa 14%, che riflette il peso degli 
	investitori istituzionali e la crescente domanda da parte dei “fondi 
	d’investimento aperti”. Inoltre, l’impatto della stretta creditizia è meno 
	evidente in Germania che in Gran Bretagna. In termini di previsione 
	dell’andamento dei rendimenti nei prossimi 6 mesi, le città dove gli 
	investitori hanno percepito meno probabile una crescita dei rendimenti sono 
	Mosca, Vienna e Varsavia» (CS della Società).
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