Rapporti e Analisi

 
Jones Lang LaSalle: migliora nei mercati emergenti l'indice di trasparenza

07 luglio 2008

Il livello di trasparenza dei mercati emergenti ha registrato un significativo miglioramento, secondo l’ultimo Global Real Estate Transparency Index a cura di Jones Lang LaSalle, società di consulenza operante nel settore immobiliare, e di LaSalle Investment Management, società globale di gestione di capitali. Lo studio evidenzia che nel 2008 sono 8 i paesi che hanno raggiunto un livello pieno di trasparenza rispetto all’ultimo indice del 2006. Dubai, Romania, Ucraina e Russia hanno registrato i miglioramenti più significativi nel corso degli ultimi 2 anni.

Fornendo un rigoroso modello d’analisi per monitorare il livello di trasparenza del settore Real Estate in 82 diversi mercati nel mondo, l’indice evidenzia che quasi la metà dei paesi analizzati nel 2006 ha registrato un significativo miglioramento nel punteggio raggiunto a distanza di 2 anni. Il livello di trasparenza dei mercati si accresce globalmente anche grazie ai rispettivi governi che mirano ad ottimizzare normative e regolamenti per favorire i movimenti di capitali cross-border e gli accordi finanziari tra corporate. Solo il Venezuela ha totalizzato nel 2008 un punteggio inferiore rispetto al 2006, principalmente a causa di una serie di modifiche attuate nelle normative e delle nuove politiche di tassazione di cui sono fatti oggetto gli investitori stranieri. In linea con gli ultimi anni, i mercati australiani e statunitensi si confermano tra i più trasparenti del mondo. Con l’aggiunta di nuove variabili relative a qualità e frequenza delle valutazioni, trasparenza nei compensi professionali e nelle procedure di finanziamento, il Canada risulta il più trasparente mercato nel settore Real Estate (vedi tabella 2). Jacques Gordon, Global Strategist di LaSalle Investment Management, ha così commentato: “Il costante miglioramento registrato nel livello di trasparenza dei mercati, in particolare negli ultimi 4 anni, è strettamente correlato alle dinamiche della globalizzazione che spingono gli investitori a muoversi oltre i confini nazionali in cerca di opportunità a rischio più controllato. Questa migrazione, sia di capitali sia di società, ha determinato un urgente bisogno d’informazioni di mercato. Ha inoltre agito come incentivo sui governi al fine di ottimizzare le pratiche burocratiche che ostacolano il libero flusso di capitali all’interno dei mercati globali.”
“Tanti investitori cross-border si concentrano sui mercati più maturi, aperti e trasparenti, come Regno Unito, Canada, Paesi Bassi e Hong Kong. Ci sono, invece, anche investitori più audaci che considerano mercati meno aperti e maturi, semi-trasparenti, mirando a profitti più elevati a compensazione dei maggiori rischi associati alla minore trasparenza. Solo gli investitori più audaci considereranno i mercati semi-trasparenti dell’Europa orientale, America Latina e Sud Est Asiatico, mentre i mercati più opaci, come Algeria, Belarus e Cambogia, si presentano tuttora eccessivamente critici, sia dal punto di vista dell’investitore che dell’utilizzatore.” “In generale, il miglioramento nel libero flusso di capitali, utilizzatori e informazioni di mercato va di pari passo con la crescente produttività nel settore Real Estate dei paesi che registrano un accresciuto livello di trasparenza. Questa produttività va misurata in termini di profitti generati dagli investimenti e di capacità da parte delle corporate di dare forma spazi direzionali, logistici, retail e leisure ad alto valore. A fronte del miglioramento del livello di trasparenza di molti mercati emergenti, il nostro indice mostra altresì che non tutti i governi e gli operatori del settore hanno adottato i necessari cambiamenti, adeguandosi al mutato contesto”
Lo studio mostra che sono 28 i paesi i cui indici di trasparenza hanno subito variazioni che si aggirano nel range di 10 punti base rispetto allo score raggiunto nel 2006. I ricercatori di Jones Lang LaSalle sostengono che questa costanza negli anni per quanto riguarda gli indici può essere rintracciata in mercati come Australia, Regno Unito, Singapore e Hong Kong che già presentano un alto livello di trasparenza. Diversamente, paesi come Argentina, Grecia, Indonesia e Perù si muovono negli ultimi anni nel range di bassa trasparenza, malgrado nello stesso arco temporale le attività commerciali e finanziarie si siano rafforzate. Alcuni paesi considerati “mercati di frontiera”, inclusi per la prima volta nell’indice, Bielorussia, Sudan, Algeria, Cambogia e Siria, sono stati classificati come mercati “opaci”. Altri nuovi entranti nell’indice, Bahrain, Bulgaria, Estonia, Lituania, Croazia, Abu Dhabi e Lituania, sono posizionati nell’intervallo dei mercati “semi-transparenti”, mentre Oman, Qatar, Marocco, Kuwait, Pakistan e Kazakhstan si muovono nel range della “bassa trasparenza”. Jones Lang LaSalle mette in evidenza come un alto livello di trasparenza non equivalga ad assenza di rischio e non garantisca necessariamente alti profitti o transazioni efficienti. L’alta trasparenza non protegge dalle oscillazioni del mercato, in quanto anche i più trasparenti veicoli d’investimento del Real Estate – titoli quotati – possono essere soggetti alla volatilità del mercato. Il Real Estate Transparency Index 2008 ha integrato il suo modello d’analisi con diversi nuovi parametri di valutazione, includendo 26 paesi in più rispetto alla precedente pubblicazione del 2006. Sono stati utilizzati nuovi sistemi di monitoraggio delle transazioni in riferimento, in particolare, a termini e condizioni dei finanziamenti, compensi professionali, servizi di Facility e Project Management. I risultati di quest’azione di monitoraggio potrebbero essere utili alle società che hanno l’esigenza di acquisire un quadro chiaro dei costi d’occupazione e di transazione, o agli investitori istituzionali che desiderano comparare dati e statistiche di mercato.

Note
1. Il Global Real Estate Transparency Index è una pubblicazione congiunta di LaSalle Investment Management e Jones Lang LaSalle. Copre 82 paesi in sei continenti ed è il risultato di un’analisi basata su un modello che stabilisce 5 parametri chiave necessari a misurare il livello di trasparenza del mercato Real Estate: monitoraggio delle performance, fondamentali del mercato, veicoli quotati, norme e regolamenti, gestione della transazione. I punteggi variano da 1 a 5, dove 1 rappresenta il maggiore livello di trasparenza, 5 il livello più basso (opacità del mercato). Come risultato dell’analisi i vari paesi sono classificati nelle seguenti 5 categorie: Alta trasparenza (punteggio 1), Trasparenza (punteggio 2), Semi-Trasparenza (punteggio 3), Bassa Trasparenza(punteggio 4), Opacità (punteggio 5).

2. LaSalle Investment Management e Jones Lang LaSalle, attraverso un approccio che prende in considerazione molteplici parametri e condizioni, non fanno coincidere il concetto di “bassa trasparenza” con quello di “corruzione”. La presenza, o l’assenza, di corruzione, è solo una delle numerose componenti che determinano la trasparenza di un mercato. Altre componenti includono normative e regolamenti coerentemente applicati e correttamente interpretati, rispetto della proprietà privata, accessibilità ai fondamentali del mercato, eticità e professionalità degli operatori di settore.

LaSalle Investment Management
LaSalle Investment Management, parte del gruppo Jones Lang LaSalle (NYSE: JLL), è una società globale leader nella gestione di capitali, con $50.4 miliardi di asset in gestione.

Jones Lang LaSalle
Jones Lang LaSalle (NYSE: JLL), la sola società di consulenza nel settore immobiliare e di gestione di capitali inclusa per tre anni consecutivi nella lista Forbes delle "400 Best Big Companies", gestisce
operazioni in più di 700 città del mondo attraverso 170 uffici dislocati in 60 paesi. Con un fatturato di $2,7 miliardi nel 2007, l’azienda offre servizi integrati di consulenza immobiliare che comprendono
servizi di gestione, di mediazione e di investimento a livello nazionale e mondiale, dedicati a proprietari, utilizzatori finali e investitori. Jones Lang LaSalle è un’azienda leader sia nella gestione
immobiliare che nei servizi di “facility management”, con un portafoglio di circa 1,2 miliardi di metri quadrati gestiti in tutto il mondo» (CS della Società).