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	aprile 2008
 «Prezzi fermi (la media nazionale è a -0,7% rispetto allo stesso periodo del 
	2007) con Firenze maglia nera a -4,0% e Napoli a -3,6%. In positivo si 
	confermano Torino, Venezia, Trieste, Bologna e Catania. Andamento 
	sostanzialmente a "crescita zero" per Milano, Roma e Bari.
 
 La contrazione del mercato del credito alla casa penalizza l’andamento delle 
	compravendite che risulta in calo (-2,3% rispetto allo stesso periodo del 
	2007) soprattutto nella fascia medio-bassa del mercato.
 
 La domanda di prima casa si conferma elemento d’equilibrio, rappresentando 
	il 47% del mercato. L’acquisto per investimento torna protagonista con un 4% 
	di crescita rispetto al 2007, rappresentando il 9% del mercato.
 
 Alla fine del primo trimestre 2008 il mercato immobiliare residenziale 
	italiano conferma quelle che erano le tendenze registrate alla fine 
	dell’anno scorso: minor crescita delle compravendite rispetto al primo 
	trimestre 2007, prezzi stagnanti o in leggera flessione sia nelle aree 
	metropolitane sia nei centri intermedi dove, un anno fa, il mercato era 
	ancora positivo.
 
 La domanda di abitazioni in acquisto, rispetto a tre mesi fa, può essere 
	giudicata stabile in tutte le città monitorate; il giudizio di stabilità 
	deve essere corretto al ribasso se il raffronto viene fatto con il primo 
	trimestre 2007.
 
 A fronte di un calo della domanda, l’offerta mantiene ancora delle posizioni 
	rigide in merito alla possibilità di rivedere il prezzo iniziale di vendita; 
	col passare del tempo la posizione si ammorbidisce e infatti lo scarto 
	finale fra i due prezzi (offerta e vendita) si amplia sino a sfiorare la 
	media dei 12 punti percentuali, con punte del 15% a Genova, Firenze, Roma e 
	Napoli (si veda la tabella 2 in allegato).
 
 In aumento anche i tempi medi di vendita: in questi primi tre mesi del 2008, 
	infatti, si sono assestati su di un periodo medio che resta compreso fra i 
	5,5 e i 6 mesi (nel 2007 la media era di 4,5 mesi) in tutte le grandi città 
	italiane (si veda la tabella 3 in allegato).
 
 "La sensazione è che il mercato, giunto al punto di svolta alla fine 
	dell’anno scorso, oggi si stia assestando su nuovi ritmi di crescita più 
	modesti rispetto a quelli a cui eravamo abituati, dunque più che una fase di 
	conclamata crisi, stiamo vivendo un momento di stagnazione sul fronte dei 
	prezzi con una domanda sicuramente più debole per alcune tipologie di 
	prodotto - soprattutto vecchie abitazioni da ristrutturare in zone poco 
	qualificate - e un’offerta crescente indistintamente in tutte le macro aree 
	urbane", commenta Alessandro Ghisolfi, direttore ufficio studi UBH.
 
 I prezzi degli immobili residenziali sono fermi nelle grandi città e il 
	fenomeno sembra estendersi con una certa velocità anche nelle città medie. 
	Il prezzo a cui vengono vendute le abitazioni, paragonato a quello del primo 
	trimestre 2007, indica chiaramente che non ci sono più stati aumenti ma 
	semmai alcune correzioni che in termini nominali hanno generato una media 
	fra i primi 15 capoluoghi italiani del - 0,7%. In particolare, Firenze 
	(-4,0%) e Napoli (-3,6%) registrano le contrazioni più vistose ma anche 
	Verona (-2,5%) e Genova (-2,4%) manifestano un trend negativo. 
	Sostanzialmente a "crescita zero" Milano (-0,7%), Roma (-1,1%) e Bari 
	(0,0%). In controtendenza Venezia con un +2,9% e altri capoluoghi come 
	Bologna e Torino (si vedano le tabelle 1 e 4 in allegato).
 
 Dal punto di vista della composizione della domanda, l’acquisto di prima 
	casa si conferma ancora un elemento di stabilità perdendo un solo punto 
	percentuale rispetto al primo trimestre del 2007 e rappresentando il 47% del 
	mercato. Il rallentamento di questi ultimi 12 mesi frena invece l’acquisto 
	per sostituzione che scende di tre punti percentuali al 44%. In ripresa la 
	domanda per investimento che, con un rialzo del 4%, rappresenta il 9% del 
	mercato .
 
 UBH, guidata da Umberto Botti, è la holding di partecipazioni attiva nel 
	settore immobiliare e della mediazione creditizia. Fondata nel 2004, UBH 
	controlla al 100% il network Professionecasa, al 51% Grimaldi Immobiliare e 
	al 90% Rexfin. Con una rete complessiva di oltre 900 agenzie, UBH è 
	controllata al 60% da Umberto Botti, presidente del Gruppo; una quota del 
	17,5% è detenuta dal Banco Popolare. Recentemente UBH ha sottoscritto un 
	accordo con Gabetti Property Solutions che prevede l’aggregazione delle reti 
	di franchising immobiliare e creditizio di entrambi i gruppi sotto due 
	holding di nuova creazione» ( CS della Società)
 
 
	 
	  
	
	 
	
	
  
	
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