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	marzo 2008
 «La Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari ha reso noti i dati 
	relativi all’andamento del mercato immobiliare urbano e turistico del 2007. 
	Nella prestigiosa sede Ascom di via Massena 20 a Torino, Fimaa Piemonte ha 
	presentato il Listino Prezzi 2007 degli Immobili di Piemonte e Valle 
	d’Aosta. A illustrare i dati al pubblico e ai professionisti del mondo 
	immobiliare, Maria Grazia Savant Ros, Presidente Fimaa Piemonte, Alessandro 
	Berlincioni, Coordinatore del Listino Prezzi e Stefano Stanzani, Docente e 
	Ricercatore all’Università di Bologna.
 
 Questa pubblicazione, giunta alla sua nona edizione, mostra la situazione 
	immobiliare delle due Regioni e rappresenta un valido strumento operativo 
	che monitora le complesse dinamiche del Mercato Immobiliare. I dati raccolti 
	e i grafici esplicativi di questo Listino permettono un’analisi 
	congiunturale tra i prezzi di abitazioni, uffici e negozi che, con le altre 
	variabili macroeconomiche, forniscono un’ampia e completa visuale della 
	competitività del Mercato.
 
 In Italia, nei primi sei mesi del 2007, il numero di compravendite 
	residenziali è calato del 3,42% rispetto allo stesso periodo dell’anno 
	precedente. Analoga situazione per l’ammontare delle erogazioni di 
	finanziamenti oltre al breve termine, passate da 45,6 miliardi di euro nei 
	primi nove mesi del 2006, a poco meno di 45 nello stesso periodo del 2007 
	(-1,5%). Le erogazioni del terzo trimestre risultano in controtendenza 
	rispetto ai due dati precedenti: la variazione percentuale annuale del monte 
	erogato passa da -3,4% del secondo trimestre a +0,78% del terzo.
 
 A Torino le variazioni annuali dei prezzi di vendita relative agli 
	appartamenti usati, calcolate da Fimaa Torino per il 2007, si attestano sul 
	5,4%, mentre in provincia sull’8,8%.
 
 Il Capoluogo piemontese presenta una dinamica degli scambi residenziali e 
	delle erogazioni dei finanziamenti migliore di quella nazionale, con 
	variazioni percentuali annuali dello 0,46%, nel primo semestre dello stesso 
	anno di riferimento e dello 0,09% in provincia. Sempre in provincia 
	risultano nulle le variazioni percentuali del monte mutui erogato nei primi 
	nove mesi del 2007.
 
 Nel Capoluogo subalpino, stando alle elaborazioni su dati dell’Agenzia del 
	Territorio, per i primi sei mesi del 2007, la variazione percentuale del 
	numero di scambi di uffici ha registrato un -12% rispetto allo stesso 
	periodo del 2006, con 174,5 transazioni.
 
 Positivo, invece, il numero di scambi in provincia: 122,2 rispetto ai 97,5 
	del primo semestre 2006, con una variazione percentuale positiva del 25,3%.
 
 Per quanto riguarda poi il mercato di negozi e laboratori, Torino ha messo a 
	segno un +11,7% nella prima metà del 2007, con 612 transazioni. Gli scambi 
	nel resto della Provincia sono invece diminuiti: 379,8 contro i 411,6 del 
	2006, quindi -7,7 punti percentuali rispetto al primo semestre dell’anno 
	precedente.
 
 Di seguito una breve panoramica sulla compravendita di case, uffici e negozi 
	nelle province piemontesi, relativa all’andamento del mercato immobiliare 
	del 2007.
 
 ALESSANDRIA: il mercato ha evidenziato una stabilizzazione dei prezzi, 
	lasciando invariati quelli dell’anno precedente. Mentre è aumentata 
	l’offerta di immobili a uso residenziale, si è registrato un calo della 
	domanda, soprattutto per l’edilizia economico/popolare, causato dall’aumento 
	dei tassi di sconto e degli interessi sui mutui. L’accesso più difficoltoso 
	al credito ha comportato l’incremento della domanda di locazioni abitative. 
	Tengono bene infine nell’alessandrino le compravendite e le locazioni degli 
	immobili commerciali ed industriali.
 
 ASTI: l’anno si è chiuso con una sostanziale stabilità dei prezzi, 
	registrando un piccolo arretramento dei volumi scambiati. Nel secondo 
	semestre è stata rilevata una contrazione della domanda e dei prezzi, 
	infatti, la vendita delle abitazioni ha messo in evidenza una decrescita, 
	seppur contenuta, in tutte le zone urbane, ad eccezione delle zone di 
	maggior pregio. Stabile invece l’andamento del mercato delle locazioni in 
	genere.
 
 BIELLA: il Mercato Immobiliare ha evidenziato un’ulteriore flessione della 
	domanda ed un aumento dell’offerta, come già verificatosi nel 2006. Si sono 
	decisamente allungati i tempi medi di vendita, che si sono attestati sui sei 
	mesi. Ciò è dovuto anche al fatto che per molti l’accesso al credito 
	bancario è sempre più difficoltoso. Il settore commerciale e terziario versa 
	in una situazione ancora più negativa, a causa della stasi 
	economico/imprenditoriale.
 
 CUNEO: i prezzi si sono mantenuti sostanzialmente stabili, d’altro canto 
	sarebbe un controsenso economico prevedere un incremento dei prezzi in un 
	periodo in cui l’offerta supera la domanda. Tuttavia non va sottovalutato il 
	ruolo del credito che, con l’aumento dei tassi variabili sui mutui, 
	condiziona le nuove erogazioni e mette in difficoltà le vecchie. Esulano da 
	queste considerazioni gli immobili di pregio che risentono poco delle 
	variabili congiunturali. Decisamente stagnante invece il mercato delle 
	locazioni commerciali.
 
 NOVARA: in città ed in provincia i prezzi degli immobili hanno registrato 
	l’incremento più basso degli ultimi anni. Questa situazione è stata 
	determinata dall’aumento dei tassi d’interesse, dalla diminuzione della 
	domanda di acquisto per immobili da investimento e dall’aumento 
	dell’offerta. In ogni caso, a mantenere vitale il mercato, contribuiranno la 
	volontà di migliorare la propria condizione abitativa, la crescita di nuovi 
	nuclei familiari, quali single e separati, la crescente immigrazione e la 
	propensione degli italiani ad avere la casa di proprietà.
 
 VERBANIA: il mercato residenziale risente sia nel Comune capoluogo sia nel 
	resto della provincia di un calo significativo per quanto riguarda il numero 
	di transazioni effettuate. Si è registrata anche una diminuzione delle 
	erogazioni di finanziamenti oltre il breve termine, destinati all’acquisto 
	di abitazioni da parte di famiglie consumatrici. Il Mercato di uffici e 
	negozi ha fotografato invece l’aumento degli scambi in città ed una 
	diminuzione degli stessi nella provincia.
 
 VERCELLI: l’andamento del numero di transazioni relative al residenziale ha 
	subito una leggera flessione sia nel Comune capoluogo sia in provincia, 
	rispetto al primo semestre del 2006. Le erogazioni di finanziamenti oltre il 
	breve termine sono diminuite nel 2007, così come è diminuito il numero di 
	transazioni nel settore degli immobili commerciali.
 
 I prezzi medi degli appartamenti turistici della montagna torinese sono 
	rimasti stabili rispetto a quelli registrati nel 2006. Da un lato non si è 
	verificato il temuto crollo previsto da alcuni operatori a seguito 
	dell’evento Olimpico, dall’altro le rivalutazioni non hanno permesso di 
	raggiungere capital gain soddisfacenti, perché le perdite annuali, in 
	termini reali, risultano pari all’inflazione annua.
 
 Bardonecchia si conferma la località turistica più cara, con quotazioni 
	massime medie di appartamenti nuovi che raggiungono i 5.500 euro al metro 
	quadro commerciale, seguita da Sestriere con 5.000 euro nel centro della 
	cittadina. Sono prezzi, questi, che indicano un rango medio-alto, ma che non 
	arrivano ai prezzi esclusivi tipici di Cortina e Courmayeur.
 
 Si rilevano, inoltre, interessanti progetti strutturali, come ad esempio a 
	Bardonecchia il ripristino dell’ex "Colonia Medail", appannaggio del mondo 
	universitario, il miglioramento degli impianti sciistici, l’incremento del 
	turismo anglosassone, già presente ed in continuo aumento e l’offerta 
	maggiore di luoghi destinati a pratiche sportive, anche innovative per la 
	regione, quali il polo su ghiaccio.
 
 Il mercato immobiliare in Valle d’Aosta denota un rallentamento della 
	domanda in rapporto all’offerta. Tale rallentamento all’acquisto è dovuto 
	allo sconfinamento al rialzo dei valori commerciali degli immobili.
 
 Il comparto valdostano non ha registrato nel 2007 mutamenti significativi 
	nei valori di mercato, delineando un vero e proprio rallentamento della 
	domanda, nonché una più accorta e difficoltosa corsa all’acquisto.
 
 Nel terziario e nel settore commerciale si è verificata una flessione 
	maggiormente marcata. Stesso discorso per le locazioni sia commerciali sia 
	attinenti alla prima casa che hanno raggiunto cifre ragguardevoli. 
	Interessante invece la locazione turistica relativa al breve periodo, così 
	come nei centri di notevole portanza turistica per il lungo periodo.
 
 Per la prima casa resta preferibile l’acquisto alla locazione, anche se 
	l’acquisto, che fa ricorrere i consumatori al credito bancario Valdostano, 
	indiscutibilmente interessante grazie a tassi particolarmente agevolati, non 
	comporta un incremento commerciale significativo poiché insufficiente.
 
 La particolare morfologia del territorio, inoltre, non permette 
	l’edificazione di nuovi complessi: per le seconde case, alcuni piani 
	regolatori sono molto vincolanti e le restrizioni dovute alle fasce di 
	rispetto per frane e valanghe sono tutt’altro che da sottovalutare. Questi 
	elementi, che penalizzano le vallate turistiche, hanno portato il 
	consumatore a rivolgere la propria attenzione alla ristrutturazione di 
	vecchi fabbricati tipici o di appartamenti edificati negli anni ’60. I tagli 
	turistici più interessanti sono rappresentati dai bilocali, il prezzo medio 
	dei quali è di 2.500 euro al metro quadro. Per la prima casa invece il 
	taglio più richiesto è il trilocale, con prezzi compresi tra i 2.500 ed i 
	3.000 euro al metro quadro.
 
 Per gli immobili di pregio, poi, vale il discorso di sempre: sono ricercati 
	da una clientela particolare che, nonostante il panorama economico 
	nazionale, mantiene immutate le proprie consuetudini» (CS dell' 
	Associazione).
 
 
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