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JLL: investimenti alberghieri, 2006 anno record in Europa |
9 febbraio 2007 Nel 2006 il volume complessivo degli investimenti alberghieri in Europa ha raggiunto € 21,6 miliardi, un aumento di circa il 38% rispetto al 2005 e di più del doppio rispetto al 2004. Lo afferma l' ultimo Studio di Jones Lang LaSalle Hotels, diffuso il 9 febbraio. Nonostante questa forte crescita, però, il numero di transazioni registrato nel 2006 è stato più contenuto rispetto a quello del 2005, e ciò indica un notevole aumento del prezzo medio per transazione. Mark Wynne-Smith, CEO Europe, Jones Lang LaSalle Hotels, ha commentato : « L’Europa attrae investitori da ogni parte del mondo. Quasi la metà del capitale investito in alberghi proviene da investitori non europei: il 26% è rappresentato da capitale globale, il 10% proviene dal Medio Oriente, il 9% dagli Stati Uniti ed il 3% dall’Asia. Nel 2006 il volume delle transazioni di portafogli alberghieri ha raggiunto un livello record. Il Regno Unito continua a guidare la classifica con una quota del 56% del totale degli investimenti in Europa. Altri mercati importanti sono stati la Spagna e la Germania. Tuttavia, come già anticipato nello studio precedente, gli investimenti alberghieri si sono indirizzati anche verso i mercati dell’Est Europeo. Se nel 2005 gli investitori hanno puntato la loro attenzione verso la Turchia e la Russia, nel corso del 2006 è cresciuto l’interesse verso Paesi come Polonia, Bulgaria, Slovacchia e Serbia. Riteniamo che il mercato si stabilizzerà durante il 2007 e una parte dell’interesse finora riservato ai mercati tradizionali dell’Europa occidentale potrebbe spostarsi verso il mercato dell’Europa centrale e dell’est». JLL spiega che «Nel corso del 2006 il mercato finanziario si è confermato particolarmente competitivo e ha permesso agli investitori di negoziare buone condizioni di finanziamento, favorendo così l’aumento del volume degli investimenti alberghieri. La forte domanda internazionale unita alla scarsa offerta di trophy assets ha determinato una contrazione dei rendimenti e ha spinto l’interesse degli investitori verso località secondarie per realizzare investimenti più attraenti. In Europa le società di private equity si sono confermate gli investitori più aggressivi nel 2006, rappresentando il 43% del volume complessivo degli investimenti. Gli investitori privati hanno raggiunto una quota del 13% seguiti dalle società immobiliari (11%), dai REITs (6%) e dagli investitori istituzionali (5%). Circa la metà dei venditori sono stati invece catene alberghiere». Mark Wynne Smith ha aggiunto che «Le catene alberghiere hanno ormai venduto gran parte del loro patrimonio. Di conseguenza, nel 2007 è prevedibile che vedremo emergere una nuova tipologia di venditori. Per esempio, riteniamo che i Fondi di private equity potrebbero vendere parte dei loro cespiti e con il capitale realizzato potrebbero cercare nuove opportunità di investimento in mercati emergenti. Prevediamo inoltre che aumenterà l’interesse degli investitori istituzionali per il settore alberghiero. Investimenti nel settore alberghiero da parte dei REITs potrebbero invece ancora ritardare (negli ordinamenti in cui i REITs sono già in vigore ndr) sarà necessaria una modifica alla regolamentazione dei contratti di locazione per adeguarsi alle esigenze del modello REIT». Nel 2006 anche l’Italia ha registrato un volume record di € 750 milioni, un incremento del 27% rispetto all’anno precedente, dice JLL, che così prosegue :« L’80% del volume ha interessato transazioni nazionali (dove l’acquirente ed il venditore sono stati soggetti italiani) mentre solo il 20% del capitale investito nel mercato è giunto dall’estero (Medio Oriente e Regno Unito). Tra gli investimenti più importanti del 2006 si ricordano l’acquisizione del Fours Seasons Hotel, Milano, da parte del gruppo Statuto per più di € 220 milioni e l’acquisto dell’Excelsior Hotel Gallia, Milano, da parte della Qatar Investment Authority per più di € 100 milioni».
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