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Antonio Intiglietta, EIRE, al "Graduation Day" del Corso Master in Real Estate MRE

24 settembre 2012

Antonio Intiglietta, Presidente di GeFi e di EIRE, è intervenuto - il 24 settembre a Milano - alla cerimonia detta “ Graduation Day” : la consegna, cioè, dei diplomi ai 21 studenti che lo hanno conseguito al termine del settimo Corso Master MRE , congiuntamente organizzato dalla SDA-Bocconi e dal MIP-School of Management del Politecnico di Milano.
L’ evento, molto suggestivo, ha avuto luogo presso il MIP , presenti tutti i diplomati , le loro famiglie, gli amici , insieme a diversi rappresentanti della real estatet community milanese.
Al Tavolo, con toga e “tocco” al pari degli altri docenti ( Gianluca Spina, Presidente MIP, Bruno Busacca, Direttore Divisione Master SDA Bocconi, Andrea Ciaramella e Gicomo Morri, Direttori del Programma MRE ), Antonio Intiglietta - al centro della foto - appariva compiaciuto e anche un po’ emozionato. Qui di seguito, il testo della sua prolusione.

E’ con immenso piacere che ho accolto la richiesta di intervenire stasera alla Graduation della settima edizione del Master in Real Estate del Politecnico di Milano e dell’Università Bocconi.
Sono onorato di poter incontrare voi giovani che vi apprestate ad entrare nel mondo del lavoro e, in particolare, nel Real Estate.
Proprio pensando a voi e al vostro futuro mi sono chiesto e mi chiedo che cosa vi abbia attratto e affascinato per compiere questa scelta.
Me lo chiedo perché la crisi che stiamo vivendo, a livello nazionale, europeo e mondiale, hanel Real Estate il suo punto più profondo. Si tratta di un fatto inevitabile, essendo questo settore la cartina di tornasole della nostra economia, nonché il termometro della società. Dove c’è sviluppo c’è crescita. Dove, al contrario, c’è stasi si insidiano atteggiamenti di rassegnazione, di svilimento delle professionalità, di immobilismo sociale.
Tutto questo accade perché il Real Estate rappresenta l’infrastruttura socio-economica di ogni Paese. E questo punto credo che possa chiarire meglio di ogni altra rappresentazione gli elementi di fascino di questo settore.
L’uomo, infatti, è tentato per sua natura a dare risposta ai bisogni. Il lavoro è un bisogno dell’uomo, dove la parola “bisogno” indica un fenomeno costruttivo della persona, che si muove, agisce e si compie, provando ad esaudire quotidianamente delle necessità. Sia quelle proprie, sia quelle degli altri. E per poter aiutare la realtà dell’ambiente in cui vive servono almeno la sensibilità ai bisogni comuni e l’uso dell’intelligenza e delle migliori energie interiori.
In questo senso il Real Estate racchiude tutte le forme e gli strumenti indispensabili all’uomo per poter offrire quelle risposte. Insomma, c’è bisogno sempre di Real Estate. Ce n’è bisogno per realizzare il sogno di costruire la propria dimora. Ce n’è bisogno per “curare” le proprie tensioni trovando luoghi e spazi urbani adatti a vivere al meglio il proprio tempo libero. Ce n’è bisogno per realizzare ambienti di lavoro adeguati. Ce n’è bisogno per poter contare su strutture sanitarie efficienti. Insomma, questo è il Real Estate, questo è lavorare e operare per il bene comune. Ed è un aspetto fondamentale che esula dal tornaconto personale o dalla facilità di guadagno. L’obiettivo principale qui è progettare il futuro delle nostre città. E vivere bene nelle nostre città significa migliorare la qualità della vita delle persone.
Si tratta di un percorso tanto intrigante quanto pieno di ostacoli, di contrapposizioni, di personalismi, di egoismi. Ma se voi, che rappresentate la generazione del domani, che siete i potenziali manager del prossimo ventennio, riuscirete a ragionare lungo questo filo e pian piano a dipanare questa meravigliosa matassa, allora avrete contribuito a dare valore e dignità a questa professione.
E’ qui che si capisce, ad esempio, la genesi della grande crisi che dagli Stati Uniti ha investito il mondo intero. L’uso scorretto della finanza al fine di un guadagno personale fine a sé stesso ha smascherato attività inconsistenti e presunti professionisti speculatori, nonché innescato logiche laceranti per il tessuto sociale.
Cari diplomati, il guadagno è un parametro della vostra attività, ma non è il fine ultimo. Proprio voi che vi accingete ad entrare nel mondo del lavoro, rivendicate il diritto di partecipare alla trasformazione dell’economia e della società. Entrerete in un contesto duro, ma non per questo avaro di opportunità. Starà a voi saperle coglierle, coltivarle con l’aiuto di uomini in grado di indicarvi il percorso migliore. E a raccogliere i frutti di queste opportunità non sarete solo voi, ma tutte le persone che vi stanno intorno. Qui si manifesta la bellezza straordinaria di questo lavoro. Questo è il Real Estate.
Non fermatevi agli intoppi, allargate sempre il vostro orizzonte, guardate al mondo con coraggio e vi accorgerete che con quest’atteggiamento emergerà la vostra originalità.
Con questi pensieri vi auguro di aprirvi alle sfide e di vincerle.
Da tempo sottolineo come la crisi che ci ha investiti abbia avuto il grande effetto benefico di far precipitare falsi miti. Mi riferisco, in particolare, alla concezione di una società basata sulla presunzione dell’uomo di fare da solo.
La crisi è ogni giorno una provocazione che ridesta il desiderio dell’Io, l’ingegno della persona, la forza di aggregazione. Un Io che vive così è in grado di creare novità, utilità e bellezza, e diventa l’unico soggetto in grado di imprimere la svolta.
Mi piace qui rinnovarvi un appello che il nostro Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, rivolse ai giovani in occasione del Meeting di Rimini del 2011: “Portate, nel tempo dell’incertezza, il vostro anelito di certezza. E’ per tutto questo che rappresentate una risorsa umana per il nostro Paese”.

Benvenuti nel mondo reale, sta a voi ora mettetelo alla prova con passione e determinazione!