11-13 febbraio 2012
		
		di Paola G. Lunghini
		
		
		L’ingegner 
		Issa M. Al Mohannadi si avvicina puntualissimo al gruppetto di 
		giornalisti che lo stanno attendendo nel Salone VIP dell’ “ Enrichment 
		Center “ sorseggiando caffè arabo servito in microscopiche chicchere (si 
		veda la seconda puntata del mio Reportage) .
		Gli addetti alla comunicazione di Msheireb Properties ( d’ ora in avanti 
		MP) schizzano in piedi e si pongono in rispettosa attesa dell’ evento 
		che sta per accadere : non una Press Conference, ma un 
		colloquio-intervista , sono ammesse e gradite tutte le domande che gli “ 
		eletti” vorranno porgere al CEO di MP.
		Gli eletti sono tre colleghi provenienti da UK, due dalla Germania e due 
		dalla Francia.
		Poi ci sono io, unica italiana.
		Solo due si occupano di real estate, gli altri “ fanno” architettura o 
		economia generale .
		Nessuno di loro è mai stato alle grandi Fiere immobiliari 
		internazionali, ergo io sono l’ unica a già conoscere i dettagli del 
		grande progetto di rigenerazione urbana denominato Msheireb Downtown
		di cui andremo a parlare ( anzi, avevo già dedicato a MP ben tre 
		pagine sul numero 42 della mia ECONOMIA IMMOBILIARE, uscito a gennaio 
		2012, una sintesi dell’ articolo è qui sotto in Nota ) perché Doha 
		l’ avevo già incontrata al MIPIM e al MAPIC, dove il development era già 
		stato presentato in un bellissimo stand, con tanto di tecnologicissimo 
		plastico.
		
		A dir la verità, durante la mattinata avevamo eseguito una approfondita 
		visita al colossale cantiere, accompagnati dai supervisor tecnici del 
		cantiere stesso, ma chi di cantieri è poco pratico difficilmente è in 
		grado di coglierne le specificità : che comunque cercherò di accennare 
		infra.
		A dir la verità , in primissima mattinata avevamo incontrato Mr. 
		Mohammed Masooud Jarallah Al-Marri, Projects Director di MP; e la sera 
		precedente ci aveva fatto l’ onore di cenare con noi anche Mr John Rose, 
		Director –Development di MP. Qualche cosa l’ avevano dunque raccontata 
		anche loro! Digiuni del tutto i colleghi non erano.
		Anche qui, sfiorerò infra i due incontri, perché la cosa era stata 
		interessante .
		Ma torniamo al nostro ingegnere.
		
		
		Un ingegnere molto affascinante. 
		Alto e imponente ma senza essere grosso, Issa M. Al Mohannadi appare 
		subito per ciò che è, cioè un uomo importante.
		Indossa non la tradizionale camicia bianca, ma una lunga tunica serica 
		di un indefinibile grigio. In testa, ha il fazzoletto a scacchi bianchi 
		e rossi che lascia intravedere nerissimi capelli . Sono nerissimi anche 
		i curatissimi baffi; e i grandi occhi . Ogni tanto le labbra carnose si 
		schiudono in un sorriso, lasciando intravedere i denti: che sono 
		bianchissimi e belli .
		Il suo inglese è perfetto. Si è laureato in “ natural gas engineering” 
		alla Texas A&M University e - specialista dunque nei temi dell’ energia 
		– prima di assumere la carica di CEO di MP ha lavorato in diverse 
		società multinazionali, tra cui ExxonMobil, Air Liquide e anche 
		Snamprogetti.
		Oltre a essere CEO di MP, ricopre numerosi altri incarichi in entità 
		pubbliche e private nel suo Paese . E’ anche fondatore e Presidente del 
		Qatar Green Building Council. Ha ricevuto numerosi premi e 
		riconoscimenti, e nel 2010 è stato nominato “Property Development CEO of 
		the Year” al settimo “ Middle East CEO of the Year Awards” organizzato 
		dal Middle East Institute of Excellence.
		
		Ci racconta i dettagli del progetto, che naturalmente si deve 
		all’illuminata visione dell’Emiro, mentre gli addetti alla comunicazione 
		di MP continuano a starsene impietriti a rispettosa distanza, e senza 
		pronunciare verbo. Così , senza nessuno che “diriga il traffico”, i 
		colleghi giornalisti si scatenano nelle domande, e ciascuno ne pone una 
		raffica senza curarsi minimamente della presenza degli altri 
		,altrettanto desiderosi di porgere quesiti di proprio specifico 
		interesse .
		Ognuno approfitta quindi di un attimo di “lentezza” dell’altro per farsi 
		avanti, e continuare nel “proprio” dialogo esclusivo con il CEO. Le 
		domande sono ripetitive e altrettanto ripetitive sono , forzatamente, le 
		riposte. Ma Issa M. Al Mohannadi, pur sorridendo in modo a volte 
		sibillino, non perde mai la pazienza.
		
		Mentre penso che tutti i giornalisti del mondo, checché se ne dica, sono 
		uguali in tutto il mondo, sto cominciando ad ammirarlo davvero.
		
		Ma dopo un’ ora e mezza abbondante, la cosa sta a metà tra l’irritante (un 
		collega pone dieci domande, dicesi dieci, in fila!!!, non si fa così, 
		non è fair, ndr ) e l’umoristico: che a un certo punto raggiunge il 
		diapason. Un collega chiede infatti al CEO perché MP tanto si stia 
		attivando sulla strada dei green building e della sostenibilità, visto 
		che l’economia del Paese si basa sul petrolio; e un altro suggerisce al 
		CEO di proporre - per favorire lo sviluppo del turismo, che nel Paese è 
		ancora “lento” – l’abolizione del divieto di servire alcool nei pubblici 
		locali.
		
		Fossi stata Issa M. Al Mohannadi, li avrei semplicemente picchiati.
		Ma Issa M. Al Mohannadi, di fronte a codeste performance, si è limitato 
		all’impassibilità.
		A quel punto, l’ho adorato. 
		E - approfittando a mia volta di una micro-pausa nel flusso di domande 
		degli altri - gli ho posto io alcuni quesiti, un pochetto “diversi” e un 
		pochetto “ spiazzanti”.
		
		- Ingegner Al Mohannadi , d’ accordo, tutto il development di MP rimarrà 
		di proprietà della Qatar Foundation , come Lei ci ha spiegato. (La 
		quota destinata a pubblici uffici raggiunge il 37% del totale che sarà 
		costruito. Ma ci sono nel progetto anche oltre 94 mila metri quadrati di 
		retail real estate e 220 mila metri quadrati di residenze, pari quasi al 
		30% del complesso, che verranno dati in locazione , ndr). Ma quale 
		sarà dunque l’ impatto di questo enorme nuovo complesso sul mercato 
		immobiliare della Capitale, ammesso che a Doha vi sia un mercato 
		immobiliare ?
		
		- Certo, la crisi immobiliare ha toccato anche il nostro mercato che, 
		negli ultimi anni ha vissuto e sta ancora vivendo una contrazione nei 
		volumi e una riflessione nei prezzi. Noi non venderemo, affitteremo. Ci 
		auguriamo comunque che, immettendo i nuovi immobili in fasi successive, 
		con le consegne degli spazi retail e residenziali tra il 2014 e il 2016 
		, incontreremo un nuovo ciclo positivo. 
		
		L’ ingegnere, riappropriatosi del suo ruolo di Real Estate Top Manager, 
		spiega che MP “ punta” molto sull’ incremento della popolazione, che 
		dovrebbe nel Paese raggiungere entro il 2015 i due milioni di abitanti. 
		E scommette sull’ impatto benefico dell’aggiudicazione al Qatar della 
		FIFA World Cup nel 2022 : per tale termine, il numero dei turisti 
		dovrebbe quintuplicare , raggiungendo i sette milioni di presenze . Un’ 
		opportunità “ incredibile “ , dunque, per i retailer. L’ ingegnere 
		annuncia che al prossimo MIPIM, a marzo, verranno probabilmente 
		comunicati i nomi delle società che si occuperanno della 
		commercializzazione della quota retail e residenziale , le cui unità 
		saranno circa 900. Sapremo così anche e forse quali saranno i prezzi 
		richiesti per tali spazi.
		
		- Ingegnere, d’accordo, il turismo è un driver del mercato immobiliare. 
		Voi prevedete, a Msheireb, ben 117 mila metri quadrati destinati 
		a nuovi alberghi. Ma mi pare però che gli hotel a cinque stelle siano a 
		Doha già molto numerosi, e sta pure per arrivare all’ interno del vostro 
		progetto anche il Mandarin Oriental. E non mi pare che oggi questi 
		alberghi abbiano un elevatissimo coefficiente di occupazione. Ritenete 
		di portare a Msheireb anche hotel di categoria inferiore?
		
		- Certamente. Siamo già in trattative con primarie catene a tre e 
		quattro stelle. Anche questo lo annunceremo spero presto.
		
		E mentre i colleghi francesi iniziano un tifo da stadio a favore della 
		catena Accor, porgo a Issa M. Al Mohannadi una ultima domanda personale.
		
		- Vedo, dal suo CV, che Lei ha lavorato anche alla Snamprogetti. Che 
		ricordo ne ha?
		
		- Buono, molto buono. E’ stata un’ esperienza molto interessante, 
		caratterizzata anche da un ottimo rapporto con i colleghi italiani.
		
		- Allora conoscerà bene Milano …
		
		- No, a dir la verità ci sono stato una volta sola.
		
		- Allora spero che Lei possa tornare presto da noi, magari in occasione 
		di EIRE-Expo Italia Real Estate ! Se non quest’anno, chissà, magari 
		quello prossimo!
		
		- Chissà!
		
		
		13 febbraio, il cantiere. 
		Veniamo congedati con garbo. Rivado con il 
		pensiero, mentre in pullmino percorriamo per l’ ennesima volta la 
		bellissima Corniche, alla vista al cantiere, svoltasi in prima 
		mattinata.
		
		Oggi, la Fase 1 di Msheireb è incentrata sulla ristrutturazione e 
		nuova edificazione di spazi pubblici, tra cui uffici amministrativi, le 
		sedi e gli alloggiamenti destinati alle Guardie dell’ Emiro e all’ 
		Archivio nazionale. Verranno terminati a fine 2012 circa 150 mila metri 
		quadrati ( il cantiere è iniziato nel 2009, ndr). Il Masterplan 
		prevede un totale edificato di 760 mila metri quadrati. Tutti i 
		building, complessivamente un centinaio, saranno certificati LEED ( la 
		maggior parte Gold, e diversi Platinum).
		Il tutto si trova nella “ città vecchia”, e il progetto si estende su 31 
		ettari. Doha è oggi una città smisurata , ben più vasta di quanto la sua 
		popolazione lascerebbe pensare. Quartiere direzionale a parte, è 
		caratterizzata da un incredibile sprawl urbano, file di casette a un 
		piano, massimo due, che si susseguono autoreplicandosi per chilometri, 
		intervallate da “ vuoti” di decine o addirittura centinaia di migliaia 
		di metri quadrati .
		Ma il centro storico è molto concentrato, e francamente bruttarello. Lì, 
		prima che all’ Emiro venisse in mente di procedere con la rigenerazione, 
		sorgevano cadenti edifici amministrativi, la vecchia caserma delle 
		Guardie, e la “ stazione di posta “ dei cammelli i cui conducenti si 
		recavano al vicino mercato, il Souk Waqif.
		
		Mi immagino il passato : beduini & cammelli carichi di merci, tende, 
		giacigli, tutto attorno burbere e barbute guardie armate su cavalli 
		impennacchiati.
		
		Very pittoresco, ma molto poco adatto ai nostri tempi tecnologici, deve 
		aver pensato Sua Altezza l’Emiro, e anche l’ odore complessivo non è 
		buono.
		Ma ‘ sti cammelli sono simpatici, ci hanno dato da vivere per secoli, 
		sono parte della nostra famiglia. Non possiam mica buttarli via.
		E poi, non possiam fare solo grattacieli, ne abbiamo già una raffica. E 
		vengon su ancora come funghi. Se no, qui finisce che ci prendon tutti 
		per Dubai.
		Differenziamoci, perché noi diversi siamo, e alle nostre radici 
		etnico-culturali ci teniamo assai.
		Manteniamo dunque tutta l’ eredità del passato, valorizziamo ( che bella 
		parola !) gli edifici nel centro storico , e “andiamo su di un dieci 
		piani”, perché abbiam bisogno di spazi per la PA, che è piena di 
		pretese. 
		Pure le mie Guardie si sono raffinate , non fanno altro che 
		pavoneggiarsi , con gli occhiali da sole griffati, in giro per le strade 
		del centro sui MIEI purosangue, e reclamano una accomodation più 
		elegante.
		Attorno al Palazzo , poi, ci mettiamo un bel po’ di appartamenti, belli 
		e ben rifiniti, e con l’ aria condizionata ; e li affittiamo a tutti 
		quegli expat americani e inglesi, etc, che delle nostre casette a un 
		piano non ne vogliono sapere, gli spitinfi. Ma noi, degli expat abbiam 
		bisogno, li strapaghiamo perché lavorino qui a 50 gradi all’ ombra d’ 
		estate, facciamogli anche le case come piace a loro.
		Vogliono il folkore ? In fin dei conti , al mercato un po’ di make-up 
		glielo abbiamo già dato. Cineserie a parte, il Souk Waqif funziona che è 
		una bellezza , fumatori di narghilè a parte è tutto una movida.
		Facciamo un quartiere tutto nuovo, ma che coniughi tradizione , 
		modernità, e life style. Ci mettiamo anche il Centro Commerciale, le 
		amenities , la spa, il Day Care Center e le piste ciclabili . Sarà un’ 
		icona, costruita sulle nostre radici culturali. La nostra immagine sarà 
		alle stelle !
		
		- Emiro, Vostra Altezza, se buttiamo giù tutto e rifacciamo daccapo, ci 
		costa meno.
		
		- Che, tiriamo su altri grattacieli? Manco per sogno! E chi se ne 
		importa di quanto costa? Ci difetta forse il cash? Voglio i migliori 
		architetti, i migliori contractor, i migliori di tutto. Forza, forza , 
		andate , e portatemi i risultati. Ho fretta.
		
		- Sì, ma lo strumento, il “ veicolo”?
		
		- No problem, mettiamo sotto la Foundation. Ah, per il progetto del city 
		quarter, trovatemi anche un bel nome. La mia amata Sceicca Mozah a 
		questa cosa ci tiene tanto!
		
		- Emiro, Vostra Altezza, va bene “Msheireb Downtown”, il “ vecchio” nome 
		che vuol dire “il posto dove bere dell’ acqua” ?
		
		- OK, vada per Msheireb Downtown. Anche se è un po’ impronunciabile per 
		gli occidentali , a me piace.
		
		- Emiro, Vostra Altezza, intanto che parte il cantiere, cosa ne facciamo 
		dei cammelli?
		
		- Già, i cammelli. Simpatici animali. Li lasciamo dove sono, ma creiamo 
		per loro uno spiazzo amplissimo e ben attrezzato, proprio adiacente al 
		cantiere. I turisti che passeranno impazziranno a fotografarli. E a loro 
		piace essere fotografati, si mettono addirittura in posa . E’ chiaro?
		
		- Emiro, Vostra Altezza, ottima idea. Un’ ultima domanda. Già che ci 
		siamo, nella Torre ci facciamo anche un altro mega- appartamento reale ?
		
		- Certo che sì, altrimenti la Sceicca Mozah comincerà a lamentarsi. Le 
		donne ! Vogliono sempre altre nuove case di cui occuparsi. Posso mica 
		comperarle solo i palazzi delle banche nel centro di Londra!!!
		
		
		12 febbraio, una cena e -13 febbraio - un 
		breakfast “ inconsueti”. Siamo a metà 
		di una luculliana cena, in un fantastico ristorante dove si possono 
		assaggiare tutti i pesci del mondo o quasi ( io ahimè nulla mangio, 
		affetta dalla colossale influenza che mi ha colpito pochi giorni prima, 
		e che pure lo stomaco mi affligge , ndr ) quando ci raggiunge Mr 
		John Rose, ut supra. Americano, nato ed educato tra il North Carolina e 
		la Virginia, il Development Director di MP si siede a metà della lunga 
		tavolata e – con voce dal bassissimo timbro e dal nullo colore, ma dalla 
		folle velocità – incomincia a intrattenere gli ospiti circa le sue 
		esperienze professionali ( che sono numerose, SOM, Tishman Properties, 
		Emaar International , etc) . E sul suo attuale ruolo, promettendo 
		mirabilia per il giorno successivo. Poi si eclissa, senza essersi 
		accorto che – gli inglesi a parte – quasi nessuno degli altri 
		giornalisti aveva capito gran che di ciò che aveva detto. Rientriamo in 
		albergo , e i colleghi tedeschi propongono un passaggio al Bar per bere 
		qualcosa di alcoolico. (Poveri, avevano mangiato pesce sorseggiando 
		limonata, una cosa davvero orribile, ndr ).
		La proposta viene accolta con entusiasmo , e così di fronte a birra, 
		vino bianco e grappa , ci scambiamo le impressioni della giornata.
		Nessuno di noi era stato prima in Qatar , e ci sentiamo un po’ 
		frastornati.
		
		Il giorno successivo, alle sette e mezzo del mattino ( e poi dicono 
		che quello del giornalista è un mestiere comodo, ndr ) si parte , 
		destinazione Souq, dove avremmo incontrato Mr. Mohammed Masooud Jarallah 
		Al-Marri, Projects Director di MP. Il quale ha la “ overall 
		responsability” di tutti i progetti di MP.
		Laureato in “ industrial engineering “ all’ Università di Miami, USA , 
		Mohammed Masooud Jarallah Al-Marri è un signore molto simpatico , che ha 
		lavorato per molti anni in Asia e negli Emirati, e sempre in progetti 
		multimiliardari.
		Comprenderlo, però, non è facile. L’ incontro, infatti, si svolge 
		intorno a un lunghissimo tavolo che viene via via riempito di boccali di 
		tè e succhi di frutta, e di un numero incredibile di ciò che potremmo 
		definire “ tapas” : piattini di olive, di cipolle affettate, di 
		melanzane peperoni e zucchine grigliati, di panatine di ceci e 
		lenticchie servite con salsette dagli strani colori, e di zuppette 
		annegate in un non meglio precisato condimento.
		La conversazione di Mohammed Masooud Jarallah Al-Marri , comunque, è 
		così interessante che nessuno di noi ha il coraggio di assaggiare – alle 
		otto del mattino – siffatte delicatezze : al termine della riunione, un 
		paio di apatici camerieri ( ovviamente di provenienza extra-Qatar ) 
		arriveranno così con un paio di enormi vassoi, e butteranno tutto nella 
		spazzatura.
		
		
		Un dettaglio finale. 
		Sono stati oltre 310 mila i “ workers “ chiamati 
		in Qatar nel 2011, e il numero è destinato a crescere nei prossimi anni. 
		Costoro non fanno parte della popolazione , e vivono nelle baraccopoli ( 
		“labour camps “ ) a loro destinate.
		Il Ministero del Lavoro stima che occorreranno, per il triennio 
		2012-2014 , visti i mega progetti pubblici che saranno lanciati, almeno 
		altre 500 mila “fresche braccia” ( dal “ Peninsula”, principale 
		quotidiano di lingua inglese del Qatar, 12 febbraio 2012, ndr ).
		I “bamboccioni “ di casa nostra sono avvertiti.
		
		Nelle immagini:
		
		
		- cammelli di fronte al progetto di MP
		
		
		- lavori in cantiere
		
		
		- un drappello di Guardie dell’ Emiro
		
		
		- panorama di Doha, dal 47° piano dell’ Hotel Torch. 
		
		
		NOTA: “Msheireb 
		Downtown”, Doha ( sintesi da ECONOMIA IMMOBILIARE N° 42)
		
		“Msheireb” is the world's first sustainable downtown regeneration 
		project, which is set to revive the old commercial district with a new 
		architectural language that is modern yet inspired by traditional Qatari 
		heritage. This project will be recognized worldwide for defining a new 
		architectural language for the 21st century.
		The master plan for Msheireb Downtown Doha is guided by the Qatar 
		National Vision 2030, set out by His Highness Sheikh Hamad Bin Khalifa 
		Al Thani, the Emir of Qatar. The vision of Her Highness Sheikha Mozah 
		Bint Nasser is to restore a sense of community and to draw people back 
		to their roots in the centre of Doha. Ultimately the project will form 
		an iconic landmark within the city - a district that is recognized 
		globally yet provides a comfortable neighbourhood in which to live, work 
		and thrive.
		The 31-hectare mixed-use development is a QR20 billion (oltre 
		4 miliardi di euro, ndr 
		) project to redevelop, regenerate and conserve the historical downtown 
		of Doha. Situated in the heart of the city, the project will develop a 
		lively urban neighbourhood featuring premier office space, retail and 
		leisure facilities, town houses, upscale apartments, hotels, museums and 
		exciting cultural and entertainment venues.
		Midway between two key routes into the city, Msheireb defines a city in 
		transformation. To the northwest is the picturesque Corniche, which 
		leads to the iconic business district of West Bay. To the immediate east 
		are Grand Hamad Street and the financial district. Most significantly, 
		the Msheireb site is immediately adjacent to the Amiri Diwan, Qatar’s 
		seat of government and the Emir’s palace.
		Msheireb Downtown Doha will feature comfortable homes, intimate 
		neighbourhoods, landscaped public spaces, arcaded streets, high quality 
		shopping and dining areas, together providing a rich mix of cultural and 
		business services. A contemporary city that incorporates the distinctive 
		qualities of old Doha with the needs of today’s residents, Msheireb will 
		connect the city’s past with its future
		Msheireb will restore Doha’s downtown as the centre of residential and 
		commercial life in the city. Distinctly different from anything in the 
		market today, the project will foster community interaction and energise 
		Qatar’s unique heritage for future generations. The distinct 
		neighbourhoods within Msheireb will provide the perfect platform for a 
		focused retail offering by blending entertainment, restaurants and art 
		with a sense of community to deliver a true lifestyle experience.
		Msheireb Downtown offers an array of settings and styles to suit 
		virtually any retail concept within eight carefully considered precincts: 
		Entertainment & Dining Precinct, Heritage Precinct, Lifestyle & Leisure 
		Precinct, Retail Precinct, Luxury Court Precinct, Urban Living Precinct, 
		Home Furnishing Precinct, and Qatar Living Precinct.
		The project will feature a tram system, unique to the region, to 
		transport pedestrians from precinct to precinct. A number of bespoke 
		lifestyle malls will be complemented by 3-5 levels of parking in 
		subterranean lots. There will also be a direct pedestrian connection 
		from the popular Souk Waqif. Msheireb will become a new social and civic 
		hub in downtown Doha – a place to live, work, shop, visit, and spend 
		time with family and friends.
		Lifestyle and leisure facilities, including premium, innovative shopping 
		destinations, are an integral part of Msheireb Properties’ $5.5 billion 
		flagship development, which is regenerating and preserving the 
		historical downtown of Qatar’s capital. 
		The project’s retail offerings amount to approximately 90,000 square 
		meters of retail space. Highlights include a department store, several 
		international flagship stores, cinema, supermarket, family entertainment 
		centre in addition to numerous F&B outlets.
		One of eight distinct precincts, the Retail Precinct will be the core of 
		Msheireb’s retail offering and will feature an enclosed retail galleria, 
		a department store, several international flagship stores, as well as a 
		unique children’s area.
		The Sikkat al Wadi, a pedestrian shopping district running through the 
		project from Souk Wakif to Kahraba Street, will form the heart of the 
		Lifestyle and Leisure Precinct. It will be a true landmark destination 
		within Doha, offering chic al fresco restaurants, live performance areas, 
		and a mix of niche fashion and accessories boutiques.
		Serving high-end consumers, the Luxury Court Precinct will be home to a 
		range of high-end boutiques, and will offer a selection of the world’s 
		most desirable brands.
		Doha currently only provides 0.354 square metres of gross leasable area 
		(GLA) of retail space per head of population.
		Msheireb Properties’ is a real estate company and a subsidiary of Qatar 
		Foundation. The company was established as a commercial venture to 
		support the Foundation’s aims, as well as the goals of Qatar’s 2030 
		Vision. Msheireb Properties’ mission is to change the way people think 
		about urban living and improve their overall quality of life, through 
		innovations that encourage social interaction, respect for culture, and 
		greater care for the environment. Msheireb Properties spent three years 
		researching Qatari architecture and numerous approaches to urban 
		planning all over the world with the most respected experts in the 
		industry – in order to realise an architectural language rooted in the 
		best of the past that may be preserved for and by future generations.
		The company’s name, Msheireb, means “a place to drink water” (il 
		posto dove bere dell’acqua, ndr) 
		and is the historical name of the downtown area of Doha. The company’s 
		corporate identity depicts the mouth of a stone well, a feature of 
		traditional Gulf societies, and its distinct ink effect evokes classical 
		Arabic calligraphy.
		
		( Fonte: sintesi dalla Nota di Stampa di Msheireb Properties)