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	Le mie Lettere Aperte
              
	
		4 agosto 2005 
	
	Il 4 agosto di due anni 
	fa, nella sua casa romana, mancava improvvisamente alla sua famiglia (e alla 
	Real Estate Community, di cui era stato figura prominente) Roberto Trella, 
	AD di FPD Savills Italia. 
 Alla memoria di Roberto dedicai una "Lettera aperta a Roberto Trella, ora 
	nei campi Elisi", che ripropongo qui oggi.
 
 «Te ne sei andato, Roberto, in un ardente lunedì all'inizio di agosto. E in 
	un ardente venerdì c'è stato nella chiesa di Piazza del Popolo - a due passi 
	dal Tuo ufficio di Roma - l'ultimo saluto da parte della Tua famiglia, dei 
	Tuoi colleghi e dei Tuoi amici.
 Non ho potuto, lo sai, partecipare a quella cerimonia, ma immagino lo 
	strazio di tutti coloro che erano presenti, e che la Tua scomparsa, così 
	improvvisa, ha colto increduli. Così come ha addolorato tutti coloro che Ti 
	hanno conosciuto, in questi anni, nella comunità immobiliare italiana di cui 
	eri uno dei volti più noti e stimati.
 Io, dopo aver diffuso alla Community che a me fa riferimento l'annuncio del 
	tragico epilogo della Tua vita e della Tua carriera, sono stata per giorni 
	incerta su come ricordarTi da queste pagine. Cosa che mi sembra giusta e 
	doverosa visto che - pur senza poterci definire "amici" - ci conoscevamo da 
	lunghissimo tempo.
 Non dimenticherò mai la Tua prima "visita" all'ufficio di mio marito 
	Alberto, quando - alla fine degli anni ottanta - entrasti con Richard Ellis 
	in Italia.
 Non dimenticherò le nostre telefonate in occasione del Tuo "passaggio" alla 
	FPD Savills, l'anno scorso a primavera, che tanto scalpore aveva destato.
 Ricorderò sempre con gioia la Tua immediata re-iscrizione con FPD Savills, 
	ad AICI, che avevi lasciato dopo essere stato Socio dell'Associazione dal 
	1993 con l'altra Tua società (non potevi fare a meno delle mie continue 
	Newsletter, mi avevi detto).
 E ricorderò sempre la Tua disponibilità ad intervenire in occasioni 
	convegnistiche quando Ti avevo chiamato. L'ultima volta era stata a Roma, 
	allorchè 30 master in real estate americani erano venuti in visita tecnica 
	nella Capitale, e si erano rivolti a me per organizzare la loro permanenza: 
	volevano sapere tutto il possibile sul mercato italiano. Accettasti subito 
	di partecipare all'incontro nonostante la data fosse davvero difficile 
	(primi di gennaio, a ridosso delle vacanze, quest'anno).
 E allora, adesso che sei nei Campi Elisi, Ti ricordo con un "Racconto".
 Ti divertivano, le mie cronache degli eventi. Le leggevi subito, me lo hai 
	confermato più volte. In una di queste cronache, dopo il MIPIM 2003, c'eri 
	anche Tu, e ti avevo definito "affidabile". Com'eri. Così come eri una 
	persona gentile.
 
 Come è la Real Estate Industry nei Campi Elisi, Roberto? (C'è anche li, 
	vero, e Tu te ne stai occupando di certo).
 I mercati sono stabili, senza cicli, picchi e bolle. Perfezionare ogni tipo 
	di deal, quindi, è abbastanza semplice, perchè la speculazione esasperata 
	non fa parte delle regole del gioco, e i tempi sono certi. I clienti sono di 
	parola, non cambiano idea ogni cinque minuti o ad ogni cambio di management, 
	gli incarichi chiari e univoci, e i pagamenti vengono effettuati alle date 
	stabilite.
 I metri quadrati sono quelli, e le informazioni abbondanti e facilmente 
	reperibili. I colleghi e i concorrenti condividono le stesse informazioni e 
	hanno gli stessi comportamenti. La parola "due diligence" non esiste, e non 
	c'è l'abusivismo. I documenti si trovano sempre, tutti, e sono fatti bene. 
	Gli avvocati fanno gli avvocati, cioè consigliano e stendono documenti 
	comprensibili, i commercialisi preparano tax planning ordinati, tutti pagano 
	le imposte, ed i notai non hanno mai problemi.
 Gli edifici non hanno trucchi, la manutenzione è programmata e l'efficienza 
	è la norma.
 I gestori sono attenti, precisi e puntuali. Gli agenti stanno da una parte 
	sola e hanno una sola associazione, che conta molto per la sua 
	rappresentatività in tutte le sedi. Le procedure urbanistiche ed edilizie 
	sono facili per tutti, e gli architetti disegnano edifici bellissimi.
 Le imprese di costruzioni costruiscono a regola d'arte, i developer sono 
	tantissimi, e i Fondi immobiliari non quotano a sconto sul NAV.
 I giornali sono indipendenti dalla pubblicità e danno spazio a tutte le 
	notizie. Si fanno pochissimi Convegni, ma ci sono tante Università che 
	insegnano il Real Estate...
 Dato che hai insegnato anche Tu, spero che alla Tua memoria, Roberto, ci sia 
	presto - presso una Università italiana - una Borsa di Studio». ( PGL)
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