Le mie Lettere Aperte
21 marzo 2006
Carissima amica,
è davvero con gioia e affetto che Ti auguro oggi "Buona Primavera", e anche
un pò di vacanza: dopo la furibonda fatica di aver realizzato quest'anno il
"biggest MIPIM ever" Ti meriti davvero una tregua.
Sempre che Tu, il riposo, sappia cos'è.
Da quando Ti conosco, e cioè dal 1992, credo che l'unico momento di - si fa
per dire - relax sia stato agli inizi dell'estate scorsa, quando hai dato
alla luce il Tuo bambino, un pupetto che ho avuto modo di conoscere mesi fa
a Parigi e che, bello com'è, somiglia sia a Te che al babbo (siete tutti
belli!).
Ovviamente, poco tempo dopo, a novembre, lo avevi già messo in carrozzina e
te lo portavi al Palais des Festivals di Cannes.
Che diamine! C'era il MAPIC da seguire....
Dal 1992, non hai davvero avuto un momento di sosta percorrendo - non a
passo rapidissimo, ma deciso - i gradini di una carriera che Ti vede da
oltre un anno al vertice dei due Saloni dominanti nella loro categoria (due
"case histories" meritevoli, secondo me, di essere oggetto di tesi di
laurea, e magari in Francia ciò è già accaduto...).
Sei davvero, come si usa dire, una "donna di potere".
Dicevamo degli inizi. Dopo un'esperienza professionale nel settore degli
Shopping Centres, sei arrivata al MIPIM: creatura inventata da Xavier Roy
solo tre anni prima (per aver fondato e portato al successo questo, e
innumerevoli altri Saloni legati anche al settore dei media e dell'IT,
Xavier sarebbe stato insignito della Legion d'Onore). Guidata da Thierry
Renault (che era già lì dagli inizi, ed è oggi Deputy Managing Director
della Società) tra le prime cose di cui Ti sei dovuta occupare c'era
l'Italia, che in quegli anni stava passando un periodo davvero critico.
"Tangentopoli" aveva bloccato tutto, il mercato immobiliare stava sempre più
scendendo, e il MIPIM era "caro". Convincere le società italiane a
partecipare al Salone era davvero una fatica improba ma Tu, con l'aspetto da
ragazzina e l'arietta francese, con professionalità da vendere e un
carattere di ferro, non "mollavi" e, uno dopo l'altro, riuscivi a prendere
appuntamento con persone sempre più importanti.
Nel giro di qualche anno, avevi imparato a conoscere tutti quelli che
contavano e che, anche un pò affascinati dalla Tua bella persona, Ti
ascoltavano con simpatia e, sempre più numerosi, Ti firmavano contratti. Tu,
professionale e attenta al cliente, ma anche innamorata dell' Italia e
sempre pronta a risolvere con grazia gli innumerevoli problemi man mano che
si presentavano (in un lavoro così complesso i problemi sono all' ordine del
giorno) cominciavi a farTi la fama - che Ti circonda ancora adesso - di
"Angelo Custode" della delegazione azzurra.
Arriviamo così, dopo quasi un decennio (in cui, è chiaro, non Ti occupavi
solo dell' Italia), agli anni del boom: il mercato era in fermento e le
presenze italiane al Salone, sempre più numerose e forti, davano vita, nel
2002, alla prima "Italian Way", con aziende, Istituzioni, Enti...
Capacità e rapidità di decisione, professionalità, ma anche tanta pazienza e
tanta flessibilità: una dote questa che certo Ti deriva dalle italiche
radici. E di flessibilità, quando si ha a che fare con il Bel Paese (spesso
"in ritardo", e spesso organizzativamente un pò caotico) ne accorre davvero
tanta, non è vero, "Guardian Angel"?
Ma paga, alla lunga. E il CEO Paul Kilk può essere davvero compiaciuto del
Tuo lavoro con l'Italia, che - con 465 enti e società - è al quarto posto
tra le Nazioni rappresentate a Cannes. In termini di persone, credo siano
state almeno 1800. Tutta o quasi l'Italia immobiliare era al Palais, in
compagnia delle Istituzioni. Un "sistema" che non si è limitato alle
"ostriche e Champagne" della Croisette (come forse ai primi tempi, ma è
ancora un'attrazione fatale...) ma che ha saputo anche organizzare una
quantità di affollati Dibattiti e Convegni, con personalità di primo piano
della nostra scena...
Tu, Direttore del Salone e alle prese con 20 mila clienti (molti nuovi e
importanti), Autorità a centinaia (tra cui molti Ministri e i "supersindaci"
di Londra e Parigi), e "archistars" (tra cui Zaha Hadid), hai trovato ancora
una volta il tempo di salutare i vecchi amici con la grazia che Ti è
propria.
Non è solo un rapporto di lavoro, Nadine, c'è davvero qualcosa di più. Per
questo credo che tutti gli italiani che - come me - si trovano ogni anno a
marzo sulla Costa Azzurra non solo Ti stimino, ma Ti siano davvero
sinceramente affezionati.
Un abbraccio, Paola
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