Le mie Interviste
Mimì Mangiarotti: la Lady
dell’“Italscherma”, e dell’Associazione Benemeriti, e tanto altro ancora
04/01/2012
(tratto da “NOTIZIE Benemeriti Milano”, N° 37, dicembre 2009)
di Paola G. Lunghini
Castelletto Monferrato, 17
settembre 1949.
Una scintillante Aprilia entra sgommando nella tenuta della famiglia
Castiglioni e dalla portiera esce un bocchino lunghissimo, tenuto con
indifferenza tra le dita di una bella ed elegante Signorina.
Minutina.
Camilla – che tutti chiamano Mimì – entra nella sua casa senza quasi degnare
di uno sguardo il giovanotto alto e aitante che suo padre le presenta come
un grande Campione della scherma: lei di spade e fioretto nulla sa, ma è
elegante e spiritosa, ha altri giri, è sempre in giro, guida il calesse, e
si gode la vita in questo inizio di autunno tra le atmosfere ancora
soleggiate della vendemmia piemontese. Studi non troppo impegnativi alle
spalle (le mitiche Magistrali, roba da signorine di ottima famiglia), e
anche una guerra devastante alle spalle – oddio, ancora così presente per
mamma e papà. Anche se la vita da sfollati è stata dura, beh, è ormai
lontana, e quando si hanno 22 anni si fa presto a dimenticare gli orrori.
Mimì ha già viaggiato per l’Europa, ci sono i veglioni e gli amici . E la
bella casa a Milano, in via Solferino: proprio accanto al Corriere della
Sera .
Lavorare ? Forse, nell’ azienda di papà ( che “ fa l’ industriale” ) e che
le ha dato un ultimatum: basta feste, la vita bisogna guadagnarsela.
Che vuole questo bel giovanotto da me ?
Papà – al di là dei suoi impegni – se ne è praticamente innamorato. D’
accordo, papa è un appassionato dello sport, ma non sapevo che adorasse la
scherma.
D’ accordo, Edoardo ha già fatto incetta di medaglie, addirittura alle
OLIMPIADI !!! Ah, sì, scrive anche sulla Gazzetta dello Sport!
Papà me lo fa trovare accanto dappertutto , Capodanno compreso….
Milano, Chiesa di San Marco , 1 giugno 1950.
Vanno sposi Mimì Castiglioni ed Edoardo Mangiarotti sotto un trionfo di
spade.
Festa grande, dopo il rito, nella bella terrazza della grande casa di via
Solferino . Ma gli sposi scappano in fretta: c’è un treno per Lione, e là un
aereo che attende Edoardo per condurlo ad Algeri . Dove lo aspetta in pedana
il numero uno della scherma di Francia. E poi, ancora Tunisi, e poi Napoli.
Altri combattimenti, altre vittorie in nome dell’ Italia , nella grande
tradizione della “ Mangiarotti Family”.
Ma è un viaggio di nozze a tre : lei, lui e il “ sacco delle armi”.
Mimì inizia a concentrare tutte le precedenti “ deboli” passioni ( «
Ho praticato molti sport, ma nessuno troppo», mi ha confidato. «Anche la
scherma, soprattutto per capire . Mi piacciono il cinema e la lettura, ma
spesso non ho neppure il tempo di scorrere il giornale » ) in una
sola: ma “grande grande grande” che di nome fa Edoardo, la sua straordinaria
carriera da Campione e poi, ancora, il suo splendido ruolo di ambasciatore
dello sport italiano nel mondo .
Con Edo, Mimì ha girato il mondo ( la sua città preferita è Hong Kong, dove
ha soggiornato diverse volte ) e intanto ha cresciuto, con pari passione, la
sua unica figliola, Carola , che si sarebbe presto rivelata a sua volta
campionessa di scherma .
Mimì ha conosciuto infiniti luoghi e innumerevoli persone, anche molto
importanti. La sua vivacità , la sua educazione e la sua eleganza di signora
bennata si sono tradotte ovunque in infinita simpatia.
La vera Lady dell’ “ Italscherma”, per usare un’ espressione molto, molto
contemporanea.
Altrettanto consenso Mimì lo ha conquistato dimostrando la sua capacità di
lavorare.
La fanciulla che tanto si godeva la vita , la vita ha imparato a
guadagnarsela da sola.
Accanto a Edoardo il Campione, e poi Mito, Mimì da decenni gestisce il
patrimonio di famiglia .
Tradotto in italiano significa un piccolo impero di proprietà immobiliari ,
con tanti inquilini da seguire, un lavoro che « non è più come un tempo,
è diventato davvero difficile ». Ma molti inquilini sono “ storici” e
lei -nella gestione dei rapporti umani , la cosa che più conta - è maestra.
E poi c’è da seguire la Scuola di Scherma : creata con Edoardo, e da tempo
nelle mani esperte di Carola: 400 allievi, venti istruttori, una vera e
propria azienda.
Nel 1979 , mutuando un’ idea già concretizzatasi in Francia, è a Milano tra
i Fondatori dell’ Università della Terza Età.
Negli anni ottanta promuove , con i Lyons , un volume che ancora fa storia :
“ Milano da salvare “ .
Dieci anni – gli ultimi dieci – trascorsi ad affiancare Edoardo alla
presidenza dell’ Associazione Benemeriti di Milano : “ Anima “, si dice in
questi casi .
Tante, tante altre cose ancora. Lo spazio per raccontarle è davvero troppo
esiguo per una vita così piena di creatività, intelligenza e cultura.
Un anno fa, a Pechino : c’ erano le Olimpiadi. Per Edoardo, la
diciassettesima volta….nonostante un ictus che l’ aveva colpito mesi prima,
fortunatamente superatissimo.
Ad aprile 2009, la grande Festa per i 90 anni di Edoardo, al “ Four Seasons
“ di Milano. Abbiamo varcato le porte della leggenda.
Milano. Milano. Milano. Annotta . Sono le otto di sera, ed è la fine di
settembre nella bella terrazza di via Solferino dove la nostra conversazione
si è svolta - non senza aver prima ammirato le “ vetrinette “ che nella casa
di via Solferino contengono le medaglie, le coppe, e gli infiniti
riconoscimenti del Campione .
Un santuario.
E adesso che sei da poco rientrata dalle ferie ( nel Monferrato e in barca )
che programmi hai, Mimì?
Vorrebbe, mi dice, “tirare un po’ i remi in barca” , ma c’è il lavoro, e la
“ sua Milano” alle prese con l’ EXPO del 2015 ( fino a ora un “ pasticcetto”).
C’ è ancora tanto da fare.
E poi? E poi , ancora lavoro!
Qualche rammarico, qualcosa che avresti voluto fare e non hai fatto nella
tua intensissima vita ? Nessuna esitazione nella risposta : «Mi sarebbe
piaciuto pilotare un aereo. Avevo anche incominciato la scuola di volo, ma
poi….no, il brevetto non l’ ho preso»
Il visetto sorridente ammicca , nel congedarmi : il 1 giugno 2010 è dietro
l’ angolo…. ci sono da festeggiare le “Nozze di Diamante “ con Edoardo .
L’ Aprilia e il lunghissimo bocchino mi sembra quasi di vederli .
|