| 
	Le mie Interviste
           
	
	
	 Nato 
	a Genova e residente a Milano da sempre, Giovanni Zavagli ha compiuto studi 
	universitari presso la Università Statale di Milano , e lunghi soggiorni per 
	lavoro a Roma,Napoli e Parigi. Ricopre l' attuale incarico dal 1984 ( Accor 
	è leader mondiale nel settore dell’hotellerie, con oltre 4000 alberghi nel 
	mondo). Notevole è l’esperienza acquisita da Zavagli nei settori : 
	immobiliare, finanziario e marketing , avendo realizzato ad oggi circa 50 
	iniziative alberghiere su tutto il territorio nazionale, nei vari marchi 
	internazionali del Gruppo :SOFITEL ,NOVOTEL, MERCURE, e IBIS. In precedenza 
	, Zavagli aveva operato nel campo della ristorazione collettiva (GEMEAZ 
	CUSIN)e della grande distribuzione (STANDA), con rilevante conoscenza nel 
	settore gestionale e degli investimenti. Ricopre attualmente anche la carica 
	di Vicepresidente dell’AICI (Associazione Italiana Consulenti e Gestori 
	Immobiliari). E' stato Relatore anche in alcuni importanti convegni 
	immobiliari. 
	
	D. 
	L'Ufficio Italiano Cambi e il TCI hanno 
	diffuso recentemente alcuni dati sull'industria turistica italiana, che 
	confermerebbero la ripresa in atto. Cosa ne pensi ?R. Vedo un 
	possibile miglioramento nel turismo di vacanza, ma la situazione permane 
	critica nel segmento affari legato all'economia in generale.
 
 D. Ma ci sono 
	motivi di ottimismo ?
 R. Per l'Italia 
	non direi, data la crisi strutturale esistente e la concorrenza estera molto 
	più dinamica.
 
 D. Ancora secondo 
	il World Travel & Tourism Council il peso del turismo nel nostro Paese (oggi 
	pari a circa il 12 % dell' economia italiana) è destinato a crescere: è 
	davvero così?
 R. Sicuramente il 
	turismo insieme all'indotto muove una cifra considerevole dell'economia e 
	della forza lavoro, e ritengo che esso rappresenti un notevole potenziale da 
	sfruttare per favorire la riporesa economica del nostro Paese.
 
 D. Quali sono i 
	probabili futuri Paesi competitor "forti"?
 R. Già oggi 
	Francia e Spagna in Europa sono leader, all'"estero" il Marocco è aperto a 
	investimenti nel turismo con ogni agevolazione fiscale e urbanistica, e 
	diventerà una meta importante...
 
 D. Perchè, numeri 
	a parte, l'industria turistica è così importante?
 R. L'indotto che 
	muove il turismo tocca tutti i settori, servizi, commercio, trasporti,... ed 
	è importante soprattutto in alternativa all'industria e in carenza di fonti 
	energetiche. Rappresenta un serbatoio di valuta pregiata. per compensare la 
	minore esportazione.
 
 D. Oggi le 
	Regioni legiferano in materia di turismo, e si promuovono in maniera 
	indipendente. A cosa porterà questo atteggiamento?
 R. A un minore 
	valore nazionale, a un dispendio di risorse non proporzionato al ritorno 
	economico, e a un declino dell'immagine Italia.
 
 D. Si può pensare 
	a qualche soluzione importata dall'estero?
 R. Sono necessari 
	una centralizzazione e un coordinamento a livello nazionale, tipo Francia e 
	Spagna.
 
 D. Quali sono, in 
	Italia, le regioni più promettenti?
 R. Liguria, 
	Piemonte, Emilia e Lombardia.
 
 D. Turismo non 
	vuol dire solo alberghi, ma soprattutto infrastrutture...
 R. Sicuramente 
	strade, aeroporti, ferrovie, trasporti urbani... il turista deve arrivare, 
	circolare e ripartire in tempi rapidi e a basso costo
 
 D. E naturalmente 
	altri servizi...
 R. Il tempo 
	libero deve essere organizzato. Arte, cultura, musica, shopping, eventi 
	anche internazionali.
 
 D. Al di là 
	dell'ovvio pensiero delle vacanze, che tipo di offerta turistica andrebbe 
	coltivata?
 R. Un'offerta 
	moderna, efficiente, anche a basso costo nel segmento congressuale e del 
	turimo culturale (città d'arte, gastronomico, religioso, musicale...)
 
 D. Ecco, parliamo 
	del turismo legato all'attività convegnistica e al mondo del business in 
	generale.
 R. Punto dolente 
	in Italia, non esistono possibilita di organizzare grandi convegni 
	internazionali come Parigi o Londra, mancano Hotels e infrastrutture: la 
	media degli alberghi è di 30 camere e le catene rappresentano il 7% 
	dell'offerta generale !!!!!!!!!!!!!!!
 
 D. Torniamo agli 
	alberghi, che in Italia sono tanti: il coefficiente di occupazione è 
	congruo?
 R. No, non è 
	congruo. La media è inferiore agli altri Paesi concorrenti esteri,siamo 
	leader solo per numero di camere: 1.000.000!!!!!!!!!!!!!!!!
 
 D. Perchè gli 
	alberghi italiani sono così cari?
 R. Costo dei 
	terreni, iter urbanistici, poca flessibilita del lavoro
 
 D. Perchè si 
	parla quasi solo della categoria "lusso"?
 R. Perchè 
	rappresenta una nicchia esclusiva per una clientela particolare che pretende 
	un prodotto e un serviziomolto personalizzato, con un ritorno di immagine in 
	vetta alla piramide.
 
 D. Che tipologia 
	sarebbe necessaria per "catturare" i tour operator internazionali?
 R. Alberghi di 
	catene internazionali a basso costo e trasporti low cost
 
 D. Quanto tempo 
	ci vuole a costruire, o a ristrutturare, un albergo? E cosa costa?
 R. Berlino è 
	stata ricostruita in 15 anni, io ci ho messo 15 anni per un 
	albergo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Normalmente ci vogliono dai 5 ai 10 anni. Iter 
	urbanistici complessi e assenza di strumenti urbanistici sono le cause 
	principali. Il costo immobiliare: da 150 mila a 500 mila euro a camera.
 
 D. E' vero che 
	c'è molta attività di compravendita, nella lodging industry?
 R. All'estero 
	sicuramente, in Italia meno, in assenza di realtà importanti
 
 D. Per 
	concludere. Che proposta strategica, se fossi "Ministro del Turismo"?
 R. Coordinamento 
	centralizzato del turismo in tutte le sue forme, e della promozione a 
	livello nazionale. Coordinamento strategico con altre strutture centrali e 
	periferiche per lo sviluppo delle infrastrutture indispensabili allo 
	sviluppo del turismo su tutto il territorio nazionale. Incentivazioni 
	fiscali e finanziarie agli investitori, e procedure urbanistiche facilitate.
 |