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	Le mie Interviste
           
	
	Intervista a Jacopo della 
	Fontana,Presidente e CEO di D2U- Design to Users, 14 aprile 2008
 
 
  Jacopo 
	della Fontana si laurea in Architettura al Politecnico di Milano e, dopo la 
	collaborazione con nomi significativi del panorama architettonico italiano, 
	inizia la libera professione in proprio con progetti residenziali e per 
	uffici. Partendo da una formazione architettonica "classica", arricchisce la 
	propria esperienza professionale viaggiando e lavorando all'estero fino a 
	realizzare progetti in ambito pubblico e su scala urbana. Fonda a Milano la società D2U - Design to Users, di cui è Presidente e CEO, 
	con lo scopo di valorizzare l'esperienza acquisita nel settore 
	dell'architettura e della consulenza per soddisfare le esigenze delle 
	attività immobiliari nei settori terziario, commerciale e della ricerca.
 Oltre a progettare, è autore di articoli di critica architettonica per le 
	riviste di settore e ha tenuto corsi di storia dell'architettura 
	contemporanea al Politecnico di Milano
 
 
	
	
	D. Caro Jacopo, qual è la specializzazione del Tuo studio, e come è 
	composto?
 R. La nostra specializzazione è quella di usare la leva creativa per 
	raggiungere gli obiettivi del business plan dei nostri clienti. La 
	responsabilizzazione e consapevolezza delle dinamiche economiche sono il 
	punto di partenza e lo stimolo dei progetti. Ciascun membro del team (circa 
	venti persone a Milano e cinque a Roma), sotto la guida del Client Leader, 
	sente il progetto come proprio e immette continuamente energia e controllo 
	nei limiti e ruoli che gli competono.
 
 D. Quali sono le principali "novità" del progettare per l'uso lavorativo?
 
 R. Due aspetti sono oggi particolarmente di attualità: il primo è quello che 
	chiamiamo della positiva contaminazione delle diverse sfere di attività, che 
	una volta erano rigidamente separate negli spazi e nei modi in cui si 
	manifestavano. Oggi al contrario tendono a fondersi ed intrecciarsi sempre 
	di più. Per questo non ha più senso dedicare spazi a funzioni univoche con 
	protocolli formali, ma cerchiamo di fornire più strumenti e configurazioni 
	possibili in modo da favorire anche usi multipi per ottimizzare le risorse 
	di spazio (sempre più costoso da allestire e gestire) e soddisfare esigenze 
	anche non necessariamente programmate (sempre più imprevedibili da 
	anticipare).
 L'altro ha a che fare con la carenza della risorsa tempo. Chi userà lo 
	spazio vorrà trovarlo perfettamente funzionale e funzionante, senza margini 
	di correzione. Chi sviluppa il progetto vorrà metterlo sul mercato in 
	pochissimo tempo, senza ritardi. E chi progetta? O sa giocare con queste 
	regole o cambia mestiere.
 
 D. La Tua "filosofia" è riassunta nel nome stesso che hai voluto dare alla 
	Tua Società. Ma,data la correlazione stretta tra l'idea di progetto e l'uso 
	di quell'ambiente, qual è, in particolare, il rapporto - appunto - con 
	l'ambiente?
 
 R. Crediamo che l'architettura ci offra l'opportunità di allargare la 
	nozione di ambiente dalla sfera naturale a quella sociale. La sostenibilità, 
	di cui si parla oggi finalmente con la dovuta attenzione in termini di uso 
	consapevole delle risorse, ha in realtà un risvolto altrettanto importante 
	in termini di umanità - o umanesimo- laddove riesce a favorire in primis il 
	benessere e le relazioni tra le persone; poi di conseguenza si crea 
	un'armonia che coinvolge in un ciclo virtuoso anche l'intorno. Questo 
	aspetto di benessere è al centro della nostra progettazione.
 
 D. Quali, tra i progetti che avete in corso, Ti sta maggiormente 
	coinvolgendo?
 
 R. Due progetti ci stanno intrigando particolarmente: il primo è un 
	intervento di Social Housing promosso da Polaris Investment Italia SGR Spa e 
	dalla Fondazione Housing Sociale (fondazione Cariplo) che prevede la 
	realizzazione di 90 alloggi più una scuola materna, a Crema. Il progetto 
	sarà il primo di una serie di interventi previsti in tutta la Lombardia e 
	oltre a promuovere una tipologia abitativa che si allontana dalla 
	ripetitività che finora ha contraddistinto l'edilizia agevolata, tende verso 
	le più avanzate applicazioni di edilizia ecosostenibile e verso la 
	certificazione energetica in Classe A (<30 KWh/ m2 anno). L'altro è una 
	collaborazione con una prestigiosa star architettonica internazionale per la 
	realizzazione di una serie di alberghi in Italia e all'estero per un nuovo 
	brand fashion. Il primo progetto è già partito ed è per 240 camere a Milano.
 Si tratta di due mondi distanti uniti dalla attenzione al benessere 
	dell'individuo.
 
 D. La progettazione richiedere figure sempre più specializzate. Qual è 
	dunque la sfida maggiore per uno studio come il Tuo?
 
	
	R. Del tempo sempre più breve ho 
	già detto. Ciò costituisce naturalmente anche una sfida intellettuale per 
	trovare la soluzione migliore e farsi aiutare nel miglior modo dai migliori 
	specialisti.Un'altra sfida è quella di riuscire a tenere tutti allineati sugli stessi 
	obiettivi fino alla fine, comprese le diverse anime del cliente.
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