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	Le mie Interviste
           
	
	Intervista a Luca G. Clavarino
 
   A proposito di Fiere 17 dicembre 2007
 
 Legale Rappresentante e Managing Director di Hypo Real Estate Bank 
	International AG, Milan Branch dal settembre 2005, Luca G. Clavarino è uno 
	dei personaggi più noti del real estate& finance italiano.
 Nato a Milano, dove si è laureato in architettura, ha più di trent'anni di 
	esperienza nel campo immobiliare durante i quali, prima di entrare in 
	finanza, si è occupato di construction management, di project management, di 
	asset management, della gestione di consistenti portafogli immobiliari e di 
	importanti progetti di sviluppo immobiliare sia in Italia che all'estero. 
	Membro del R.I.B.A., Royal Institute of British Architects, è stato 
	consigliere della Borsa Immobiliare di Milano per due mandati, e' 
	Consigliere di AICI (Associazione Italiana Consulenti e Gestori Immobiliari) 
	e Proboviro di AssoImmobiliare, dove si occupa attivamente di innovazione e 
	dei Comitati "Etica", "Iniziative Normative" e "Governance".
 Prima dell' attuale posizione in Hypo Real Estate International Bank, Luca 
	G. Clavarino è stato Head of Real Estate in WestLB, Milan Branch.
 
 
 
 
 
 
 D. Luca , tu rappresenti la Banca tedesca che con Intesa Sanpaolo sta 
	finanziando l'operazione di Risanamento ( Gruppo Zunino ) : "Milano Santa 
	Giulia". Dove, come tutti sanno, era stata da tempo annunciata la 
	costruzione di quel nuovo Centro Congressi di cui Milano ha un bisogno 
	assoluto. Ma in questi giorni abbiamo non uno ma .....due potenziali Centri 
	Congressi.
 
 R. Molto appropriato e sensibile mi è sembrato l'intervento dei Carlo 
	Masseroli , assessore allo Sviluppo del Territorio del Comune di Milano, che 
	ha annunciato di voler avviare le verifiche necessarie per aprire entro fine 
	anno un tavolo di discussione . L' obiettivo dovrebbe essere quello di 
	offrire a Milano una soluzione capace di dotare la città di un Centro 
	Congressi in grado di competere in modo efficace e vincente non solo in 
	Europa ma in un mercato che ormai è diventato globale anche in questo 
	settore.
 
 D. Vuoi riassumere la " storia " ?
 
 R. Non ci sfugge l'importanza che la Grande Funzione Urbana del nuovo Centro 
	Congressi cittadino - funzione attribuita a Milano Santa Giulia dal 
	Consiglio Comunale di Milano con Delibera no. 37 del 5 luglio 2004, 
	perfezionata dalla Convenzione sottoscritta il 16 marzo 2005 tra il Comune 
	di Milano ed il Gruppo Zunino - riveste nell'ambito del pieno successo, sia 
	sul piano economico che sul piano della vivacità e dell'appetibilità urbana, 
	di questa nuova centralità milanese. E' chiaro comunque che la soluzione cui 
	arriverà il tavolo di consultazione promosso dall'assessore Masseroli non 
	potrà prescindere dall'impegno formale assunto nei confronti di Zunino, nel 
	2004 dal Comune di Milano con la soprarichiamata Delibera Consiliare.
 Recentemente Fiera Milano, con una dichiarazione che è sembrata a molti 
	davvero un po' improvvida, ha reso pubblica la propria intenzione di "rifunzionalizzare" 
	i padiglioni realizzati a metà degli anni 90 al Portello su progetto dell' 
	architetto Mario Bellini (quelli che nella prima decade di dicembre hanno 
	ospitato per l'ultima volta la manifestazione "Artigiano in Fiera"), 
	convertendoli - con un investimento di 40 milioni di euro - in un nuovo 
	Centro Congressi capace di ospitare oltre 15 mila delegati. Reagendo 
	prontamente alle dichiarazioni di Fiera Milano, il noto imprenditore Luca 
	Beltrami Gadola ha subito scritto un bel fondo sul quotidiano "la 
	Repubblica" in cui sottolineava l'assurdità di uno scenario milanese 
	caratterizzato a due Nuovi Centri Congressi in concorrenza tra di loro: un 
	bello spettacolo davvero, per i giurati chiamati a scegliere - per 
	l'assegnazione dell'Expo 2015 - tra Milano e Smirne, quella di una 
	civilissima Milano dedita alla cannibalizzazione ...!
 
 D. Ci sono in gioco numeri importanti, ...
 
 R. Appunto. Bene fa quindi Masseroli a invitare Fiera Milano a un tavolo di 
	discussione a tre, dove Comune di Milano e Zunino hanno tutto l'interesse a 
	coinvolgere Fiera Milano Congressi SpA, società leader nella organizzazione 
	e gestione di eventi congressuali, nel processo che porterà, attraverso un 
	meccanismo competitivo, alla individuazione di un gestore interessato a 
	realizzare, con un contributo di 62 milioni di euro da parte del Gruppo 
	Zunino, un Centro Congressi - caratterizzato da almeno 32,000 mq di slp e da 
	almeno 32,000 mq di parcheggi interrati - di cui poi assumere la gestione 
	per un periodo pari ad almeno 20 anni.
 Per valorizzare al massimo l'expertise eccellente di Fiera Milano Congressi 
	Spa, garantendo al Nuovo Centro Congressi la massima attrattività, c'è da 
	augurarsi di vedere Fiera Milano Congressi alleata - nell'ambito del 
	procedimento competitivo previsto dal Comune di Milano - di un altro grande 
	gestore europeo: una soluzione internazionale e non "parrocchiale" da parte 
	di una Milano moderna, dove le forze migliori, in ambito sia pubblico che 
	privato, sanno allearsi per vincere: non mi sembra un'utopia...
 
 D. E se così non fosse ?
 
 R. Certo, se Fiera Milano decidesse, malauguratamente, di seguire logiche 
	"rètro", Zunino potrebbe puntare alla realizzazione di una arena 
	multifunzionale come quella che il gruppo statunitense Anshutz Entertainment 
	Group Development sta realizzando a Berlino. Ma il risultato di una ricerca 
	realizzata dal Laboratorio di Macro-Urbanistica del Politecnico di Milano 
	mette in guardia la Città: un grande Centro Congressi al Portello avrebbe un 
	disastroso impatto urbanistico e viabilistico sul circondario. Un 
	circondario, quello del Portello, che - oltre a tutto - si presenta con una 
	dotazione davvero modestissima sul piano della ricettività alberghiera, 
	della ristorazione di qualità, dell'entertainment extra-congressuale, dello 
	shopping di buon livello e dei parcheggi. Certo, a questo punto Milano deve 
	aspettarsi, e con Milano ce lo aspettiamo anche noi di Hypo Real Estate e di 
	Intesa Sanpaolo, che Comune di Milano e Zunino si attivino senza ulteriori 
	ritardi ad avviare la procedura che consentirà di realizzare il Centro 
	Congressi nel più breve tempo possibile. A nostro avviso la procedura non 
	dovrebbe prescindere da una Ricerca preliminare, che potrebbe essere 
	completata nell'arco di due o tre mesi, mirata a determinare i criteri 
	vincenti da assumere a base della Gara per l'affidamento della 
	progettazione, realizzazione e gestione della nuova struttura.
 
 D. Hai in mente qualche traccia ?
 
 R. Sì. La Ricerca potrebbe seguire la traccia seguente , e sottolineo che si 
	tratta di un' idea personale mia :
 Analisi di financial benchmarking internazionale (esteso almeno ai 
	principali Centri Congressi europei: Barcelona, Copenhagen, Francoforte, 
	Lione, Monaco, Praga e Vienna), al fine di individuare la redditività 
	economica e il ritorno sul capitale investito delle diverse iniziative 
	europee soprarichiamate, che sono quelle evidenziate dallo Studio del 
	Laboratorio di Macro-Urbanistica del Politecnico di Milano. Lo scopo di 
	questa analisi sarà quello di individuare le tre realtà europee a maggior 
	valore aggiunto (champions) negli ultimi tre anni, in considerazione dello 
	stadio di sviluppo di ciascuna iniziativa. Il lavoro potrà essere svolto 
	attraverso la ricerca di informazioni pubblicamente disponibili, l'analisi 
	di bilancio delle società di gestione ed una serie di interviste con le 
	Società di gestione, le Autorità cittadine ed altri operatori;
 Creazione di un balanced scorecard (tabella comparativa a punteggio 
	ponderato) per i tre champions europei, per individuare i business drivers 
	che hanno portato a tali performance e la loro applicabilità al progetto 
	milanese. In tale ambito il lavoro potrebbe essere articolato in modo da 
	individuare i principali business drivers dei tre champions, da comprendere 
	l'importanza di ogni business driver per il raggiungimento della performance 
	economica di ognuno dei tre champions, e da individuare infine i drivers di 
	performance maggiormente applicabili al progetto milanese, per poter 
	definire una potenziale "ricetta" ottimale per lo sviluppo dell'iniziativa 
	del Nuovo Centro Congressi di Milano.
 D. Sì , ma poi degli attuali padiglioni del Portello cosa ne facciamo ? Hai 
	qualche soluzione ?
 
 R. Indubbiamente i Padiglioni del Portello rischiano di trovarsi 
	"disoccupati" in tempi molto brevi per via della crescente popolarità della 
	nuova maxi-struttura fieristica di Rho-Pero . Come potrebbe Fiera Milano 
	riciclarli? Ultimamente, parlando con Lady Foster (Elena Ochoa, Chairman 
	dell'International Council of the Tate Galleries, èla consorte di Norman 
	Foster, progettista di Milano Santa Giulia, ndr) mi è venuta un'idea. I 
	padiglioni di Bellini al Portello (98.000 mq di superficie per 1.127.000 mc, 
	con enormi volumi liberi in grado di consentire l'esposizione di grandi 
	sculture che Milano - a eccezione delle Torri di Kiefer coraggiosamente 
	ospitate un paio di anni fa da PirelliRE, in condizioni piuttosto "border 
	line", nell'ex padiglione Ansaldo alla Bicocca - non ha mai potuto e non 
	potrà mai ospitare se non si dota di strutture idonee) potrebbero essere "rifunzionalizzati" 
	in guisa di Tate Gallery meneghina con una spesa assai inferiore - dice 
	Mario Bellini, da me interpellato - ai 40 milioni di euro stanziati da Fiera 
	Milano per la trasformazione in Nuovo Centro Congressi antagonista del Nuovo 
	Centro Congressi su cui il Comune si è impegnato con Zunino a Santa Giulia. 
	E con un impatto urbanistico e viabilistico - sul circondario - assai più 
	modesto e del tutto sostenibile.
 
 D. Quale potrebbe essere, secondo te, il ruolo per l' area CityLife ?
 
 R. Con City Life dietro l'angolo, credo ci siano realistiche probabilità che 
	un'ipotesi di questo tipo, che ha anche una dimensione"filantropica" e 
	umanistica molto congeniale alla tradizione della nostra Città, possa 
	interessare i Gruppi Ligresti e Toti , e anche le grandi Compagnie di 
	Assicurazione impegnate nel progetto di City Life. Naturalmente questa è 
	solo un'idea e sono certo che dal tavolo promosso dall'assessore Masseroli 
	potranno nascerne altre. C'e da augurarselo. Per il bene futuro di Milano.
 
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