Le mie Interviste

  • INTERVISTA CON CATERINA CASELLI, DISCOGRAFICA E CANTANTE. (12 giugno 2006)

La grande popolarità ha abbracciato Caterina Caselli quando la cantante aveva solo 20 anni. Si era nel 1966, e tutta l'Italia cominciò a seguire da vicino gli eventi artistici e personali della ragazza che aveva spopolato a Sanremo. "Nessuno mi può giudicare... nemmeno tuuuuuuu", tuonava con lei il Paese non ancora sconvolto dal sessantotto. Scatenata ma non aggressiva, disinvolta ma non spregiudicata, Caterina Caselli vendette in pochi anni cinque milioni di dischi e girò una raffica di film, di quelli che allora si chiamavano "musicarelli". Conquistò il cuore del pubblico anche con il look ("casco d'oro" era alta e ben fatta, e in base a generosi criteri, per dirla con Tomasi di Lampedusa). E fece suo anche il cuore del discografico che l'aveva sotto contratto, Piero Sugar, il figlio del patron della Compagnia generale del disco - Cgd: che sposò a Milano nel 1970.
Cerimonia romantica, ressa di fotografi. Il giorno dopo Caterina sorrideva dalle copertine di tutti i rotocalchi, indossando un ampio cappello e uno strepitoso abito di pizzo di Sangallo. Giallo. Fece ancora una volta tendenza. Nei mesi a seguire, furono innumerevoli le spose che per le nozze vollero "un abito giallo, come Caterina Caselli".........
L'anno dopo, la nascita dell'unico figlio, Filippo, che oggi è a capo della Società. Smessi i panni della cantante, Caterina si dedica per diversi anni solo alla famiglia. Poi, verso la fine degli anni settanta, si inventa un lavoro nuovo, e fonda una sua casa discografica: di ricerca di nuove tendenze musicali. Un periodo intenso, ricco di nuove esperienze e conoscenze, che termina con l'assorbimento della nuova etichetta da parte della Cgd. Infine, quando la famiglia decide di vendere quella società, si mette a fare la discografica in proprio, e scopre e lancia molti artisti che ancora oggi lavorano con lei, tra cui Elisa e Andrea Boccelli.
Nel 1990 Caterina è ormai una discografica affermata: la frequentazione con l'industria musicale e - ne sono sicura - studi intensi non più solamente di chitarra, percussioni e vocalizzi, l'hanno trasformata in una vera manager. Un lavoro che da allora svolge con passione ed enorme successo: il solo Boccelli ha venduto, nel mondo, oltre 55 milioni di copie.


Eccola qui, Caterina Caselli, e non ha nulla della diva che pure è stata mentre mi accoglie chiedendo ripetutamente scusa del ritardo (nemmeno dieci minuti, ndr). Chiede scusa anche per l'informalità dell'abbigliamento (è appena rientrata "dalla campagna", è così che chiama la la villa di famiglia a Monticello, in Brianza), e non ne ha davvero motivo: pantaloni di lino ecru, maglia scivolata e sportivissime calzature completano con eleganza la leggera abbronzatura del viso che, privo di qualsiasi accenno di trucco, esclude sghignazzando l'intervento del chirurgo. Il casco d'oro è ora una massa di capelli ondulati e ricciolosi: d'accordo, il biondo è un pò corretto, ma è più che logico, e lei appare com'è, una ragazza solare che ieri l'altro ha compiuto sessanta anni.
La voce, mentre parla, è inconfondibile come quando cantava, bella e sonora, e senza inflessioni dialettali. Il linguaggio è ricco e preciso. Si esprime con cordiale spontaneità, e ispira immediatamente una ammirata simpatia che potrebbe sconfinare nell'amicizia senza nessuna fatica. Mi guida sino al suo ufficio, attraversando la vasta reception dove gli innumerevoli emblemi delle "sue" vendite costituiscono la principale decorazione. Arriva subito, premurosa, l'offerta di un caffè e la proposta di visitare la terrazza da cui, vicinissime, si vedono le guglie del Duomo.
Siamo in Galleria del Corso, proprio sopra il Cinema Excelsior, e la informo che con un Comunicato Stampa diramato giorni prima, Beni Stabili ha annunciato l'acquisizione del palazzo. Qui siamo in affitto, mi dice, e mi chiede dettagli che non sono in grado di darle, è troppo presto. Beni Stabili, le rispondo comunque, è una property company, ma se c'è un annuncio di valorizzazione.... Tu li conosci? Sì, certo, è una società serissima. Va beh, allora vedremo, per adesso allora non mi preoccupo.
Le chiedo se segue il mercato immobiliare. Un pò come tutti, risponde, anche se non come priorità, lei fa un altro lavoro. Ma le pare che i prezzi abbiano raggiunto livelli pazzeschi. O no, tu che ne dici?.
Non è facile, per una spiegazione articolata mi occorrerebbe molto tempo, e vorrei occuparlo facendo invece domande a lei che già si è lanciata a parlare di Milano, dove vive e lavora da quarant'anni, e che vorrebbe più accesa (dopo troppo buio) e più vivace, anche se negli ultimi tempi le pare ci sia molta più "voglia" di vivere di più e meglio la città. Un pò di commenti politici non guastano, le elezioni sono dietro l'angolo. Milano, si accalora, non è solo una città di business, ci sono tante cose belle da apprezzare. L'arte, i monumenti, i palazzi (e quanti giardini abbiamo....) meriterebbero di essere più conosciuti anche all'estero. Speriamo che la prossima Amministrazione dedichi alla "Milano turistica" l'attenzione che si merita e che le è dovuta. E poi, diamine, siamo una capitale non solo della moda ma anche della musica, e la Scala l'abbiamo solo noi...
Arriva, improvvisa, una telefonata al cellulare. E' concitata e felice mentre ascolta il figlio che la chiama da Los Angeles, al termine di un trionfale concerto di Andrea Boccelli. Scusami sai (la frase è solo labiale), poi di nuovo al figlio: davvero un trionfo? Diciotto-ventimila persone, non smettevano più di applaudire? Chi c'era? Tutti? Tutte le televisioni? Lo vogliono tutti in trasmissione? Che bellezza, come sono contenta (ancora un labiale scusami sai: ma figurati, la diretta con Los Angeles appassiona anche me, vai avanti) .Poi discografico cede il posto alla madre, adesso basta, Filippo, sarai stanco, saluta Andrea e tutti gli altri e vai a riposarti.
E lui il Presidente della Società, mi spiega, si è laureato in economia all'estero, e conosce alla perfezione tutti i risvolti del business (sfido io, ha succhiato musica già da lattante). Ha tre figli, piccoli ovviamente, e lei ogni tanto fa la nonna. Le piace, ma è piuttosto faticoso. E' più semplice saltare da un aereo all'altro (viaggia molto), il suo lavoro è una vera passione. Ciò che più la soddisfa (al di là dei numeri) è l'aver imposto all'estero - con enorme successo e in un mondo musicalmente globalizzato da tanto tempo - un prodotto discografico "tutto italiano".
Ecco, siamo nel marketing territoriale, e glielo dico. L'espressione un pò la stupisce, ma subito concorda. Anche la canzone (la lirica, d'accordo, non si può cantare Verdi o Puccini in un'altra lingua) è espressione autentica di un territorio, e lei questo voleva, lanciare nel mondo un modo di cantare tipicamente italiano, capace però di conquistare le platee internazionali. Quante canzoni abbiamo noi, che esaltano la bellezza dell'Italia: anche questo è marketing turistico!
Torniamo all'immobiliare, com'è la sua casa? Abbastanza grande (sarà "un" 250 metri quadrati), nel Quadrilatero, in affitto. E' di proprietà della famiglia, invece, la già citata casa a Monticello, dove si rifugia abbastanza spesso, c'è la terra e a lei, da emiliana, la terra piace.
La casa ideale, se c'è? La risposta arriva subito, senza particolari riflessioni: è una grande casa nel verde, dove si vive e si può lavorare, un mix di abitazione e studio di registrazione. Il suo mestiere è la musica, ci vuole il silenzio mentre si fa musica. Niente lega le persone più della musica, dico io. L'osservazione è ovviamente e largamente condivisa... pensiamo a come si fa musica, per esempio, in Germania. Ecco, a Berlino magari investirei, mi hanno detto che si compra bene. Conosci qualcuno a Berlino, se mai dovessi decidermi? Sì certo, è un mercato che seguo spesso, e da vicino...
E tutto, per ora. Ma prima di accompagnarmi all'ascensore, ancora un quesito sul mercato immobiliare. Comprensibile, visto che su corso Vittorio Emanuele affacciano le "Messaggerie Musicali", un entertaiment centre di quattro mila metri quadrati, parte non di poco conto del "piccolo impero" Sugar: la cui storia imprenditoriale è stata riassunta qualche anno fa in un bel volume illustrato ("SUGAR - dal 1932") che Caterina con orgoglio mi mette in mano. E che contiene anche la storia della Caselli, una ragazza nata a Modena e che viveva a Sassuolo, che per cantare aveva abbandonato gli studi tradizionali al termine delle medie inferiori, che ha cantato e continua a far cantare il mondo.