Le mie Interviste
Managing Director, e responsabile del Team di Structured Property Finance Italy,
The Royal Bank of Scotland, Italy.
Nato a Milano, Roberto Benaglia vive in Brianza con la famiglia. Si è laureato in Ingegneria al Politecnico di Milano ed ha praticamente sempre lavorato nel settore del credito immobiliare. Dapprima con due banche italiane (Italfondiario e Istituto Nazionale di Credito Edilizio) , poi con due banche tedesce (DEPFA, ora Aareal, ed Eurohypo) ed attualmente appunto con The Royal Bank of Scotland.
Ha tre grandi passioni: lo sci, la lettura e la fotografia.
D. Una breve descrizione dell’attivita’ della Banca.
R. The Royal Bank of Scotland e’ uno dei piu’ grandi gruppi bancari
in Europa e fra i primi 8 nel mondo. Il Gruppo RBS è attivo in molti
settori, dalla banca commerciale, al wealth management, al settore
assicurativo e molto altro ancora. In Italia, come nelle altre filiali
europee, sono presenti team di lavoro specializzati nell’immobiliare, nel
project financing, nel leveraged financing e nel corporate financing. Non
mancano professionalita’ nel settore delle securitizations, del Capital
Markets, del Foreign Exchange e dei prodotti derivati.
D. Quali le differenze tra le modalita’ e l’approccio della Banca e
il sistema italiano, se ve ne sono.
R. L’approccio di RBS è ben sintetizzato nel motto della banca "Make
it Happen". Il nostro primo obiettivo è fornire soluzioni ai problemi dei
nostri clienti.
D. Qual’e’ in particolare il "valore aggiunto" che date al cliente?
R. Tempestività innanzitutto, fornire risposte rapide ed affidabili.
Inoltre cerchiamo sempre di proporre soluzioni creative, che vadano oltre la
semplice proposizione di un prodotto standard.
D. Mi puoi dare qualche numero della Banca, globalmente e in Italia?
R. Negli ultimi cinque anni i profitti del Gruppo RBS sono sempre
cresciuti in termini percentuali a due cifre. Anche i risultati semestrali
2005 hanno rispettato tale regola: i ricavi si sono attestati a 12.5
miliardi di sterline, ovvero +15% rispetto a Giugno 2004, con un Utile prima
delle imposte di 3.7 miliardi di sterline, ovvero +14% rispetto alla
semestrale 2004. Anche l’Italia a sua volta è cresciuta considerevolmente
dall’inizio dell’attività RBS nel 2002.
D. Le principali operazioni finanziarie recentemente, all’estero e da
noi.
R. Molte sono state le operazioni che ci hanno visto protagonisti nel
2005. Piuttosto che elencarle però preferirei sottolineare che tali
operazioni testimoniano quanto RBS sia in grado di diversificare la propria
attività in termini di settore, prodotto e cliente.
D. Che ipotesi, se puoi farne, per i numeri a fine anno, per
l’Italia?
R. Senza entrare troppo nel dettaglio, direi che il 2005 è stato
sicuramente un anno "molto positivo" per la Banca sia in Italia che in
Europa.
D. In Italia rimarrete solo a Milano?
R. Abbiamo un ufficio anche a Roma, anche se la base principale in
Italia è e rimarra’ Milano.
D. Parlami del tuo staff.
R. Il Team di Structured Property Finance è composto da 12 persone
(oltre a me), divise sostanzialmente in due gruppi di lavoro:uno storico che
si occupa di operazioni di finanziamento (debito) ed uno piu’ recente che si
occupa di investimenti immobiliari (equity). Le professionalità sono
molteplici, avvocati, economisti, valutatori, ma accomunati da un comune
sentimento: ci sentiamo un team di ottimi giocatori, senza prime donne.
D. Che tipologia di progetti vi piace particolarmente esaminare,
all’estero e in Italia?
R. Non abbiamo particolari preferenze in realzione ai progetti, ci
occupiamo di grandi operazioni e cerchiamo principalmente operazioni
complesse ove sia possibile mettere a disposizione dei clienti la grande
esperienza maturata dalla banca in molti mercati.
D. Qual’è la tua lettura dei segmenti immobiliari di interesse, e che
previsioni fai sull’andamento a medio per l’Italia?
R. L’Italia non attraversa un momento economico brillante e
certamente il settore immobiliare ne risentirà. Tuttavia, paradossalmente,
alcuni segmenti del settore immobiliare traggono vantaggio da questa
situazione. Il basso costo del denaro e la grande liquidità del mercato
spingono gli investimenti immobiliari a reddito. Prevedo qualche turbolenza
nel settore degli uffici in localizzazioni secondarie periferiche.
D. Che prospettive per il segmento residenziale in Italia?
R. Il residenziale e’ storicamente un settore molto stabile e con una
curva di crescita non straordinaria ma molto costante. Progetti di qualità,
sviluppati da imprenditori credibili, in buone localizzazioni, continueranno
a portare buoni risultati.
D. Che previsioni fai sull’andamento a medio per l’Europa?
R. L’Europa, purtroppo, è ancora lontana dall’essere un unico
mercato, vi sono molte differenze tra un Paese e l’altro che rendono
impossibile fare previsioni globali.
D. Ci sono mercati "emergenti" che state guardando?
R. RBS sta lavorando per un’espansione importante verso i mercati
orientali (Cina, India, Giappone) e in Australia.
D. "Aperture" in vista in altri Paesi d’Europa?
R. Non proprio "aperture". Stiamo guardando alcune operazioni in
Paesi dove non siamo presenti con una filiale appoggiandoci alla branch più
vicina, come ad esempio in Portogallo con base in Spagna o in Grecia con
base in Italia.
D. L' Italia, sembra attraversata - dopo anni di immobilismo - da un
vero e proprio furore architettonico: si parla addiritttura di "nuovo
Rinanscimento". Procedo. In Italia stanno operando moltissimi architetti
stranieri, da Foster a Liebeskind, da Tange Jr a Zaha Hadid. Stanno facendo
di tutto : masterplan, nuovi city quarter, alberghi... Da ingegnere, come la
pensi?
R. Secondo me le idee non hanno nazionalità. Ben vengano gli
architetti di tutto il mondo se contribuiscono alla riqualificazione e
modernizzazione delle nostre città. Non mi piace l’esterofilia fine a sé
stessa. Alcuni progetti di grandi architetti stranieri sono indubbiamente
affascinanti, altri meno. Del resto grandi architetti italiani hanno
progettato importanti opere all’estero, a dimostrazione che le buone idee
sono apprezzate ovunque, al di là del nome e del paese d’origine.
D.Grattacieli o non grattacieli: è questo l'altro dibattito, oggi, a
Milano. E' noto che il Sindaco Gabriele Albertini ama lo sky-line di
Manhattan, e vorrebbe una Milano con molti grattacieli ( oltre a quelli già
"programmati"). Qual'è il Tuo parere?
R. Un Paese che per caratteristiche territoriali ha poco spazio e
molti abitanti deve fare serie riflessioni sull’edificazione in verticale.
Da ingegnere il "grattacielo" è rappresentativo di evoluzione della specie.
Ovviamente non vorrei veder nascere "grattacieli" in riva al mare o nelle
montagne, ma una città che cresce in verticale è un concetto che condivido.
D. Torniamo alla Banca: tenete molto alla "visibilità", e non solo in
termini di "insegne". Quali i progetti - anche culturali o formativi, se ve
ne sono - che vi hanno avuto come Sponsor, in Italia ?
R. Per il momento abbiamo sponsorizzato due importanti manifestazioni
del settore immobiliare quali l’Expo Italia Real Estate di Milano ed EPIC a
Roma. Pensiamo che Conferenze ed esposizioni siano un buon terreno ove
confrontare idee ed iniziative e per questo volentieri apportiamo il nostro
contributo.
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