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	Le mie Interviste
           
	
	 Nato 
	a Romallo (Trento), Claudio Pancheri si è laureato in Ingegneria Civile 
	Edile presso l’Università degli Studi di Roma nel 1975. Vive e lavora a Roma.
 Il suo impressionante curriculum è descritto - sinteticamente - 
	nell'intervista.
 
 PREMESSA
 Questa intervista a Claudio Pancheri ebbe luogo a casa mia, il 10 aprile 
	2003. Avevo, allora, un progetto: quello di "sentire" coloro che, secondo 
	me, erano stati i protagonisti "storici" del cambiamento dell'industria 
	immobiliare italiana. O meglio, coloro che avevano fatto sì che 
	l'immobiliare italiano acquisisse la dignità che si merita e che oggi viene 
	ben riconosciuta. O ancora coloro che, e forse è il significato migliore, 
	avevano "preso" una "landa desolata" di business, e ne avevano fatto - anche 
	- un luogo di cultura. Insomma, una dozzina di persone o giù di lì...
 "Sentire" la loro storia, per farne, è ovvio, un libro. Piccolino.
 Le interviste realizzate furono diverse: in fin dei conti, questi 
	"protagonisti" li conosco uno per uno, e da decenni. Alla maggior parte di 
	loro , do del tu. E se di Milano non sono, e per Milano passano, vengono 
	magari anche a cena a casa mia (come Pancheri)
 Poi, però, molti altri sempre più pressanti eventi mi distolsero da questo 
	che - per dirla con un'antica e felice espressione di Oriana Fallaci - 
	poteva sembrare un "orrendo progetto".
 Feci, in due anni, molte altre interviste a molte altre persone, con 
	caratteristica di attualità e non di storia, pubblicate su vari e testate 
	italiane e non; e molti "Ritratti". Concentrai gli sforzi editoriali "in 
	proprio" sul volume "Case da leggere", da me curato e pubblicato. E diedi 
	poi vita a questo sito web che ha ne "Le mie interviste" una delle pagine 
	più visitate.
 Che senso, allora, a distanza di tempo, raccogliere quelle conversazioni in 
	un volume (piccolino), quando potevano andare on line, ovunque?
 Ecco fatto.
 L'intervista a Claudio Pancheri è quindi la seconda che "passo" (dopo quella 
	a Gualtiero Tamburini), tra quante ne realizzai nel 2003. E lo fo, con 
	l'espressa autorizzazione dell'intervistato, perchè è un documento di 
	attualità straordinaria...
 Quella sera, di fronte a un registratore, Pancheri parlò per circa un'ora e 
	mezza. Purtroppo, però - accade anche con i migliori apparecchietti - il 
	nastro si rivelò, al primo tentativo di sbobinamente, alquanto compromesso: 
	la voce dell'intervistato andava e veniva. In certi momenti, scompariva 
	quasi del tutto, diventando un irraggiungibile sussurro.
 Dopo un pò, convinta dell'irrecuperabilità del materiale, gettai la spugna.
 Imbarazzante, vero? Considerato anche il fatto che Pancheri gode della mia 
	massima stima, e mi onora della sua amicizia.
 A un paio di domande di "aggiornamento", glissai... furiosa più con me 
	stessa che con il registratore.
 Giorni fa, in un momento di particolare calma, ripresi in mano il nastro e, 
	armata di pazienza e di auricolare, riprovai. Mai trascrizione mi costò 
	tanta fatica, ma ora la mia coscienza è netta perchè l'impegno è "saldato". 
	E, a oltre due anni di distanza, le parole di Pancheri dimostrano appieno la 
	sua lungimiranza, e la sua straordinaria e immutata voglia del "fare".
 Nota: per ciascun protagonista di questa "sezione" di incontri, vale la 
	personalissima regola che due anni (2003 - 2005) costituiscono solo cronaca 
	recente, e ormai sotto gli occhi di molti. Una annotazione in questo senso, 
	comunque, conclude l'intervista: che, ripeto, è sulla storia (e l'incontro 
	con il real estate) per ciascuno dei "miei" protagonisti.
 Non ci sono - no, grazie - pagine di pubblicità a supporto della scelta.
 
 
	D. Claudio, Ti definisco 
	da anni "vulcanico manager trentino" perchè nella Tua carriera professionale 
	hai inventato e fatto innumerevoli cose. Come hai cominciato?R. Io mi sono laureato in ingegneria civile a Roma ma sono, appunto, 
	trentino. Dopo la laurea sono stato chiamato dal mio Professore di 
	Composizione all'Università, dal marzo 1976 al giugno 1978 sono stato a capo 
	dell’Ufficio Tecnico dell'Università di Trento e in tale ruolo mi sono 
	occupato dello sviluppo edilizio di tutta l’Università, in collegamento con 
	le nuove Università dell’Inghilterra, della Germania e della Francia. Su 
	questo tema ho lavorato anche in seguito, progettando infrastrutture per la 
	didattica, per la ricerca (Università e Politecnici) e per la innovazione 
	tecnologica (parchi tecnologici di Torino, Milano, Brindisi ecc.). In quel 
	periodo ebbi contatti anche con il CERN, in Svizzera. Mi volevano là, e mi 
	offrirono anche uno stipendio che era enormemente superiore a quello che 
	allora prendevo. Ma... ci pensai parecchio e rientrai a Roma.
 
 D. A fare?
 R. Ho lavorato alla Società Aeroporti di Roma, dal 1978 al marzo 
	1980, come responsabile della organizzazione tecnica. Poi, dal marzo 1980 al 
	giugno 1984 sono stato Direttore dei Lavori per l’Italia centrale della 
	Società Italposte (Gruppo IRI-Italstat), per eseguire il programma di 
	edilizia postale per il Ministero delle Poste e Telecomunicazioni. Ancora, e 
	sino al luglio 1989, sono stato Responsabile della promozione della Società 
	Italposte, prima come Vicedirettore, poi come Direttore Centrale della 
	Società.
 
 D. Eri sempre in giro...
 R. Sì, ho promosso l’acquisizione di lavori per lo sviluppo edilizio 
	di 19 Università (Bologna, Padova, Trento, Torino, Pisa, Trieste, Venezia, 
	Firenze, Roma, Sassari, Cagliari, ecc.) e ho curato l’ottenimento dei 
	finanziamenti relativi per circa 2.000 miliardi di lire. Quasi 
	contemporaneamente avevo sviluppato una convenzione con il Ministero della 
	Marina per il programma delle Capitanerie di Porto (per circa 350 miliardi) 
	e ho seguito personalmente le fasi relative ad una serie di altre 
	acquisizioni con Comuni, Provincie e Ministeri (quali lo Stadio di Trieste, 
	la riorganizzazione di palazzo Pitti e di Brera per il Ministero dei Beni 
	Culturali e molti altri). Cosa vuoi, proponevo sempre cose, e seguivo tutto, 
	dal progetto alla sua fattibilità, finanziamenti compresi.
 
 D. Nel frattempo, però, sei andato a Trieste.
 R. Nel 1986 ITALSTAT mi nominò Responsabile responsabile dell’accordo quadro 
	con la Regione Friuli Venezia Giulia, per lo sviluppo di grandi lavori di 
	competenza regionale. In tale veste ho seguito l’ottenimento dei lavori 
	relativi al rifacimento del vecchio Ospedale di Trieste, di Gorizia e di 
	Pordenone, i progetti relativi al piano di sicurezza per il fiume 
	Tagliamento, e ho sviluppato numerosi altri progetti di interesse del Gruppo
 
 D. Quando sei tornato a Roma ?
 R. Nel luglio 1989 , perchè fui nominato Amministratore Delegato 
	della Società Tecno Ficei, Società operativa costituita da FICEI 
	(Federazione Italiana Consorzi ed Aree Nuclei Industriali) che associa 64 
	aree e nuclei industriali italiani. Nel luglio 1992 passai , sempre 
	Amministratore Delegato, alla Società TEKNE (costituita da IRITECNA S.P.S., 
	e Italimpianti) per lo sviluppo di iniziative che comprendevano il 
	finanziamento anche privato per grandi complessi per la ricerca, 
	l’innovazione e lo sviluppo di opere.
 
 D. Siamo nell'"ingegneria creativa" o nella "creatività 
	ingegneristica"?
 R. Anche nella cratività economica. A quindici anni dalla laurea, mi 
	piaceva lavorare con le Amministrazioni per sviluppare cose che man mano si 
	dilatavano ulteriormente, sviluppando a mia volta una "riconosciuta 
	capacità" nella finanza immobiliare con continui contatti con i maggiori 
	gruppi bancari e finanziari in Italia ed all'estero, New York e Londra in 
	particolare.
 
 D. Quando sei arrivato a Risorse per Roma?
 R. Nel mese di luglio 1995, come Responsabile dell’area tecnica e 
	marketing della Società. Cercavano una persona che desse delle garanzie e 
	che fosse capace di partire "dalle idee" seguendo anche tutte le fasi 
	tecniche. Mi fu affidato il compito di dar corso alla missione di Risorse 
	per Roma: valorizzare il patrimonio edilizio del Comune di Roma. In tale 
	veste ho curato lo sviluppo di progetti speciali di valorizzazione per il 
	Comune di Roma (area ex Mattatoio, Esquilino, Trastevere), e ho organizzato 
	inoltre il settore stime e valutazioni, ponendolo in grado di fornire 
	consulenze al Comune nel settore delle stime e valutazioni di congruità. 
	Intanto, ero consulente tecnico dell’On. Mattioli, Sottosegretario ai Lavori 
	Pubblici e ho seguito in particolare i progetti di riqualificazione urbana 
	ed edilizia residenziale pubblica. Il 30 aprile 1997 vengo nominato 
	Amministratore Delegato e Direttore Generale della Società Risorse per Roma 
	con pieni poteri sulla gestione della Società.
 
 D. Cosa hai curato, in particolare, in questi anni?
 R. Ho seguito direttamente lo sviluppo della Società in tutti gli 
	aspetti strategico gestionali, curando in particolare il Settore alienazioni 
	immobili (edifici commerciali ed aree) attraverso aste pubbliche e 
	trattative private, la valorizzazione, il marketing e la realizzazione di 
	grandi interventi (progetto Esquilino, progetto Appio I°); il coordinamento 
	e lo sviluppo operativo del piano mercati del Comune di Roma, con una 
	proposta di totale autofinanziamento che per la prima fase è di oltre 600 
	miliardi di lire; i piani di fattibilità e le stime dei costi e dei ricavi 
	per la realizzazione di diversi interventi: Complesso di Villa Torlonia con 
	inserimento del Centro Parchi del Ministero dell’Ambiente, valorizzazione 
	dell’area della Fiera di Roma, Nuovo Mercato dei Fiori, Aree per la 
	rottamazione, Ippodromo delle Capannelle, Azienda Agricola di Castel Guido, 
	Tenuta del Cavaliere e molte altre iniziative del Comune di Roma; la stima 
	delle aree dello SDO, settore di Pietralata (200 ettari con oltre 1000 
	proprietari); l'elaborazione del "brief" di progettazione per il Nuovo 
	Centro Congressi Italia all’EUR; la valutazione e valorizzazione di 
	patrimoni immobiliari di Enti (patrimonio immobiliare Istituto Italiano 
	Tumori, patrimonio immobiliare ATAC).
 
 D. Poi hai seguito anche progetti "speciali", e sei stato consulente 
	del Ministero del Tesoro per i Fondi Immobiliari pubblici. Un "precursore", 
	direi: era se non erro il 1998.
 R. Si, ma ho seguito anche la valorizzazione della rete dei musei 
	capitolini, la realizzazione dell’Osservatorio delle realtà economiche della 
	città, la costituzione del Convention Bureou., i progetti definitivi ed 
	esecutivi per la manutenzione (nonché informatizzazione della stessa) degli 
	immobili di edilizia residenziale pubblica di proprietà comunale; il 
	progetto di riutilizzazione e riorganizzazione degli edifici destinati ad 
	uffici comunali; l'elaborazione dello studio per il miglior utilizzo delle 
	aree L ed M del Comune di Roma per la revisione del P.R.G.; e la 
	partecipazione a gare per la alienazione di patrimoni immobiliari pubblici 
	(Ministero Difesa ed altri).
 
 D. Poliedrico davvero Quante stime hai effettuato?
 R. Stime e valutazione per circa 5 miliardi di euro (oltre 2000 
	immobili)
 
 D. Ora sei A. D. di Risorse per Roma e curi in particolare il settore 
	sviluppo finanziario ed immobiliare. Com' è la Società, oggi?
 R. E' una "macchina nuova" che si è sviluppata fortemente con 
	bilancio economico positivo, si è consolidata e posizionata sul mercato come 
	una realtà forte ed emergente nel quadro delle società di servizi di 
	ingegneria e consulenza a livello non solo nazionale.
 
 D. Cosa ti ha "intrigato" di più, in questi anni?
 R. Indubbiamente, la gestione delle aste: la prima acquisizione, da 
	parte di un cliente straniero, segnò una svolta, consentendoci di avere 
	credibilità internazionale. Oggi, Risorse per Roma è conosciuta anche 
	all'estero, ha know-how, ed ha scambi continui con i più importanti e 
	qualificati operatori investitori europei ed americani. Nel 2000 sono stato 
	invitato a presentare i progetti su Roma sia nella sede del World Trade 
	Center che al Municipio di New York.
 
 D. Nel frattempo, però, avevi inventato EPIC, European Property 
	Italian Conference. Perchè?
 R. EPIC è nata come esigenza di organizzare un "punto di raccordo" per 
	capire le nostre possibilità e le esigenze degli investitori internazionali 
	nel settore immobiliare.
 
 D. Ormai questo "spettacolo" (c'è molta "scenografia", in EPIC, 
	grazie alle Tue scelte sempre molto eleganti) è un punto di riferimento.
 R. Sì, e si autosostiene. E' una bella intrapresa, fatta da un bel 
	gruppo di persone.
 
 D. Torniamo ai Tuoi skills. Tu ti sei occupato particolarmente di 
	tematiche relative alla realizzazione di grandi opere o di programmi di 
	intervento diffusi a rete in tutto il territorio del Paese. Hai curato le 
	problematiche relative alla ricerca di finanziamenti (pubblici e privati) 
	per la realizzazione delle opere e per l’ottenimento di redditività 
	attraverso la gestione dei servizi conseguenti. Hai predisposto progetti di 
	fattibilità per lo sviluppo di attività (di ricerca, industriale e di 
	servizi) da inserire in aree dismesse o da riutilizzare attraverso 
	ristrutturazioni e riuso di complessi edilizi di importanza storica. Hai 
	realizzato progetti per la delocalizzazione di aree industriali nelle grandi 
	realtà urbane del nostro Paese .Hai curato la valutazione dei costi di 
	intervento rispetto ai benefici ricavabili, ha individuato un metodo 
	derivato dal controllo di qualità per la fase progettuale e realizzativa che 
	non prevede varianti o aumenti di costo rispetto alle previsioni iniziali di 
	progetto. Da anni e anni sei impegnato nella gestione diretta di Società di 
	Ingegneria e gestione di servizi nell’ambito pubblico - privato , con 
	rapporti continui con il mondo dei Lavori Pubblici, delle più grandi 
	Associazioni di Settore, delle maggiori imprese e degli studi professionali 
	più importanti del Paese. Quando hai iniziato a lavorare, pensavi che all' 
	immobiliare avresti dedicato la Tua vita?
 R. Certamente no, e in definitiva le mie scelte non sono mai state 
	dettate da ragioni economiche. Io ho sempre voluto "fare". Sin da ragazzo, 
	ero contento solo se realizzavo qualcosa. Ho sempre avuto delle idee, e 
	quindi le ho sempre volute realizzare.
 
 D. Claudio, Tu sei oggi una delle persone più note del mondo 
	immobiliare. Che sensazione Ti da questa notorietà?
 R. Bontà Tua! Certo, mi fa piacere, ma non ho il tempo di pensarci.
 
 D. Cosa Ti da disagio, nel settore immobiliare?
 R. Il fatto che il settore - nonostante sia così importante anche a 
	livello occupazionale, oltre che di PIL - non sia stato aiutato dalla mano 
	pubblica nei difficili anni che vanno dal '92 al '98. In anni di crisi 
	dell'industria cantieristica, o dell'acciaio, lo Stato è sempre intervenuto. 
	Per noi, niente, per fortuna il settore si è ripreso con energie proprie, in 
	maniera tumultuosa ma con carenza di strategie nell'ambito pubblico-privato. 
	Poi, la grande distanza che ancora c'è tra il real estate e la finanza. La 
	mancanza di formazione specifica: l'immobiliare è un un mestiere difficile 
	che non si può inventare.
 
 D. A cosa stai lavorando adesso?
 R. Alla finanza.
 
 D. Cioè?
 R. Sto lavorando "all'interno del patrimonio", per creare valore.
 
 D. Ovvero?
 R. Posso dirti solo... "cartolarizzazione".
 
 D. Vuoi portare l'Italia all'estero?
 R. Sì, con la finanza. Vedrai presto.
 
 D. Come fai a conciliare la Tua vita privata con un'attività così 
	"provata"?
 R. Per fortuna, mia moglie ha la sua attività...
 
 D. Passi, a ragione, per un uomo di cultura. Riesci ancora a leggere?
 R. Poco. Saggi, storia, anche dell'arte.
 
 D. Ecco, parliamo del Campidoglio. Hai frequentazioni importanti da 
	sempre, chiami i ministri al cellulare. Hai mai pensato di fare carriera 
	politica? Potresti diventare facilmente, che so, Viceministro...
 R. Il Ministro... passa. A me interessa far crescere il Paese: ci 
	sono tante maniere, non necessariamente il coinvogimento diretto in 
	politica.
 
 D. Ti senti libero?
 R. Sì, tranne quando penso alla burocrazia. Il telefono sempre 
	"rosso". E' tutto tempo sottratto al pensare.
 
 D. Conosci bene Roma. Dal punto di vista immobiliare, qual'è 
	l'appeal?
 R. Roma è ancora tanto il luogo dei "palazzinari" (che brutta parola) ma lo 
	sarà sempre meno. Il gioco sta cambiando grazie all'approvazione del Nuovo 
	Piano Regolatore
 
 D. La competizione Milano-Roma?
 R. Ognuno deve sviluppare gli asset che ha: Milano è finanza, 
	fashion, design... A Roma sei "al centro". Per l'immobiliare, importante è 
	che le due città "facciano sistema".
 
 D. Cosa occorre, per avere successo in questo mestiere?
 R. Per quanto riguarda il mio, e sono sempre tra l'incudine e il 
	martello, ci vuole il coraggio delle proprie responsabilità.
 
 NOTA: Negli ultimi due anni, Pancheri - sempre A.D. di Risorse per 
	Roma - si è reso protagonista di numerose importanti iniziative, tra cui la 
	cartolarizzazione di 700 unità immobiliari di proprietà del Comune di Roma 
	per un valore di 140 milioni di euro (giugno '05); il progetto "Campidoglio 
	2" per lo spostamento di 4.000 impiegati comunali da oltre 35 immobili nel 
	centro verso l'area ostiense; la valorizzazione di alcuni immobili 
	prestigiosi di proprietà del Demanio; il progetto per una nuova sede della 
	provincia di Roma; il completamente delle operazioni di esproprio dell'area 
	di Pietralata nel quadrante orientale della città per lo spostamento di 
	alcuni Ministeri. Questo elenco potrebbe continuare con molti altri progetti 
	in corso di attuazione di cui Pancheri, però, preferisce non parlare ancora 
	ed aspettare quando i tempi saranno maturi... Perchè lui è un uomo "del 
	fare" e le cose le racconta quando "le ha fatte".
 
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