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	Le mie Interviste
           
		
		
		
		
		Intervista a Bruna Belloni 
		Bressan, Presidente Nazionale AICI, Associazione Italiana Consulenti e 
		Gestori Immobiliari (Pubblicata su FIMAA News, N° 27, giugno 2005) 
 La donna nell'immobiliare? 
		Sensibilità e colpo d'occhio
 
	 D. Presidente, dov'è nata e dove 
	vive?
 R. A Milano, a Milano.
 
 D. Parliamo dei suoi studi.
 R. Diploma in ragioneria, laurea in Economia e Commercio all'Università 
	Cattolica di Milano (tesi in diritto immobiliare), innumerevoli corsi di 
	formazione.
 
 D. Quando è avvenuto il Suo "primo incontro" di lavoro con l'immobiliare? E 
	perchè?
 R. Quasi per scherzo. Frequentavo gli ultimi anni delle superiori, e allora 
	si "usava" fare qualche lavoretto durante l'estate, per ragranellare un pò 
	di quattrini. Un amico di mio padre, amministratore di immobili, mi propose 
	di lavorare un mesetto da lui, visto che studiavo contabilità, e di dare una 
	mano in ufficio con la bollettazione agli inquilini... ed eccomi qui, ad 
	occuparmi ancora di gestioni di patrimoni immobiliari.
 
 D. Avrebbe pensato, allora, che all'immobiliare avrebbe dedicato la Sua 
	esistenza professionale?
 R. No, certo che no. Pensavo che mi sarei occupata di questioni contabili e 
	fiscali. Ma gli immobili mi piacquero subito, e ancora più la possibilità di 
	stabilire rapporti umani con i proprietari e gli inquilini.
 
 D. Che differenza vede tra il mercato dei Suoi inizi, e quello di oggi?
 R. E' un mondo completamente diverso, le responsabilità erano di natura 
	contabile e non oggettiva. Le case le gestiva l'amministratore di 
	condominio, oggi le gestisce la società di gestione.
 
 D. Che tipo di difficoltà, o di vantaggi, nell'essere "donna 
	nell'immobiliare" ai suoi inizi? E com'è oggi?
 R. Le donne, nella gestione, quasi non esistevano. Quando però c'erano i 
	problemi, chissà perchè... le cose cambiavano. Prova ne sia che spessissimo 
	le donne gestiscono rapporti di lunghissima durata. Fidelizzazione, insomma. 
	Oggi è tutto differente, ma non ci sono nè difficoltà, nè vantaggi. Oggi 
	esistono "solo" professionisti, e il mercato non fa sconti a nessuno, nè 
	alle donne nè agli uomini.
 
 D. Mi racconti la Sua associazione, AICI.
 R. Sono stata tra i soci fondatori di AICI, nel 1987. Ho creduto da subito 
	nel "valore aggiunto" della consulenza immobiliare, in un'epoca in cui si 
	parlava quasi solo di amministrazione e intermediazione. Poi, sono stata 
	eletta Vicepresidente, e sono Presidente dal 2000. Nel panorama associativo 
	italiano AICI è un punto di riferimento per la qualità degli associati, per 
	la sua attività culturale e per i servizi che offre. Tutto, sul sito 
	www.aici-italia.it!!!
 
 D. Mi parli della Sua società
 R. Sono "nata" come Studio professionale dedicato all'amministrazione 
	immobiliare. Negli anni '80, la costituzione della Bressan Immobiliare, 
	società di di intermediazione per lo più residenziale, che ha cominciato 
	quasi da subito a fornire in via sempre maggiore servizi e non solo pura 
	intermediazione. La strada della consulenza era difficile, ma dava sempre 
	più soddisfazioni, e anche gratificazione!
 
 D. Che cosa significa esattamente, per Lei, "immobiliare al femminile"?
 R. Questo un ambito ancora prettamente maschile. Nel campo della gestione, 
	ad esempio, è da pochissimo che si accetta che una donna si occupi di 
	problematiche tecniche e fiscali. Mi auguro tuttavia che sempre più donne 
	entrino in questo mondo perché abbiamo bisogno di ricambi nuovi e perché 
	penso che la sensibilità femminile servirà molto anche ai costruttori, per 
	dare una cornice diversa a tutto ciò che loro progettano e fanno guardando 
	solo la quadratura dei bilanci. Mi rivolgo dunque alle donne, esortandole ad 
	entrare nel mondo immobiliare per aiutarci a fare in modo che le nostre case 
	siano sempre più vivibili, per noi e per i nostri figli. Le donne hanno 
	certamente più sensibilità, e anche maggior "colpo d'occhio".
 
 D. Qual è il Suo rapporto con l'universo dell'intermediazione immobiliare?
 R. Ne faccio parte da molto tempo, quindi il rapporto è ottimo. Se 
	dall'altra parte, poi, c'è una donna, si ingenera spesso una rapporto quasi 
	di "complicità" che fa sì che poi si arrivi anche alla risoluzione delle 
	problematiche economiche. Che sono ancora, molto spesso lasciate solo agli 
	uomini...
 
 D. Qual è il Suo "francobollo", cioè la "cosa più bella" che ha fatto?
 R. Due figli che hanno preso da me l'amore per l'immobiliare. Arianna è 
	avvocato civilsta, Andrea - dopo un master in real estate presso il 
	Politecnico di Milano - lavora con me. Entrambi fanno parte di "AICI 
	Giovani", il gruppo junior dell'associazione, costituito da pochissimi mesi 
	e già attivissimo.
 
 D. Come intravede il futuro del mercato e dove sta andando la gestione 
	immobiliare?
 R. Il futuro è nei servizi e la gestione (anche se buona "cenerentola", dati 
	i margini ridotti) sarà sempre più importante. E' l'attività che 
	dell'immobiliare fornisce una visione a 360° gradi, un contatto continuo con 
	il mercato e l'utenza.
 
 D. Cosa farebbe, per l'immobiliare, se avesse la "bacchetta magica"?
 R. Interverrei sulla fiscalità, certamente. Eliminando, nelle transazioni 
	immobiliari, l'imposizione sulla parte che eccede la rendita. Trasparenza 
	totale, maggior movimentazione deli volumi, nessuna penalizzazione, nessun 
	sotterfugio.
 
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