3 marzo 2010
		
		di Lorenzo Taini
		
		L’Osservatorio semestrale 
		sulle Residenze Esclusive di Tirelli&Partners e Nomisma è una bella 
		invenzione del 2003 che ogni anno si disegna sempre più fortemente come 
		indispensabile elemento di utilità per chiunque debba porsi domande o 
		far teorie sull’andamento del mercato immobiliare milanese.
		
		Quel segmento di mercato residenziale pregiato di cui si occupa Tirelli&Partners 
		rappresenta sì e no il 3% dell’intero mercato; 570 transazioni sulle 
		oltre 20.000 effettuate nello scorso 2008. 
		
		Eppure in questo piccolo mercato di grandi immobili si specchiano 
		nitidamente i movimenti, i dubbi e i propositi del mercato tutto. Il 
		dato microscopico che diventa macroscopico.
		
		Presenti alla conferenza di presentazione dei dati dell’Osservatorio per 
		il secondo semenstre 2009 erano come al solito Daniela Percoco, 
		Direttore dell’Osservatorio Immobiliare di Nomisma e Marco Tirelli, 
		Senior Partner di Tirelli&Partners, affiancato per l’occasione da Silvia 
		Distaso, Direttore Commerciale di Tirelli&Partners.
		
		E’ toccato proprio a Daniela Percoco fare il quadro generale della 
		situazione: PIL in calo del 5%, primo semestre 2009 che ha visto 
		scendere le transazioni da -18% a -11% facendo registrare il dato 
		peggiore ed il punto più alto della crisi. 
		
		Secondo Nomisma negli ultimi tre anni si sono perse per strada 250.000 
		compravendite. Pare che questo fenomeno sia in arresto, per il secondo 
		semestre dell’anno in corso Nomisma prevede compravendite stabili o in 
		leggero aumento e prezzi leggermente in calo.
		
		Nel piccolo mondo delle residenze di pregio una parte di questo timido 
		ritorno alla contrattazione si è già cominciato a vederlo. Il primo dato 
		fondamentale è proprio rappresentato da una ripresa frizzante della 
		domanda, da una crescita delle telefonate ricevute e degli appuntamenti 
		richiesti.
		
		Nel corso del secondo semestre 2009 sono anche mutate profondamente le 
		motivazioni che spingono gli acquirenti a comperare una residenza di 
		pregio a Milano. La percentuale di chi vedeva l’acquisto di una 
		abitazione di lusso come investimento è raddoppiata (dall’8% al 16%) a 
		discapito di chi operava sul mercato al fine di sostituire la propria 
		abitazione principale (dal 38% al 19%). 
		
		«Il cambiamento nella motivazione d’acquisto è da ricondurre sia 
		all’influsso del rientro di capitali derivante dallo scudo fiscale, sia 
		al fatto che, rispetto a chi vuol sostituire la propria abitazione, chi 
		acquista per investimento risolve più velocemente la transazione, non 
		dovendo acquistare e vendere contemporaneamente» ha spiegato Tirelli.
		
		Il vero problema della città restano la scarsità di immobili, unitamente 
		all’esiguità dell’offerta.
		
		Milano è una città immobile che non si trasforma, che non cambia 
		abitudini e status: «basta pensare che ai tempi di mio nonno le zone di 
		pregio in città erano esattamente le stesse di oggi».