27 gennaio 2010
di Lorenzo Taini
Se le città fossero persone
si potrebbe dire che dalle loro azioni derivi la loro fama, quel che si
dice in giro sul loro conto, quel che le altre città raccontano. Se le
città fossero persone e si potessero valutare in funzione delle loro
azioni, delle imprese e degli sforzi cui si sottopongono si potrebbe
dire, di alcune, che sono intraprendenti, di altre che sono immobili , e
d’altre ancora che senza ansia si adeguano ai tempi per cui tocca loro
di vivere o passare.
Si dovesse decidere di che pasta è fatto un uomo si passerebbero in
rassegna i suoi gesti, le sue forme, i suoi modi, gli abiti e le
abitudini. Seduti nel salotto di uno sconosciuto è capitato a tutti di
raccogliere elementi osservando i quadri e i soprammobili, frammenti di
cultura che disegnano le nostre identità.
Il 27 gennaio, a Palazzo Reale, il Sindaco di Milano Letizia Moratti e
l’assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory hanno presentato a
una sala ripiena del gota artistico milanese il calendario delle mostre
previste in città per il 2010. La migliore occasione possibile per
ordinare i frammenti di cultura che l’Amministrazione ha deciso di
dispensare ai cittadini; perché il palinsesto delle mostre dell’anno
farà la forma della città, ne più ne meno del PGT dell’ assessore allo
Sviluppo del Territorio, Carlo Masseroli.
Lo scorso anno l’assessorato alla Cultura del Comune di Milano ha
registrato oltre un milione e trecentomila visitatori (un incremento del
30% rispetto al 2008), dato di cui si è fatto forte, investendo per
l’anno appena iniziato con il piglio di una grande capitale europea. Il
ricco calendario di eventi, infatti, offrirà alla città la possibilità
di aggiornarsi rispetto alle “città guida” dell’arte (Berlino e Londra,
per esempio) e di sfruttare al tempo stesso le immense ricchezze che da
sempre Milano nasconde.
L’evento principale sarà senza ombra di dubbio l’apertura del Museo del
‘900, prevista per il novembre 2010. In questo nuovo contenitore
all’Arengario, in piazza del Duomo , saranno ospitate le grandi
collezioni milanesi di arte delle avanguardie, i pezzi del CIMAC, la
collezione Juker e tanto altro. E’ un museo che la città aspetta da
troppi anni e che inaugurerà con una mostra di Alberto Savinio,
eccellente pittore e raffinato scrittore che i più ricordano solo come
fratello di Giorgio De Chirico.
La scelta fatta da Finazzer Flory e dal Sindaco ( che, pare, da quanto
detto in conferenza stampa, preparino il programma gomito a gomito
nell’ufficio del primo cittadino) disegna fondamentalmente due linee
programmatiche. Da un lato le mostre inserite nel filone “Milano si
racconta” tese a valorizzare l’identità artistica propria della città.
In questo filone stanno la mostra del grande Gillo Dorfles, prevista per
fine febbraio al Palazzo Reale o la mostra sul Sacro Lombardo che
ripercorrerà la storia artistica e culturale di Milano dai Borromeo al
‘900.
L’assessore ha inoltre promesso un evento dedicato alla recentemente
scomparsa Claudia Gian Ferrari, figura quasi mitologica del
collezionismo meneghino.
Dall’altro lato, le esposizioni inserite nel filone “Milano-Mondo”
organizzate avvalendosi della collaborazione di alcune importanti
istituzioni museali internazionali. <<Una iniziativa chiamata, da una
parte a fotografare la dimensione internazionale di Milano, dall’altra a
elaborare e proporre linee concrete di azione per la sua crescita nel
panorama artistico globale in previsione di Expo 2015>> ha detto Letizia
Moratti in conferenza. A questo filone appartengono le grandi mostre
sull’arte cinese e araba, previste per settembre e ottobre.
L’offerta sarà vastissima: avremo Egon Schiele a febbraio, con opere
provenienti dal Leopold Museum di Vienna, una complessa mostra su Goya e
la sua apertura al mondo del fantastico e della modernità che vedrà il
Palazzo reale riempirsi di 180 opere, avremo Dalì a settembre e potremo
vedere le opere conservate alla Fondazione Dalì di Figueras. Nella
tradizione di allestire mostre dedicate ai grandi stilisti, vedremo a
dicembre Roberto Capucci. Al PAC vedremo Shrin Neshat, famosissima
artista iraniana da poco pluripremiata regista di film. Si delinea
inoltre sempre più fortemente l’identità del Palazzo della Ragione di
Piazza dei Mercanti come luogo deputato alle sole esposizioni
fotografiche, in cui a primavera vedremo in anterima mondiale una
preziosa mostra sul lavoro fotografico di un giovanissimo Stanley Kubrik.
E poi, in mezzo a tanti altri eventi, spiccano per qualità (magari meno
per tempestività) la prevista personale del fenomeno contemporaneo
italico Maurizio Cattelan, che solo pochi anni fa destò scandalo coi
suoi bambini impiccati alla grande quercia di Piazza 24 Maggio; e la
personale di Anish Kapoor, geniale artista anglo indiano che lascerà
alla città una sua scultura per il previsto Museo d’arte Contemporanea
disegnato da Daniel Libeskind.
Tanti, tantissimi eventi che sembrano voler rimettere in moto la città.
<<Allargare il concetto di cultura e di creatività con l’obbiettivo
della convergenza delle conoscenze, privilegiando l’arte pubblica su
quella privata, muovendo i musei e sottraendosi alla stupida logica
della cultura alta e bassa>> ha detto Finazzer Flory, chiudendo la
presentazione del palinsesto.
Ci resta solo di andare a vedere.