22 gennaio 2010
di Paola G. Lunghini
Oggi, a Milano, è il
“Formigoni Day”: mentre scrivo è infatti da poco iniziata la settimana
di festa per l’inaugurazione (fine lavori) della nuova sede della
Regione Lombardia, che prevede molti eventi ampiamente annunciati anche
da paginate – stampa.
Sapremo presto il nome, che sarà scelto in base a un sondaggio internet
attivato già da alcune settimane, della Torre più alta di Milano e d’
Italia (161,3 metri), dove saranno trasferiti tutti gli uffici dell’Ente
territoriale attualmente decentrati rispetto al “Pirellone”. E dove il
nostro affascinante Governatore, che corre per la quarta volta alla
presidenza del Consiglio Regionale ed è già dato vincente, si è comunque
riservato un bello spazio al di là degli uffici che egli occupa nel
“vecchio” grattacielo.
Diamine, farei anch’ io lo stesso, se fossi al suo posto!!!
Il nuovo nome, dicevo. Nella short list proposta dal sondaggio (ma se
sarà scelto un altro, lo accetterò con gioia) io ho votato per “Altra
Sede“. Mi piace, e ormai da anni – a Milano - l’edificio lo stiamo
chiamando tutti così: perché la prima sede rimarrà in quel Pirellone
che, rammento, la Regione Lombardia acquistò nel 1978 per l’allora
astronomica cifra di 43 miliardi di lire, e che era stato costruito
dalla Pirelli appunto come proprio Head Quarter un paio di decenni
prima. L’inaugurazione ebbe luogo nell’aprile del 1960.
Ci sono voluti dunque esattamente 50 anni per dare a Milano un altro
nuovo grattacielo degno di questo nome.
E qui mi fermo perché, pur condividendo la smania di
internazionalizzazione e competizione che la mia amatissima città
vorrebbe esprimere, ci sarebbe da vergognarsi.
Ma oggi è una giornata di festa, di fierezza lombarda, e di amore: la
bellissima creatura disegnata da Pei Cobb Freed& Partners Architects, di
New York, supera di molti metri il capolavoro di Gio Ponti (non parlo
qui del Duomo e della sua “Madonnina“: altra tipologia di fabbricato,
non comparabile).
Solo il tempo dirà se l’Altra Sede sarà in futuro considerata anche lei
un capolavoro.
Io, che solo alcuni giorni orsono l’ho visitata tutta o quasi, dico solo
che è davvero bellissima.
E, avendola già vista tutta o quasi, anzicchè andare alla Conferenza
Stampa in programma oggi pomeriggio (presenti, come si dice, tutte le
Autorità) ho preferito mettermi al mio computer e raccontarvela in
“tempo reale“ (la Torre, intendo, non la Conferenza Stampa…).
Avevo da alcuni giorni in mente anche il titolo dell’articolo: volevo
chiamarlo “Burj Milan” (La “Torre di Milano”. Avete presente la “Burj
Dubai”, laTorre più alta del mondo?).
Ma poi, oggi, ho cambiato idea. Eccovi quindi, con grande piacere,
“ALTRA SEDE”: LOVE IS A MANY SPLENDORED THING
Lost in a high and windy hill (“persa” su una collina alta e ventosa,
ndr).
Sono, dopo una lenta salita con il “montacarichi di cantiere”, al 39° e
ultimo piano dell’Altra Sede, uno spazio immenso, trasparente e
luminosissimo. E’ il piano panoramico che “dialoga” con il suo omologo
del Pirellone. I lavori di finitura dell’area sono ben lontani
dall’essere terminati, ma io sono fiduciosa. So come funzionano le cose
in questi casi: è come essere a una Fiera il giorno prima dell’apertura.
Sembra il caos ma poi – quasi magicamente - il giorno dell’inaugurazione
è tutto a posto.
Il cielo è azzurrissimo, ma la nebbiolina non consente una vista chiara
della città sottostante. Le montagne si scorgono appena e – sotto di me
- tutto sembra piccolo. Mi sento emozionata e come “persa” su una
collina alta e ventosa (non avete idea di quanto vento leggero ci sia
costantemente ai piani alti delle case di Milano).
Cerco di immaginare l’area (che sarà dedicata agli eventi e alla
rappresentanza) come sarà una volta finita, e mi compiaccio nel notare
che accessi e percorsi sono comodi ed efficienti.
Ad aprile, quando le giornate saranno più lunghe e il cielo di Lombardia
speriamo più azzurro – come dovrebbe essere, climate change permettendo
- le Alpi saranno come a “golden crown that makes a man a king” (una
corona d’oro, che fa di un uomo un re, ndr).
Nonostante nell’immenso cantiere stiano lavorando centinaia di persone,
non si sente alcun rumore. Cerco di calpestare il più leggermente
possibile (mi hanno raccomandato scarpe il più possibile “carrarmatose“)
i plasticosi teli che coprono il pavimento: the world stood still (il
mondo stava in silenzio, ndr).
Il sopralluogo continua: scendo - un po’ con il montacarichi ut supra,
un po’ per le scale- sino al terzo piano: lì c’è il “mock up”, cioè la
porzione di “piano tipo” già attrezzata con i rivestimenti, le pareti,
la mobilia, le sale riunioni, per offrire l’immagine di come tutto il
building sarà allorchè i circa tre mila dipendenti della Regione -
durante la prossima estate – vi si trasferiranno.
I materiali sono sui toni del bianco e del grigio. La grafica e la
segnaletica di orientamento, invece, utilizzeranno una “palette“ di sei
colori brillanti, per facilitare la navigazione all’interno
dell’edificio, e rendere differenti e riconoscibili le varie aree, sia
per il personale che per i visitatori.
Oggi, orientarsi all’interno dell’Altra Sede non è semplicissimo: sto
parlando di un complesso che ha 195.000 metri quadrati di superficie
costruita, di cui circa 90 mila fuori terra. Che estende (tra il
Pirellone e il cantiere in corso del quartiere di “Porta Nuova“,
development di Hines&Partners) la bellezza di 75 mila metri quadrati di
facciate vetrate. Che negli interrati conterrà una serie infinita di
servizi. Che avrà due Auditorium, 251 Sale riunioni, 39 Info point, e 40
Aree break. Che offrirà oltre 660 posti auto. Che avrà 22 chilometri di
zoccolini, 6.9 chilometri di armadi e scaffali, 9.622 sedute, 3.681
tavoli singoli, 3.077 schermi e…..3.721 cestini. (Per il corpo basso
l’immagine sarà “neutra e professionale“. Per la Torre sono previsti
anche materiali “classici”, quali legno e pelle).
Che già oggi ha una piazza coperta di oltre 4 mila metri quadrati. Già
me la vedo, arredata e attrezzata, pronta a ospitare ogni genere di
eventi, una moderna e nuova “Galleria“ di Milano.
Questa nuova piazza di Milano oggi ha accolto il “Pranzo delle
Maestranze“, circa 700 persone cui è stata donata una piccola spilla in
argento raffigurante la “rosa camuna”, logo della Regione; e che da
domani accoglierà tutti gli altri eventi programmati come da Palinsesto.
In cui spicca il “faccia a faccia“ tra l’architetto americano Henry Cobb
e l’archistar italiano Paolo Caputo (coinvolto dall’inizio in tutta la
progettazione preliminare e definitiva) e la community degli architetti
milanesi.
Attraverso, emozionata, la grande piazza: ha una copertura un po’ più
“pesante“ di quanto il progetto originale prevedesse, ma consente
comunque di intravedere la Torre che incombe su di me.
Me la immagino illuminata.
Sarà sensazionale!
Tutte le più moderne animazioni saranno possibili!
Tutti gli eventi che la Regione vorrà qui organizzare qui saranno
incredibili e imperdibili!
Sono silenziosa, ma l’atmosfera fa venire a me, e alla persona che mi
accompagna, la voglia di cantare (my silent heart has taught us how to
sing). Non posso, però, farlo: intorno a me ci sono centinaia di persone
che lavorano, chilometri di cavi di tutti i generi, macchine strane che
si muovono, e bisogna stare attenti.
Davvero, non so come controllare l’emozione: l’unica è dimenticare il
fastidio dell’elmetto da cantiere e il giubbetto fosforescente verde che
indosso, e scattare – una in fila all’altra – una cinquantina di
fotografie (ne allego qui alcune).
Back to basics. Il contratto d’appalto integrato è stato firmato
nell’ottobre 2006. Da allora la Stazione appaltante (Infrastrutture
Lombarde) e l’aggiudicatario del contratto (Consorzio Torre, formato in
primis da Impregilo), con Techint come progettazione esecutiva e la
stessa Infrastrutture Lombarde come Direzione Lavori, hanno lavorato
come pazzi per arrivare, a oggi, in tempo con il programma. Diamine, la
Torre costa 400 (si dice) milioni di euro….
Anche se mancano ancora tante cose, tra cui i “laghetti” e l’arredo a
verde che (firmati dall’amico Paolo Caputo) accoglieranno entro fine
anno i visitatori e gli utenti all’ingresso dell’Altra Sede – se passate
da quelle parti, l’Altra Sede andate a vederla: sono sicura che ve ne
innamorerete anche voi: “Love is a many-splendored thing“ (l’amore, in
questo caso per l’architettura, è una cosa meravigliosa, ndr).
IL PROGETTO E LE CARATTERISTICHE DEL COMPLESSO (documento della
Regione Lombardia)
“L'Altra Sede di Regione Lombardia è un grande complesso edilizio
pubblico (nell'area di 30.000 metri quadri compresa tra via Pola, via
Algarotti, via Melchiorre Gioia, largo de Benedetti e viale Restelli)
con edifici curvilinei di 9 piani e una torre centrale di 39 piani, alta
161,30 metri, ispirato ai principi di qualità, bellezza, accessibilità e
risparmio, pienamente inserito nel tessuto urbano - tanto da costituire
un "pezzo di città rinnovata".
L'opera è destinata a comprendere un mix di funzioni amministrative,
culturali, di rappresentanza e di svago, con migliaia di metri quadrati
di verde e giardini pensili, impianti eco-compatibili d'avanguardia per
il riscaldamento e l'energia (pompe di calore e pannelli fotovoltaici).
Nessun uso di combustibili inquinanti. Non sostituisce il Palazzo
Pirelli, ma si affianca a esso raggruppando gli uffici ora distribuiti
in diverse sedi in affitto a Milano.
IL PROGETTO - L'Altra Sede viene realizzata su progetto del
raggruppamento temporaneo di imprese composto da Pei Cobb Freed &
partners di New York, Caputo partnership e Sistema Duemila (entrambi di
Milano) che ha vinto nel 2004 il concorso internazionale di
progettazione. Il vincitore è stato scelto tra dieci progetti presentati
dai concorrenti ammessi al concorso, selezionati a loro volta da un
totale di 98 candidature pervenute da parte di prestigiosi studi di
architettura di tutto il mondo.
Il progetto trae spunto dall'accostarsi e allontanarsi dei crinali dei
monti lombardi, evocandone il paesaggio, e si propone di ricostruire un
luogo a "scala urbana" rappresentato dalla torre e a "scala umana",
rappresentato dalla grande piazza coperta. Il complesso disegna un
"pezzo di città" che può essere abitato, attraversato, visitato, fruito
ed è strutturato, oltre che dalla torre, attraverso l'articolazione di
quattro fabbricati ad andamento sinusoidale.
Infrastrutture lombarde spa ha svolto il ruolo di stazione appaltante; i
lavori sono stati realizzati dal Consorzio Torre (Consorzio Stabile
Techint Infrastrutture, Impregilo, Sirti, Consorzio Cooperative
Costruzioni, C.M.B., Cile, Costruzioni Giuseppe Montagna, Pessina
Costruzioni).
GLI SPAZI - L'Altra Sede di Regione Lombardia ospiterà, oltre agli
uffici amministrativi, anche un centro congressi, sale per convegni e
riunioni, archivi, biblioteche, mediateche e un Auditorium per eventi e
manifestazioni culturali di interesse pubblico, spettacoli e concerti.
Nel sistema di piazze interne, interamente pedonale, troveranno spazio
inoltre ristoranti, edicole, asilo, caffè, librerie, spazi espositivi,
palestra, negozi, agenzie viaggio, ufficio postale e ufficio vigilanza
di quartiere.
IL VERDE - L'intera area sarà caratterizzata da una serie di giardini e
spazi verdi così articolati: 3.300 metri quadri di aree a bosco, 6.800
metri quadri di giardino pensile, 3.200 metri quadri di piazze alberate,
3.380 metri quadri di piazze coperte, 9.000 metri quadri di giardino
lineare, 2.060 metri quadri di aree porticate. Il Parco lineare di via
Restelli sarà un grande spazio pedonale lungo tutto il fronte principale
dell'Altra Sede con funzione di alta rappresentatività e visibilità del
complesso urbanistico e collegherà direttamente l'area verde di piazza
Carbonari con il nuovo grande parco di Pola Nuova. L'insieme sarà
costituito da giardini ornamentali, filari di alberi e giardini d'acqua,
nei quali saranno proposti gli ambienti naturali propri del paesaggio
lombardo quali il torrente di montagna, il greto del fiume, il
fontanile, la marcita, la risaia, il canneto, lo stagno.
GLI ECO-IMPIANTI - Per il funzionamento della Sede non sarà utilizzato
nessun combustibile
inquinante. Si realizzerà il massimo di risparmio energetico e di
sostenibilità ambientale.
Mediante l'utilizzo di pompe di calore tutta l'energia termica
necessaria al riscaldamento degli edifici verrà ottenuta dal
riscaldamento dell'acqua di falda pompata in pozzi sotterranei e poi
scaricata nel canale della Martesana. L'acqua di falda, nel periodo
estivo, sarà utilizzata per il sistema di condizionamento.
Inoltre, una parte dell'energia elettrica sarà prodotta dai pannelli
fotovoltaici collocati sulle due facciate trasversali della torre.
INVESTIMENTO E RISPARMI - L'investimento complessivo è di 400 milioni di
euro (Iva compresa e compreso anche l'acquisto dell'area). La Regione
ricaverà un consistente risparmio (quasi 25 milioni annui) dal fatto che
non avrà più affitti da pagare per le altre sedi dislocate in diversi
punti della città (assessorati, consiglio, società ed enti collegati”.
Nelle immagini, alcuni particolari dell’Altra Sede.