18 gennaio 2010
		
		di Antonio Intiglietta, Presidente GeFi
		In occasione di questo 
		inizio anno mi preme comunicare personalmente le ragioni di un 
		importante evento come EIRE, a fronte soprattutto di quanto accaduto al 
		mercato negli ultimi tempi.
		
		Gli ultimi mesi del 2009 hanno messo gli operatori del real estate 
		italiano e internazionale di fronte ai conti di una anno difficile e di 
		stasi generale. Ma la comunicazione sta cambiando e non è più incentrata 
		unicamente sulla parola “crisi”, bensì fortunatamente sulla parola 
		“ripresa”. Di certo ciò che è successo quest’anno appena trascorso ha 
		cambiato il mercato e le sue dinamiche, in alcuni casi anche i suoi 
		protagonisti, e le linee di sviluppo del settore non saranno mai più 
		quelle distorte degli anni passati. Ma si inizia comunque a parlare di 
		ripresa, che avrà tempi lunghi e non facili, ma sempre di ripresa si 
		tratta.
		
		Esistono infatti strumenti finanziari e realtà in grado di investire: il 
		loro essere fermi è dettato più dal contraccolpo psicologico di un anno 
		di immobilismo che dalla mancanza di opportunità. Certamente da oggi gli 
		investimenti saranno oculati, sarà sempre più approfonditamente valutata 
		la qualità, e il realismo, di un progetto o di un’operazione e il 
		mercato si muoverà in questa direzione in tutti i suoi ambiti. Anche gli 
		investimenti in comunicazione o in eventi saranno ponderati e decisi 
		secondo un criterio di reale utilità per la propria impresa. 
		
		La prossima edizione di EIRE (Expo Italia Real Estate), che si svolgerà 
		dall’8 al 10 giugno a Milano e che ha iniziato il proprio lavoro 
		organizzativo e di promozione, non può prescindere da questi 
		cambiamenti. 
		
		Da parte nostra siamo coscienti che la fiera stessa e i rapporti 
		commerciali che la sostengono non sono da considerare automatici, che 
		come organizzatori dobbiamo ancor più oggi saper dare le ragioni e le 
		convinzioni per cui essa valga la pena come investimento per gli 
		operatori. Questo implica una fatica di investimento in conoscenza per 
		capire meglio come stanno le cose e non darle mai per scontate. EIRE è 
		innanzitutto un luogo di rapporti e relazioni con uomini e imprese del 
		settore real estate che può generare opportunità e incontri con soggetti 
		qualificati per l’allargamento del proprio business, conoscere meglio il 
		mercato, dialogare con professionalità e competenze nuove, scoprire 
		altre esperienze nel proprio ambito di azione. Ma essa funziona solo se 
		preparata e partecipata con spirito attivo e intelligente da tutti, 
		altrimenti tutto il nostro sforzo organizzativo viene vanificato. La 
		fiera raduna professionalità e specificità ben determinate, opportunità 
		e approfondimenti che a prescindere dalla propria grandezza, provenienza 
		o esperienza, difficilmente già si conoscono in toto e che è impossibile 
		incontrare contemporaneamente in uno stesso luogo come in EIRE. 
		
		Oggi raccogliere una sfida come EIRE richiede uno sforzo maggiore perché 
		non è più sufficiente parteciparvi solo per immagine o per dire “ci sono 
		anch’io”. È necessario giocarsi totalmente, prepararsi all’evento in 
		modo accurato approfondendo al meglio le realtà presenti per valutarne 
		l’importanza, anche chi già si conosce. E soprattutto ci sono filiere e 
		ambiti su cui EIRE offre una panoramica completa e internazionale: 
		Retail, Turismo, Logistica, Residenziale e Uffici. Inoltre la sempre 
		maggiore apertura internazionale favorisce la presenza di importanti 
		Paesi emergenti nell’ambito delle opportunità di sviluppo nell’area del 
		Mediterraneo.
		
		EIRE 2010 costruirà in tre giorni di manifestazione uno spazio reale per 
		mettere in luce le opportunità concrete ed evidenziare spunti culturali 
		forti, facendo incontrare uomini politici, istituzioni, operatori 
		privati, associazioni, realtà internazionali. Lo sviluppo del territorio 
		è motore strategico dell’economia e deve saper tener conto del luogo in 
		cui opera, della cultura e della tradizione di una Paese o di un 
		territorio. È necessario cioè tornare a fare davvero gli imprenditori: 
		la soddisfazione non è nella sola ricchezza ma nella passione di portare 
		a termine un progetto non solo per sé ma anche per il bene di tutti. La 
		vera soddisfazione è rispondere a questa responsabilità, e noi 
		attraverso EIRE 2010 vogliamo dare il nostro contributo.