5 novembre 2012
		
		di Lorenzo Taini
		
		E’ giunta alla sua ventiduesima edizione la presentazione dei dati dell’ 
		“Osservatorio Permanente della Qualità della Vita di MeglioMilano” , 
		luogo che ormai costituisce un punto fermo per chiunque voglia “capire” 
		in che direzione si muove la città, quali possano essere le prospettive 
		future e le possibilità immediate.
		Ventidue anni di dati raccolti a testimonianza delle mille e una 
		espressioni di cui la capitale morale d’Italia è stata interprete nel 
		corso della sua storia.
		“MeglioMilano nasce come strumento per leggere la città e interpretarne 
		i processi di miglioramento”, come spiega il Presidente Simonpaolo 
		Bongiardino.
		A discutere dei dati e delle classifiche, questa mattina, 5 novembre , 
		negli spazi dell’Unione Commercianti di Corso Venezia, sedevano Carlo 
		Sangalli, Presidente di Confcommercio Milano, don Virginio Colmenga, 
		Presidente della Casa della Carità, Marco Morganti, Amministratore 
		Delegato di Banca Prossima, Franco D’Alfonso, assessore alle Attività 
		Produttive del Comune di Milano, Simonpaolo Bongiardino, Presidente di 
		MeglioMilano, Roberto Camagni, Docente di Economia Urbana del 
		Politecnico di Milano e Presidente del Comitato Tecnico di MeglioMilano 
		e Alberto Colorni, Docente di Modelli per le Decisioni del Politecnico 
		di Milano.
		Una squadra di addetti ai lavori, di scienziati dei numeri, di 
		ricercatori, operatori sociali, amministratori e industriali, un pezzo 
		di quella società civile che -per dovere e per necessità- si interroga 
		su quale sia la strada da prendere e su cui direzionare la città di 
		Milano, lontana ormai dalla sua vecchia caratterizzazione industriale e 
		forse anche dalla più nuova cifra di città votata al terziario.
		“La stagione che stiamo vivendo è difficile sia per i costi sociali che 
		per l’economia della città. Fattori che possono determinare una miscela 
		difficile per la stessa vita repubblicana. L’area del commercio è in 
		sofferenza e anche il clima di fiducia delle famiglie è diminuito ma non 
		crollato. A Milano ogni ora nascono tre nuove imprese”. In queste poche 
		parole con cui Carlo Sangalli ha aperto l’incontro di questa mattina, si 
		leggono chiaramente i due punti fondamentali da cui ogni analisi 
		dell’attuale situazione milanese dovrebbe partire: da un lato la crisi 
		economica che imperversa in città come nel resto del mondo, e dall’altro 
		quella caratterizzazione ambrosiana che da sempre distingue i milanesi 
		da ogni altro “popolo”, ossia la vocazione alla resistenza, al lavoro e 
		all’impegno.
		L’analisi dell’Osservatorio costruisce un indicatore generale di qualità 
		della vita composto di sotto indicatori a loro volta divisi in quattro 
		macro-aree. L’Area Ambientale, quella Civile, quella Economica e quella 
		Sociale.
		L’Area Economica è chiaramente quella che a partire dal 2007 ha mostrato 
		un continuo e forte cedimento. A colpire il benessere economico 
		nell’ultimo anno sono state soprattutto la riduzione dei redditi 
		famigliari e dei redditi pro-capite, ma anche la riduzione delle 
		pensioni medie. Aumentano poi, sul fronte del lavoro, i fallimenti ; e 
		si riduce il tasso di natalità delle imprese.
		Incidono negativamente sull’Area Ambientale il peggioramento della 
		qualità dell’aria, dell’acqua e il crescente tasso di rumore. Migliorano 
		invece gli indicatori della raccolta differenziata e delle piste 
		ciclabili. Mobilità e Salute segnano crescite positive: stupisce ad 
		esempio la drastica diminuzione degli incidenti stradali, accompagnata a 
		un notevole incremento dei passeggeri dei mezzi pubblici.
		Nell’Area Civile, il segno positivo è dato dal miglioramento dei servizi 
		al pubblico, il segno meno invece è dato dal comparto dell’istruzione e 
		da quello del tempo libero e della cultura. I milanesi vanno sempre meno 
		al cinema e a teatro, ma in compenso, frequentano più di prima 
		biblioteche e mediateche e sempre più utilizzano la rete internet.
		Nell’Area Sociale, tiene l’abitazione, stabile dal 2005 con lievi 
		aggiustamenti: aumentano i costi per l’acquisto della casa ma scendono i 
		canoni d’affitto.
		Tra i tantissimi numeri forniti dall’Osservatorio, alcuni raccontano 
		l’evoluzione e il cambiamento della società cittadina più di altri. Una 
		impresa su dieci ha il titolare straniero, e stranieri sono il 60% degli 
		acquisti effettuati nel comparto commerciale milanese.
		Chiudendo la mattinata di lavori, il Professor Camagni ha spiegato che 
		la crisi economica globale non ha ancora avuto, a Milano, riverberi sul 
		sociale, e che è da questo “vantaggio” che occorre ripartire affrontando 
		la prima vera sfida del futuro immediato, una sfida fatta di 
		integrazione urbana tra la città e la periferia.
		
		Tutti i dati dell’osservatorio sono scaricabili dal sito
		
		www.meglio.milano.it.