11 ottobre 2012
(a cura dell' Ufficio stampa Urbit)
Nel corso della prima giornata di "Urbanpromo social housing", nella
sede torinese del Circolo di lettori di via Bogino, nel convegno
inaugurale Scenari immobiliari, Istat e Nomisma hanno fornito le loro
elaborazioni per contestualizzare la situazione del disagio abitativo
nel nostro Paese. Domani, nella giornata conclusiva della
manifestazione, si elaboreranno le proposte.
Il presidente di Scenari immobiliari, Mario Breglia, ha fornito
stamattina una lettura della situazione europea. E' emerso dalla
relazione di Breglia che il social housing nell'Unione europea copre
circa il 15 per cento del totale del patrimonio abitativo, con 34
milioni di unità residenziali. Per quanto riguarda la suddivisione tra
proprietà e affitto, la media europea vede il 64 per cento di unità
abitate di proprietà, il 20 per cento in affitto privato e il 15 in
affitto sociale. L'Italia si discosta da questa tendenza, con il 70 per
cento di proprietà, il 23 in affitto privato e il 6 in affitto sociale.
La distribuzione è ancora più sbilanciata a favore della proprietà se
confrontata con i principali paesi europei: la Francia vede il 55 per
cento di case abitate di proprietà, il 28 in affitto privato e il 17 in
affitto sociale, in Germania le percentuali sono rispettivamente del 43,
del 27 e del 30. Più simile la situazione italiana a quella del Regno
Unito, anche se qui l'affitto sociale ha un peso molto maggiore, con il
21 per cento contro il 69 per cento delle unità abitate di proprietà e
il 10 per cento in affitto privato.
In Spagna si registra addirittura un 85 per cento di case abitate di
proprietà e un 15 in affitto, di cui solo l'1 per cento in regime
sociale.
Per l'Istat ha parlato Linda Laura Sabbadini, direttore del Dipartimento
per le statistiche sociali e ambientali, offrendo una fotografia dello
stato economico delle famiglie italiane, il bacino di "utenza" del
social housing. La lunga crisi ha peggiorato una situazione già critica:
dal 2008 a oggi è diminuito il reddito disponibile e la propensione al
risparmio delle famiglie, e soprattutto rispetto al periodo pre - crisi
è aumentata la diseguaglianza dei redditi: in Italia l'indice apposito è
aumentato di 2,5 punti rispetto al 2000 ed è più alto della media
europea, visto che si attesta al 31,5 mentre nella Ue è fermo sotto il
30. A questo si aggiunge una diseguaglianza a livello territoriale (nel
Mezzogiorno il reddito disponibile è solo il 75 per cento del livello
nazionale) e di origini: le famiglie con stranieri, infatti, hanno a
disposizione un reddito di circa undicimila euro inferiore rispetto alle
italiane (14mila contro 25mila euro). Nel periodo della crisi è inoltre
aumentata la percentuale di poveri tra le famiglie di lavoratori in
proprio, di operai e delle monoreddito. E' aumentato notevolmente
attraverso la crisi il tasso di disoccupazione giovanile, superando il
30 per cento nel Mezzogiorno.
Nomisma ha concentrato la sua analisi sul mercato immobiliare: oltre al
crollo continuo dal 2005 delle compravendite (l'ultimo dato trimestrale
parla di circa 530.000 scambi contro gli 840.000 del 2005) è diminuito
il tasso di risparmio: mentre in Francia e in Germania il valore è
sostanzialmente stabile dal 2008, in Italia è sceso dal 15 al 12 per
cento. Fornito anche il dato delle famiglie in affitto: sono circa due
milioni e mezzo, di cui un milione con un reddito inferiore a 10.500
euro.
Domani tra le iniziative della seconda e ultima giornata di Urbanpromo
social housing si segnalano la presentazione di un bilancio del sistema
integrato dei fondi immobiliari da parte della Cassa depositi e prestiti
e del progetto "Stesso Piano" della Compagnia di San Paolo, oltre che
del Fondo abitare sostenibile Piemonte. A partire dalle 14.00, la
sessione di chiusura con le proposte concrete per migliorare
l'efficienza del complesso sistema di interventi di housing sociale nel
nostro Paese.
Urbanpromo social housing è organizzato da attori di spicco delle
politiche abitative italiane, che presentano i loro progetti e
approfondiscono i temi nelle numerose sessioni di discussione:
l'Istituto Nazionale di Urbanistica e Urbit promuovono l'evento
attraverso un comitato di cui fanno parte Ance, Acri, CDP Investimenti
Sgr, Compagnia di San Paolo, Federcasa, Fondazione Cassa di Risparmio di
Cuneo, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, Fondazione Housing
Sociale, Legacoop abitanti, Regione Piemonte.