11 luglio 2012
		
		di Anna Maria Liggeri, architetto
		
		Milano. Il Sindaco Pisapia e la sua Giunta "gentile" hanno mostrato la 
		volontà di ascoltare le realtà sociali, in particolar modo in quelle che 
		occupano gli stabili di edilizia popolare e che si sono costituiti in 
		Comitati. Una prima concretizzazione di tale proposito è stato 
		l'incontro avvenuto in data 11 luglio 2012, dal titolo "Ascoltare e 
		sostenere concretamente i Comitati degli inquilini, semplificare le 
		attività, coinvolgere i Consigli di Zona come primo punto d’ascolto e di 
		confronto con il Comune". Per la prima volta tali realtà, si sono 
		incontrate a Palazzo Reale in occasione della prima giornata dei 
		Comitati inquilini voluta dall’assessore alla Casa e Demanio , Lucia 
		Castellano.
		
		Tale giornata è stata suddivisa in due tavoli di discussione sui temi 
		della gestione del patrimonio abitativo e delle attività sociali.
		
		Il dibattito ha segnato un importante svolta nel rapporto fra 
		Amministrazione Comunale e cittadini- inquilini. Le parti infatti si 
		sono confrontate: i Comitati inquilini hanno presentato i loro progetti 
		e la loro ricchezza, e sono stati molto incisivi nell'evidenziare le 
		criticità dei loro quartieri . All'appello non mancava nessuno dei 
		Comitati Inquilini, dal neonato "Comitato di Viale Appennini" allo 
		storico "Comitato Molise Calvairate", a quello del "Secondo Quartiere 
		dell'Umanitaria di Viale Lombardia", al "Comitato abitanti di San Siro", 
		"Comitato di Quartiere22 Marzo", e a tutte le altre realtà milanesi, una 
		trentina circa di Comitati.
		
		Franca Caffa, (storico presidente del Comitato inquilini Molise 
		Calvairate), ha affermato che "oggi finalmente c'è una disposizione 
		all’ascolto da parte dell'Amministrazione verso i soggetti attivi in 
		questo tipo di battaglia; è dal 1990 che chiediamo alle istituzioni di 
		mettersi attorno a un tavolo per un progetto di indirizzo per la 
		riqualificazione di tutti quartieri di case popolari” . Ha così 
		proseguito Franca Caffa "sempre tutte risposte positive, dalle 
		istituzioni, ma a Milano continua a mancare una politica di intervento. 
		Una politica che dovrebbe avere come richiesta prioritaria l'assunzione 
		di responsabilità da parte del Sindaco e della sua Giunta di 
		riqualificare le case popolari”.
		
		L'appello del Presidente ha ricevuto dei riscontri positivi. 
		L'assessorato ha promesso di concedere gratuitamente spazi per agevolare 
		le riunioni e le attività sociali dei Comitati Inquilini.
		
		Carmela Rozza (capogruppo del Partito Democratico in Consiglio Comunale) 
		ha affermato che "molti Comitati non hanno gli spazi. Questa e’ la prima 
		azione amministrativa da fare.Uno dei problemi principali è che a ogni 
		Comitato deve essere dato lo spazio per riunirsi senza chiedere soldi: 
		sono cittadini che fanno già volontariato, l’amministrazione non può 
		chiedergli il pagamento di tali spazi":Il dibattito inerente alla 
		gestione del patrimonio abitativo è stato molto animato grazie all' 
		intervento di Domenico Ippolito (Direttore Genrale ALER di Milano), e 
		alle risposte di Carmela Rozza.Il Direttore ALER ha dichiarato che 
		"entro ottobre finirà la fase di sperimentazione e metteremo il nostro 
		lavoro a regime, consegneremo al Comune un bel programma per la gestione 
		del patrimonio pubblico. Nell’ultimo anno c’è stata una riorganizzazione 
		delle attività a fronte della nuova politica della nuova Giunta, è stato 
		un anno di lavoro molto intenso su tutti i campi, sulla banca dati del 
		patrimonio e degli inquilini, della riqualificazione dei servizi e che 
		abbiamo dovuto ricostruire da zero. La banca dati : oggi il Comune ne ha 
		una, importante e strategica. Ci sono grandi Comuni che non l’hanno”. 
		Carmela Rozza ha affermato : "Sappiamo tutti che i documenti sui 
		contratti degli inquilini giacciono da tre anni in un deposito a Liscate 
		e la domanda è perché sono serviti tre anni per avere, forse - 
		sottolineando il forse - una banca dati”. I lavori hanno evidenziato che 
		l'ascolto e il coordinamento dovrebbero esserci anche fra le parti 
		amministrative che si occupano del sistema casa creando una maggior 
		trasparenza sia interna che esterna.
		
		L'assessore Castellano ha concluso la giornata sostenendo che"oggi ho 
		sentito meno lagnanze e più proposte, segno che c’è una volontà comune 
		di risolvere i problemi. Ogni quartiere, infatti, ha le sue criticità. 
		Morosità, abusivismo, atti vandalici sono problemi diffusi che, d’ora in 
		poi, dobbiamo affrontare e risolvere insieme, condividendo il rispetto 
		delle regole e del bene comune. I Comitati svolgeranno un ruolo 
		importante e ci aiuteranno a non vanificare gli interventi che Comune e 
		gestore porteranno avanti."
		
		Una piccola nota a margine. Undici giorni dopo l'incontro che aveva 
		riempito di speranza chi come la sottoscritta lavora fianco a fianco con 
		alcuni Comitati Inquilini, è avvenuto un brutto sgombero in via Neera 7 
		con cariche da parte delle Forze dell'Ordine a donne vecchi e bambini 
		che difendevano il loro diritto alla casa. Forse da una Giunta che si è 
		presentata con slogan quali la "Giunta Gentile" e "il vento che cambia," 
		e che ha appena concluso una giornata di lavori insieme ai Comitati 
		Inquilini, ci si aspettava ben altro, magari un dialogo maggiore, o 
		consentire a chi lavora a fianco delle famiglie di permettere di aiutare 
		chi non ha risorse, in modo da risolvere la questione della morosità. 
		Forse prima di giungere allo scontro occorrerebbe comprendere chi non 
		riesce a mettere il pranzo con la cena, chi vive con trecento euro di 
		pensione e non può pagare locazioni seppur a canone moderato o sociale, 
		ci si aspettava di vedere insieme alle forze di polizia in tenuta 
		antisommossa, qualcuno dei servizi sociali. Indubbiamente chi scrive 
		vive con il cuore oltre la barricata, però chi governa questa città 
		dovrebbe comprendere il dolore e la rabbia di chi non ha la fortuna di 
		avere un lavoro a tempo indeterminato e si deve districare fra bollette 
		e bisogni dei figli, degli anziani che dopo una vita di sacrfiici sono 
		umiliati e per nutrirsi devono andare a rovistare nei cassonetti, o 
		recarsi alle mense Caritas. Chi governa la città dovrebbe guardare in 
		basso e in alto, ma non solo in alto.