3 gennaio 2012
a cura dell' Ufficio Stampa INU
La Legge di conversione 22
dicembre 2011 n. 214 è stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale del 27
dicembre scorso e dal 28 dicembre è in vigore la manovra "Salva Italia"
del Governo Monti, Disposizioni urgenti per la crescita, l'equità e il
consolidamento dei conti pubblici.
La Manovra, all'art. 13, reintroduce l'Imposta Comunale sugli Immobili (ridenominata
IMU) ed all'art. 14 istituisce il Contributo comunale sui rifiuti e sui
servizi, questi ultimi definiti "indivisibili".
L'INU, da una parte, valuta positivamente il significato dei segnali
costituiti sia dal ripristino completo della tassazione comunale degli
immobili (ICI), sia della ristrutturazione della tassa sui rifiuti
(TARSU) e soprattutto della sua innovativa integrazione riferita ai
servizi indivisibili dei comuni (anche se la norma ne rimanda la
definizione, è probabile che si tratti di sicurezza, illuminazione e
manutenzione degli spazi pubblici, ecc.). In quest'ultimo caso alla
tariffa per i rifiuti, si applica una maggiorazione pari a 0,30 euro per
metro quadrato, "a copertura dei costi relativi ai servizi indivisibili
dei comuni", (che i Comuni possono portare fino a 0,40 euro, graduandola
in ragione della tipologia dell'immobile e della zona ove è ubicato).
D'altra parte però, l'INU esprime forti perplessità e preoccupazione
perché accanto a tali segnali con carattere di positivi e necessari
principi (il Governo Monti ha di fatto legittimato la necessità di
tassare gli immobili della città esistente che sussistono in quanto si
avvalgono di servizi ed infrastrutture pubblici, prodotti dalla
collettività, al cui mantenimento debbono contribuire), non vi sono
elementi in grado di compensare, almeno in parte, la pesantezza dei
tagli alla finanza degli Enti locali, ed a quella parte della spesa
pubblica indispensabile per il governo del territorio e la costruzione
della "città pubblica". Con ciò impedendo, di fatto, la partecipazione
degli Enti locali, con azioni di investimento, eliminazione degli
sprechi e rigorosa spesa corrente, di sicura ed immediata efficacia, sia
alla crescita economica, sia al sostegno del Welfare in un momento in
cui entrambe le cose appaiono più necessarie, pur in un contesto di
necessaria consapevole sobrietà.
Ci si riferisce al fatto che la Manovra: da un lato costringe I Comuni a
"mettere la faccia" (come ha detto il presidente dell'ANCI) su una tassa
(l'IMU) che i Sindaci incasseranno per il 50% per conto dello Stato
centrale; dall'altro che agli incrementi di entrata stimati per i Comuni
nel loro complesso, per effetto del maggior gettito ICI, corrispondono
riduzioni di pari importo dei trasferimenti statali.
Ne deriva dunque una situazione in cui non è stata colta, almeno in
questa prima fase, l'opportunità di utilizzare le Città, le loro
progettualità e le loro politiche come laboratori economici e sociali
per andare oltre la crisi, capaci di innescare azioni condivise e
visibili per la crescita nelle comunità e nel territorio. Forse ancora
troppo poco si discute e si opera nei confronti della questione
centrale, quella dell'autonomia e di una reale politica fiscale locale e
dunque soprattutto di vere tasse di scopo in libera disponibilità (e
controllo democratico da parte delle comunità) per i Comuni, o di
tassazioni comunque innovative. Non si parla né di una platea diversa e
più ampia di soggetti ed oggetti su cui operare con la fiscalità
municipale, né tanto meno di una equilibrata e motivata ineludibile
fiscalità "di scopo" che appare necessario e legittimo poter delineare,
entrando davvero nel merito. Né viene minimamente posto il tema di una
tassazione della rendita fondiaria, che l'INU ritiene possa essere la
risorsa fondamentale per finanziare governo del territorio e "città
pubblica".
L'aggravarsi ed articolarsi di una crisi economica, sociale e politica
che riguarda con certezza anche il modo di pianificare, progettare e
governare le Città e il territorio, impegna l'INU nella sua attività
culturale e nella sua elaborazione disciplinare, a partire dalla entrata
in vigore di una importante manovra del Governo; una manovra di cui
conosciamo per ora solo la prima durissima fase ed auspichiamo di poter
vedere a breve una seconda fase più meditata, equa e progettata per una
ripresa di una innovata e sostenibile crescita.