5 ottobre 2011
		
		Presentato a Milano l’Osservatorio sulle Residenze di Pregio di 
		Tirelli e Nomisma
		
		di Lorenzo Taini
		
		
		Nei giorni di tempesta economica in cui siamo, tra declassamenti e 
		minacce di recessione globale, il mercato degli immobili di pregio pare 
		un mondo a parte, una galassia lontana e impazzita in cui si pagano 
		anche 22.500 euro a metro quadrato per una casa con vista sulla 
		Madonnina. «Sembra che i proprietari delle residenze più pregiate siano 
		meno consapevoli del momento difficile del mercato o per lo meno, meno 
		disposti ad assecondarlo». Lo dice Marco Tirelli, Senior Partner di 
		Tirelli & Partners, aprendo l’ormai classico incontro con la stampa, per 
		la presentazione dei dati dell’Osservatorio sulle Residenze Esclusive, 
		studio statistico redatto da Tirelli & Partners con la collaborazione di 
		Nomisma. È proprio Nomisma a fissare i parametri che definiscono le 
		“abitazioni esclusive”. Spiega il Rapporto che, sopra i 7.000 euro a l 
		metro quadrato o sopra un valore complessivo di un milione di euro, 
		l’immobile è a tutti gi effetti “di pregio”. Le zone con i prezzi medi 
		più elevati a Milano, si confermano il Quadrilatero e Venezia- Duse, con 
		valori ben al di sopra, della media generale degli immobili di lusso, 
		che si attesta a circa 9.000 euro (il Quadrilatero, costa 18.500 euro , 
		Venezia-Duse, invece, 14.300). Il “Top Price” come si usa dire in gergo 
		tecnico, è il già citato 22.500 euro, la media dei Top Price è, invece, 
		16.700 euro. Prezzi che ai più paion da fantascienza ma che muovono un 
		mercato reale fatto di grandi capitali e di grandi investimenti.
		
		Anche questo mercato, però, è stagnante. L’analisi di Tirelli e Nomisma 
		evidenza segni di fermo totale. Salgono i tempi di vendita, che hanno 
		ormai raggiunto gli undici mesi (tre mesi in più rispetto allo scorso 
		anno), e sono sempre più numerosi gli immobili messi in vendita da più 
		di dodici mesi che ancora non hanno trovato acquirenti. Salgono gli 
		sconti medi concessi dai proprietari (più 60% rispetto al primo semestre 
		2010) attestandosi al 7,8%.
		
		« C’è effettivamente una rottura delle resistenze dei proprietari a 
		ridurre la richiesta iniziale per riuscire a incontrare la domanda. Se, 
		fino ad un anno fa, gli sconti medi sul prezzo richiesto non avevano mai 
		oltrepassato il 5%, negli ultimi due semestri si è passati in maniera 
		più frequente a divari a doppia cifra».
		
		Non scendono invece, come dicevamo, i prezzi ( -0.7%). Ci si immagina, 
		dunque, uno scenario in cui i proprietari non abbassano i prezzi ma 
		concedono sconti sempre più alti e, gli acquirenti cercano con 
		attenzione sempre maggiore e standard sempre più alti di “cucinare” 
		l’affare, allungando i tempi e facendo, si diceva un tempo, “le pulci” 
		all’immobile in trattativa. Il problema vero di questo mercato è l’età 
		media degli immobili di pregio che compongono il pacchetto d’offerta. Un 
		palazzo neoclassico di Foro Bonaparte o di Piazza Eleonora Duse non 
		trova concorrenti quando si parla di aspetti storico/estetici e della 
		funzione rappresentativa che una casa e la sua ubicazione significano 
		nello stato sociale. Ma quanto sarà concorrenziale sui meriti 
		dell’impiantistica, della tecnologia, e di tutti quei servizi, oggi, 
		fondamentali per definire un immobile di pregio e che al tempo della 
		costruzione del palazzo neoclassico nemmeno esistevano?
		
		«L’offerta di pregio si conferma inadeguata sia in termini quantitativi 
		che qualitativi: le condizioni medie delle unità immobiliari poste in 
		vendita e l’insufficiente funzionalità degli edifici, non in linea con 
		gli standard abitativi contemporanei, determinano una sostanziale 
		immobilità della attività ».
		
		Pare, insomma, che questo fantascientifico acquirente/investitore 
		finisca per preferire il moderno comfort tecnologico alla rappresentanza 
		storico-scenografica. La prova di banco di questo nuovo trend sarà data 
		dai risultati di vendita dei grandi progetti residenziali di City Life e 
		di Porta Nuova (Brera-Garibaldi è già l’unica zona che registra un 
		aumento delle transazioni). Forse gli appartamenti disegnati dalle 
		archistar finiranno per superare i palazzi neoclassici di Piazza 
		Eleonora Duse. Forse lo status abitativo di una certa classe sociale 
		“up” sta cambiando. Se in meglio o in peggio, lo dirà il tempo.