(15 aprile 2011)
		
		di Antonio Intiglietta, Presidente e AD di GeFi
		
		
		Il momento attuale che la Community del Real Estate sta attraversando, 
		ci costringe a prendere definitivamente coscienza che il Real Estate 
		italiano rappresenta un “sistema” frammentato, ultimamente deficitario 
		di una propria e chiara soggettività.
		Cosa è il Real Estate? Chi ne fa parte? Chi contribuisce al suo 
		sviluppo? Che capacità ha di darsi una identità, di comunicare 
		adeguatamente le proprie esperienze positive, di dialogare con 
		l'opinione pubblica, le istituzioni e la politica? Come può diventare 
		attrattivo per lo sviluppo internazionale?
		
		Sono domande rispetto alle quali non si può non dare una risposta chiara 
		che definisca nello stesso tempo il compito di ciascuno all’interno del 
		mercato.
		
		È per questa ragione che, nell’ambito di EIRE, si svolgeranno per la 
		prima volta gli Stati Generali del Real Estate italiano ai quali tutti 
		gli operatori e i professionisti della Community sono chiamati a 
		partecipare.
		
		L’inaugurazione di martedì 7 giugno, pertanto, coinciderà con la prima 
		convocazione degli Stati Generali che vedrà una prima sintesi di tutte 
		le “dimensioni” o filiere che compongono il Real Estate: Finanza, Retail, 
		Social Housing, Logistica, Fonti Rinnovabili, Turistico - Alberghiero, 
		Stadi&Leisure, Facility Management, Development, Sistema delle 
		Costruzioni, Comunicazione, Professioni, Architettura, Università, 
		Pubblica Amministrazione.
		
		Nel corso dei tre giorni di lavoro di EIRE ognuna di queste “dimensioni” 
		sarà approfondita nei diversi convegni e incontri che avranno luogo. 
		Dalla ricchezza di riflessioni e proposte che emergeranno durante questi 
		incontri verrà elaborata e presentata una proposta conclusiva.
		Durante il momento di incontro finale di giovedì 9 giugno sarà 
		presentato il “Manifesto del Real Estate in Italia”, con l’obiettivo di 
		portare all’attenzione pubblica lo stato dell’arte del Real Estate, le 
		problematiche da affrontare e la strada da percorrere.
		
		Mi preme, a questo proposito, sottolineare che gli Stati Generali non 
		vogliono sostituirsi ad altre realtà o iniziative già presenti, ma si 
		propongono come ambito in cui si fa espressione la tensione comune di 
		persone impegnate ed appassionate al proprio lavoro.
		
		E', infatti, solo nella condivisione di interessi e obiettivi comuni che 
		si manifesta il punto di forza più importante di una comunità economica 
		che ha la consapevolezza di una tensione ideale intesa come contributo 
		di ogni persona alla costruzione di un “bene” per sé e per tutta la 
		comunità che fa emergere le ragioni per cui operare, costruire e vivere.
		
		Ritengo sia fondamentale, per concorrere alla realizzazione di tale 
		fine, rendersi conto del bisogno reale che ciascun operatore della 
		Community ha dell’altro, proprio perché quello del Real Estate è un 
		sistema che poggia su relazioni tra persone.
		
		Gli Stati Generali saranno luogo di riflessione sugli obiettivi di 
		crescita e sviluppo del nostro comparto economico, in cui inizia a 
		prendere corpo una vera e propria Community del Real Estate italiano 
		capace di dialogare e paragonarsi con le opportunità che ci sono nel 
		nostro Paese, e quindi di attrarre di conseguenza l'attenzione del 
		mercato internazionale.