(redatto il 3 aprile)
		
		a cura di Paola G. Lunghini
		
		Mi ci è voluto po’ di tempo – causa tanti altri successivi eventi - per 
		concludere il “racconto” sul MIPIM, che ha avuto luogo a Cannes dall’8 
		all’ 11 marzo 2011. 
		
		Questa è la terza (e ultima) puntata .
		
		………………….
		
		Per chi volesse davvero conoscere l’“estero” che si è presentato 
		all’ultima edizione del MIPIM, il suggerimento è uno solo: quello di 
		collegarsi con www.mipim.com  
		dove, saggiamente, è stata caricata una grandissima quantità di 
		informazioni circa le Società, gli Enti e i progetti internazionali 
		presenti al Salone.
		
		In alternativa, consiglierei anche di sfogliare il MIPIM News, corposa 
		pubblicazione che viene diffusa quotidianamente per tre su quattro dei 
		giorni del Salone, e contiene anche notizie circa gli eventi accaduti 
		nel corso della manifestazione: con uno sguardo, però e giustamente, 
		“mipimcentrico”…
		
		Chi scrive, invece, osserva il MIPIM con un occhio un po’ diverso: si 
		sofferma sui trend, sulle new entry, sulle curiosità, e su ciò che le 
		sembra meritevole di attenzione indipendentemente dal nome, dalla 
		dimensione o dal Paese di provenienza delle iniziative presentate.
		
		Ecco dunque come l’ho visto io, questa volta, il Salone.
		
		Se per combinazione le grandi società di consulenza immobiliare 
		internazionale (CBRE, JLL, C&W, DTZ e Savills) decidessero di non 
		partecipare più al MIPIM (ma ciò non accadrà mai), il Salone potrebbe 
		chiudere i battenti: la vastità degli stand, la quantità di persone che 
		li animano, il numero di persone che partecipano agli eventi che queste 
		società organizzano ( siano esse conferenze di presentazione di progetti 
		e ricerche, o “semplici” cocktail) costituiscono già di per sé una parte 
		prominente del Salone, e ciò sin dai primissimi anni della 
		manifestazione. Non puoi fare un passo senza imbatterti in loro, dentro 
		e fuori il Palais. I loro uffici stampa ti tempestano di comunicati 
		stampa e di documentazioni, ti sollecitano interviste con i loro 
		manager, etc. Si scordano solo di mandarti l’invito per i meeting 
		riservati agli investitori (ci mancherebbe altro), o per le festicciole 
		a bordo degli yacht (ci mancherebbe pure!), ma per il resto è un 
		assedio: positivo sin che si vuole, ma sempre di assedio si tratta…
		
		Grata comunque della costante attenzione, li ringrazio tutti 
		collettivamente e prometto loro costante futura attenzione (tanto più 
		che i loro uffici di Milano li conosco da sempre, ed essi mi tengono 
		sempre costantemente aggiornata)
		
		Se per combinazione i russi decidessero di disertare Cannes (ma ciò non 
		accadrà mai), il Salone potrebbe trasferirsi altrove .Anche quest’anno i 
		signori della Federazione russa erano millanta, con innumerevoli VIPs al 
		seguito (Viceministri, Sindaci, etc), stupendi plastici, e 
		mega-progetti. Il tutto però all’insegna di una maggior sobrietà sul 
		fonte delle “long-legs girls” che, sì, c’erano, ma non così vistose come 
		negli anni passati. All’inaugurazione del padiglione alla Russia 
		dedicato, graziose fanciulle in costumi tipicamente folcloristici locali 
		offrivano alle signore visitatrici dei garbati tulipani gialli.
		
		Se per combinazione i Paesi dell’Eastern Europe decidessero di 
		restarsene, a marzo, a casa loro, il MIPIM potrebbe avere dei 
		ripensamenti. Il guaio di questi Paesi è che le rispettive delegazioni 
		se ne stanno tutte per conto proprio, e passano le giornate a 
		raccontarsela tra innumerevoli bevute di dissetante birra, ottimi vini 
		(specie l’Ungheria) e superalcoolici tipici. Va detto comunque che 
		codesti Paesi avevano stand molto ben attrezzati sotto il profilo 
		dell’offerta progettuale e documentale (specie la Polonia, che 
		attraversa un buon momento di mercato) e presentavano un’atmosfera 
		accogliente e allegra.
		
		Se per combinazione le Nordiche decidessero di “saltare” il MIPIM e 
		rimanere, a marzo, nella loro ancora gelide patrie (ma ciò non accadrà 
		mai), il Salone potrebbe cambiare lavoro. Scandinavia e Finlandia 
		“coprivano” una vastissima area del Salone, con abbondanza di 
		manifestazioni sociali a base di tartine di salmone. Eventi in cui i 
		partecipanti erano tutti o quasi di provenienza nordica. 
		
		Se per combinazione le città tedesche decidessero di non andare più al 
		MIPIM (ma ciò non accadrà mai), il Salone potrebbe allargarsi a Monaco 
		di Baviera. Standosene sempre tra di loro, i delegati tedeschi 
		brillavano per concentrazione in due aree in particolare: nel Padiglione 
		Riviera, che è dotato di terrazze private, e al quarto piano del Palais, 
		che è dotato di ampie terrazze private. Lì si possono quindi allestire 
		autentici banchetti con specialità gastronomiche tipiche delle varie 
		regioni immobiliari tedesche. Battute a parte, Amburgo, Berlino, 
		Francoforte, Colonia, Monaco, etc, di progetti in corso ne hanno tanti, 
		e grandi, e belli, e il mercato va bene! E allora, ben vengano i Prosit 
		sulle terrazze, e nei party sulla Croisette!
		
		Se per combinazione i francesi decidessero di non andare più al MIPIM 
		(ma ciò non accadrà mai, mai, mai), il MIPIM semplicemente non 
		esisterebbe.
		
		Ma anche i francesi se ne stavano molto tra di loro…per non parlare dei 
		Brits ben raccolti nel loro padiglione esclusivo (UK era il “Paese 
		d’Onore“), degli olandesi coesi nel loro “Gateway“, etc etc etc.
		
		Alla luce di tutto quanto sopra esposto, appare chiara la maggior 
		tendenza che ho riscontrato quest’anno (ma anche negli anni precedenti, 
		e cioè da quando è iniziata la crisi): “Ognuno per sé, e Dio per tutti”. 
		Il proverbio - che vuole evidenziare che la protezione di Dio è rivolta 
		a tutti gli uomini, ma che al tempo stesso ciascuno ha la responsabilità 
		di provvedere al proprio bene per quanto gli è possibile - al MIPIM 2011 
		ben si addice. Contravvenendo il principio fondante della Fiera, quello 
		cioè di favorire l’interscambio di informazioni, di affari e di cultura 
		tra i Paesi.
		
		Peccato.
		
		Piccola consolazione: non sono solo gli italiani a voler stare sempre 
		tutti insieme, quando sono all’estero.
		
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		E adesso vediamo alcune (e solo alcune) cose un po’ diverse.
		
		Ho conosciuto il Sindaco di Londra. Il tutto è avvenuto alla Conferenza 
		Stampa di presentazione di “Queen Elizabeth Olympic Park”, a Londra, 
		promosso da Olympic Park Legacy Company. All’evento – presente solo la 
		stampa UK con l’unica eccezione della sottoscritta - Boris Johnson ha 
		fatto da testimone del progetto, e Margaret Ford, Chair della Società, 
		ha illustrato il development mixed use, 2.800 unità abitative, 1.5 
		miliardi di euro di valore.
		
		Ho molto apprezzato lo stile e l’eleganza della Baronessa Ford: è così 
		che una vera Real Estate Lady dovrebbe essere.
		
		Si è presentata in forze, ma con una Conference un po’ caotica, la 
		Russian Housing Development Foundation, Ente cui sono stati conferiti 
		innumerevoli suoli di ex proprietà pubblica per la costruzione di unità 
		abitative.Si parla sempre, per la Russia, di uffici o di Centri 
		Commerciali, mai di case. Ebbene, stavolta si è fatto, e i numeri sono 
		impressionanti : servono a breve 15 milioni di metri quadrati di alloggi 
		“affordable“, da immettere cioè sul mercato a cifre ragionevoli per la 
		nuova piccola borghesia del Paese. Inoltre, RHDF dispone di suoli per 
		industrial facilities, industrial parks e business incubators. Per le 
		info, www.fondrgs.ru 
		
		Aveva già attirato i riflettori ancora prima del MIPIM, ma al Salone 
		(dove pure c’era) era difficilissimo da trovare: sto parlando dello 
		sviluppo “Hudson Yards”, promosso da Related Companies e Oxford 
		Properties, 26 acri, 4 milioni di square feet di “state- of- the-art 
		office space” e 750 mila square feet di destination retail, restaurant e 
		beverage, a New York.
		
		Sfido io che era difficile da trovare: il tutto era ospitato nello stand 
		degli architetti del complesso (KPF) che comunque, mentre viene 
		lanciato, ha già sollevato non poche perplessità vista la mega – 
		dimensione: che richiede, come àncora, un super-tenant che ancora non ci 
		sarebbe.
		
		Ha suscitato molto interesse la presenza dei cinesi di Chongquing, sia 
		dell’Amministrazione cittadina che dei suoi developers. Per la prima 
		volta a Cannes, essi proponevano agli investitori (ma c’erano? Mah!) la 
		loro destination, popolazione della municipalità 33 milioni...
		
		Rivelate a Cannes, durante un elegantissimo cocktail di presentazione, 
		le prime immagini della grande acquisizione di BNP Paribas RE a Londra, 
		e precisamente a Kings Cross. Lo schema, 40 mila metri quadrati, partirà 
		nel 2012, dopo le Olimpiadi, e sarà il leading development del Gruppo in 
		UK.
		
		Logica la soddisfazione di tutti i top manager presenti, tra cui il 
		Chairman Philippe Zivkovic: che come tutti sanno, è tra i miei 
		“preferiti”.
		
		E adesso il Ruanda. Il piccolo Paese africano (grande come il Piemonte, 
		una decina di milioni di abitanti), famoso sino alla fine dello scorso 
		millennio solo per i massacri tra le etnie che lo componevano - veri e 
		propri genocidi di milioni di persone-, i mercenari, i trafficanti d’ 
		armi, etc, si è presentato alla platea di Cannes come una nuova business 
		destination. Infrastrutture (rete ferroviaria e nuovo aeroporto), 
		Masterplan per la capitale Kingali, Convention Centre, alberghi a cinque 
		stelle etc, insomma progetti da milioni e milioni, di interesse per 
		l’investimento internazionale, il tutto affidato alle capacità 
		promozionali del Primo Ministro Bernard Mazuka, 50 anni, uomo fascinoso, 
		e con un passato da ambasciatore in diversi importanti sedi, tra cui 
		Russia e Germania. 
		
		Va detto che il Paese dalle mille colline, che si è scoperto avere in sé 
		fantastiche riserve di gas oltre a quelle note dei gorilla , si propone 
		anche come destinazione turistica d’elite.
		
		Della serie “Giro giro tondo, cambia il mondo”, come cantava il mai 
		abbastanza compianto Giorgio Gaber.
		
		E per finire davvero questa terza puntata, un’osservazione “importante“: 
		champagne a fiumi, cocktail lunch e dinner party uno meglio dell’altro, 
		gadget invece (a parte le caramelle, le acque minerali, le penne e le 
		matite) praticamente zero. Non si può quindi non citare l’unico vero 
		regalino presente in Fiera, cioè il bellissimo cagnetto di peluche 
		offerto da TROX, società internazionale specializzata in componenti e 
		sistemi per tutti i settori della ventilazione e climatizzazione.
		
		Eh, sì, perché se questa volta a Cannes i developer erano pochini, gli 
		investitori - se c’erano – non gradivano troppo essere identificati, e 
		le Banche erano tre o quattro in tutto, in compenso i service provider 
		(consulenti, architetti, fornitori di impianti e di fittings, etc) erano 
		numerosissimi.
		
		I service provider sono importanti, e sono parte essenziale della 
		filiera immobiliare. Ma non sono la componente da cui la filiera 
		scaturisce.
		
		Urge, credo, un ripensamento.
		
		NOTA: la dilatazione dei temi, e molte altre informazioni sul MIPIM, 
		saranno – come sempre da oltre 20 anni a questa parte – sul prossimo 
		numero della mia rivista Economia Immobiliare, in diffusione a giugno 
		2011.
		
		Paola G. Lunghini
		
		
		Nella foto: Philippe Zivkovic