22 marzo 2011
		
		
		Le invio questa Lettera Aperta perché si va diffondendo “come un 
		colpo di cannone” la voce che Assoimmobiliare, l’Associazione italiana 
		dell’Industria Immobiliare aderente a Confindustria, che ho l’onore di 
		presiedere, il 10 marzo scorso, in un convegno internazionale svoltosi a 
		Cannes, il MIPIM, avrebbe assunto posizioni anti italiane e antigoverno.
		
		Nulla di meno vero.
		
		Basterebbe il titolo del convegno da noi organizzato assieme allo Studio 
		Chiomenti: “Investimenti immobiliari in Italia: una nuova stagione”, per 
		capire che l’obiettivo era esattamente l’opposto, ovvero quello di 
		promuovere l’investimento immobiliare straniero in Italia (una forma di 
		investimento - mi sia consentito sottolinearlo con riferimento 
		all’attuale dibattito sulla necessità di proteggere l’italianità dei 
		nostri campioni - i cui benefici netti sono certi). 
		
		Le slides che hanno accompagnato il mio intervento introduttivo 
		confermano appieno l’obiettivo di marketing dell’iniziativa.
		
		D’altronde non poteva che essere così, il MIPIM è la più grande vetrina 
		internazionale dove imprese, municipalità, interi Paesi, vanno 
		soprattutto per promuovere presso gli investitori le rispettive 
		opportunità di investimento immobiliare.
		
		Inoltre, l’occasione era unica. Mai l’Italia aveva avuto la possibilità 
		di disporre di uno spazio convegnistico ufficiale del MIPIM, spazio che 
		quest’anno ci era stato concesso in riconoscimento di una attività che 
		da anni portiamo avanti con coerenza e passione per promuovere 
		l’industria e il mercato immobiliare italiani.
		
		Purtroppo, parte di un intervento di uno dei partecipanti alla tavola 
		rotonda, che, nell’ambito di un discorso più ampio ha anche argomentato, 
		inopportunamente data la sede, come l’Italia non sia un Paese 
		accogliente per gli investitori internazionali, ha conquistato la scena 
		sui media e nei commenti.
		
		Pensandoci bene non poteva essere diversamente visto che, per certi 
		versi è stato un po’ come la notizia del postino che “morde il cane” che 
		offusca quella che abbiamo cercato di trasmettere quel giorno a una sala 
		gremita di operatori e cioè che “l’Italia, con il suo mercato 
		immobiliare sempre più trasparente, offre ottime opportunità di 
		investimento” .
		
		Questo ovviamente non significa che “in casa nostra” non si possa essere 
		critici come, ad esempio, in questo momento, per la vicenda della 
		riforma dei fondi immobiliari. Una riforma sulla quale il nostro 
		giudizio è positivo negli obiettivi, ovvero l’eliminazione delle aree di 
		elusione e il ripristino dell’utilizzo appropriato dello strumento 
		“fondo immobiliare”, ma negativo nel metodo (attraverso un decreto 
		legge), nell’approccio (con una visione amministrativa incoerente 
		rispetto alle best practice internazionali) e nei risultati (blocco 
		dell’attività dell’industria e incertezza normativa perdurante dal 
		luglio 2010).
		
		RingraziandoLa per l’attenzione, auspico perciò il Suo autorevole e 
		diretto impegno verso la positiva soluzione del problema ed in generale 
		all’elaborazione – quanto mai opportuna in un quadro macro-economico 
		come quello attuale - di una politica economica nazionale che faccia 
		leva sull’investimento immobiliare come occasione di sviluppo 
		dell’intera economia e di rigenerazione del territorio e del patrimonio 
		edilizio.
		
		Certo del Suo autorevole interessamento, ed in attesa di poterLa 
		incontrare per rappresentarLe il punto di vista dell’industria dei fondi 
		immobiliari, confermo la piena disponibilità dell’Associazione e mia 
		personale ad una interlocuzione costruttiva, formulandoLe i miei più 
		distinti saluti