Editoriali
|
ASPPI: Governo, torna
indietro sulla riqualificazione energetica! a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione dell'Associazione |
3 dicembre 2008 Allarme dell’ASPPI-Associazione Sindacale Piccoli Proprietari Immobiliari per l’entrata in vigore del Decreto Legge n° 185 del 28 novembre 2008, meglio noto come “Decreto Anticrisi”, con cui si rende più difficile e meno efficace l'accesso agli sgravi al 55 per cento sugli interventi di riqualificazione energetica degli edifici per il 2008-2009-2010. Nell’articolo 29, infatti, si prevede che i contribuenti debbano inviare alla Agenzia delle Entrate, “esclusivamente in via telematica, apposita istanza”. “La fruizione della detrazione – prosegue il comma 7 - e' subordinata alla ricezione dell'assenso da parte della medesima Agenzia”. Assenso che si intende non fornito se entro trenta giorni non c’è esplicita comunicazione di accoglimento da parte dell'Agenzia delle entrate, pertanto non si applica nemmeno la formula del silenzio-assenso. La norma vale, retroattivamente, anche per le spese sostenute nel 2008. «Esprimiamo forte contrarietà, oltre a notevoli perplessità, relativamente a questo provvedimento – afferma il Presidente Nazionale dell’ASPPI Luigi Ferdinando Giannini – e ci uniamo alle remore dei tecnici secondo cui il decreto rischia di aggravare la già difficile situazione italiana rispetto alla Direttiva Europea del 2002, sul rendimento energetico in edilizia. Non comprendiamo il senso di una norma di questo tipo, visto che in soli due anni dalla loro entrata in vigore, gli sgravi fiscali al 55 per cento avevano permesso a più di 200 mila, tra aziende e privati, di fare interventi per il risparmio di energia e la riduzione dell’inquinamento, con l’obiettivo di un maggior livello di salute pubblica e di avvicinare l’Italia al rispetto degli impegni presi con il Protocollo di Kyoto. Inoltre, riteniamo decisamente censurabile la retroattività del decreto, che impone a tanti cittadini di dover rifare i conti e di incorrere in un’imprevista ed imprevedibile, oltreché ingiusta, maggiorazione delle spese». Il Presidente Nazionale dell’Asppi sottolinea anche lo scarso impatto sulle casse dello Stato. «Riteniamo – prosegue Giannini – che il beneficio per tutta la collettività dei cittadini italiani, in termini di sanità ed abbattimento delle emissioni inquinanti, derivante dagli sgravi fiscali, fosse ben superiore rispetto alle mancate entrate legate agli stessi, pari a meno di 630 milioni di euro nel biennio 2007-2008. Quella cifra rischia inoltre di dover essere spesa dallo Stato in misura decisamente maggiore, se si andasse incontro a forme di procedure d’infrazione per il mancato rispetto dei protocolli sul risparmio energetico, ma anche in via indiretta per tutti i costi legati alla salute dei cittadini, che viene compromessa. Ci uniamo al coro di dissenso di Enti ed Associazioni, e ci auguriamo – conclude il Presidente dell’ASPPI- che il Governo torni sui suoi passi e ripristini una norma che aveva dimostrato nei fatti di essere utile ed efficace per il benessere collettivo».
|