Editoriali

 
Rapporto dal MIPIM 2011, prima puntata: la “Cornice“
 

8 - 11 marzo 2011

di Paola G. Lunghini

Osservo, mentre mi accingo a scrivere del MIPIM per il ventiduesimo anno, un pezzettino (lunghezza cm 10, altezza cm 4) di gros grain in forma di “nastro tricolore francese”.

E’ un pezzetto del “ ribbon” che, la mattina dello scorso 8 marzo, lo “ stato maggiore” della REED Midem (società organizzatrice del Salone) ha solennemente tagliato con artistiche forbici, inaugurando così -insieme ad alcuni illustri “ testimoni” , cioè Bernard Brochand, Vicesindaco di Cannes e se non erro Deputato al Parlamento francese, Boris Johnson , Sindaco di Londra, e Bernard Mazuka, Primo Ministro del Ruanda - la 22° edizione della Fiera immobiliare internazionale più storica e famosa del mondo.



Quante sensazioni mi provoca questo pezzettino di nastro che Paul Zilk ( CEO di REED Midem) , Christophe Chupot ( Direttore della Real Estate Division di REED Midem ) e Filippo Rean ( neo Direttore del MIPIM) hanno tagliato apposta per me! E che andrà a raggiungere - nel mio scaffale dei ricordi ( in realtà è un armadio a diverse ante ) – un simile pezzettino di nastro che mi fu donato tanti anni fa , insieme alla frase “ Tutto questo è anche merito tuo” , allorchè l’ allora “ stato maggiore “ ( Xavier Roy, Thierry Renault e Nadine Castagna ) inaugurava il nuovissimo “ Padiglione Riviera” , primo spazio che andava a sommarsi al “ Palais”, mitica sede del Salone ormai insufficiente a contenere l’ esplosiva crescita del Real Estate.



Ventidue anni sono tanti.

Per quasi un terzo della mia vita , penso con commozione e tenerezza, dal 1990 ogni marzo ( e detengo in ciò il record italiano) ho percorso l’ Autostrada che porta a Cannes. Lasciandomi alle spalle l’ inverno che ancora grava su Milano, per entrare nel clima dolce della Costa Azzurra, ormai così familiare da sentirsi a casa, con il suo cielo blu, i suoi fiori già sbocciati nelle aiuole della Croisette, e la sua aria di primavera.

Aria di primavera un cavolo, questa volta!

OK , il cielo era azzurrissimo, ma c’era un freddo tremendo e tirava un forte e gelido vento che faceva gemere i come sempre tanti ( ma un po’meno enormi del solito) yacht ormeggiati nella Marina adiacente al Palais des Festivals. Come tutti sanno, gli yacht affittati dalle maggiori società immobiliari, studi legali, etc sono la principale attrazione del MIPIM



All’ ingresso principale, una splendida composizione di mimose accoglieva gli infreddolatissimi Mipimers che, alla spicciolata, entravano a piccoli gruppi, per incominciare la faticosissima “ quattro giorni” di intensi lavori.

Quattro giorni un cavolo, questa volta!

Il primo giorno, martedì 8 marzo, il Palais sembrava quasi vuoto ; e il venerdì 11 marzo, già al mattino, innumerevoli stand erano già stati abbandonati a loro stessi, in attesa del pomeridiano smontaggio.


Della serie : il MIPIM in realtà dura due giorni , ma vallo a raccontare – in particolare - a coloro che si sobbarcano, oltre all’ altissimo costo della manifestazione, lunghi o lunghissimi trasferimenti (cfr Russia, USA, Brasile, Corea, Cina, Africa, etc etc etc …)

In realtà, il Palais e i padiglioni adiacenti hanno visto quest’ anno la presenza – e non abbiamo motivo di dubitarne, i dati del Salone sono certificati – di circa 18.400 persone, di cui oltre 4 mila “ investitori”: una crescita, rispettivamente e rispetto all’anno passato, del 7 e del 6 per cento.

Un tracollo, rispetto ai picchi del 2005 e 2006 .

Ma quegli anni dorati , in cui si superarono le 30 mila presenze, non fanno più testo.

I tempi sono ancora duri per quasi tutti e, soprattutto, le aziende hanno imparato – o ripassato - la lezione: al MIPIM ci si va perché si è i “numeri uno” ( come accadeva nel primo decennio di vita del Salone , ndr) , e ci si va per fare business . Non in “viaggio premio”, a bere birra sino alle prime luci dell’ alba davanti al “ Caffè Roma” (mi limito a questo, ma forse c’è anche dell’ altro, ndr…)


Quattro o due giorni che siano, comunque, non fa differenza: le cose che il MIPIM ha da offrire sono talmente tante che, anche vivendole super-intensamente, ci vorrebbero ben più ore per vedere tutto. (E’, come dico io, il “concetto del Museo“, vedi i Vaticani o il Louvre).

E allora ti devi limitare : annusi , osservi, presenzi, intervieni, saluti , stringi mani che hai stretto l’ altro giorno a Milano o che non stringevi dall’ anno passato (insieme a un frettoloso “ come va?”), assaggi una tartina due tartine tre tartine, bevi un cocktail due cocktail tre cocktail, metti nell’ apposito contenitore una quantità di biglietti da visita di persone che hai conosciuto per mezzo minuto, afferri qualche chilo di documentazioni pensando che- seriamente - non le scorrerai mai e, alla sera, quando finalmente ritorni nella tua camera d’ albergo , aspetti un sonno che fa fatica a venire : hai camminato per chilometri e non hai più gambe ma dolorosi pezzi di legno. E non dormi perché ti sembra (rimorso???) di aver fatto la metà di ciò che ti eri riproposto di fare.


Certo, questo se il MIPIM lo fai alla mia devastante maniera, cercando di “portare a casa “ quanto più possibile.

Se lo fai come lo fanno certuni, che si fanno una passeggiata ingiroingiro e un paio di very exclusive cocktail/lunch/dinner e poi dicono di esser stati a Cannes, la cosa cambia aspetto… Ma se hai raccolto qualche decina di giornali, di riviste, e di magazine , bene, essi ti aiuteranno a scoprire ciò che non hai potuto vedere e , dopo una sia pur frettolosa lettura, sarai sufficientemente “ informato” e con un po’ di faccia tosta farai una bellissima figura lo stesso.

E passerai per un vero Mipimer.

Sempre che ciò abbia, nella Real Estate Community, un qualsivoglia significato.



Alla sera dell’ 8 marzo, verso l’ ora di chiusura del Salone, a tutte le signore vien dato un bellissimo mazzo di mimose .

Che idea carina, penso con sorpresa: realizzando - al rallentatore – che oggi è la “Festa della Donna“.


Il profumo delizioso dei fiori mi fa scordare, almeno per un attimo, le italiche arrabbiature che mi hanno guastato la prima giornata del MIPIM: e che qui mi limito a sintetizzare.


Primo, allo stand di Milano Metropolitan System (pur visibilissimo e bello) non c’è traccia alcuna dell’ EXPO 2015, e non si prevede la presenza di alcun esponente della Pubblica Amministrazione. Non dico del Sindaco Letizia Moratti, ma nemmeno dei nostri beloved assessori Gianni Verga ( Casa ) e Carlo Masseroli ( Sviluppo Territorio ). Nessuno della Provincia, nessuno della Regione .

Il Capo Delegazione è Antonio Pastore, delizioso Presidente di OSMI-BIM , coadiuvato da quella gran donna che è Margherita Corsi, Executive Director di OSMI- BIM , e dallo staff dell’ Agenzia speciale della CCIAA, che – tra le tante cose realizzate al MIPIM - ospiterà con cortesia , grazia ed eleganza una importante delegazione cinese.


Secondo, allo stand di Torino& Piemonte ( pur visibilissimo e bellissimo, e fornito di ogni serie di possibili , squisitissime e indimenticabili ghiottonerie ), non c’è traccia alcuna del fatto che Torino è la città in primis depositaria delle celebrazioni del “ 150° anniversario “ dell’ Unità d’ Italia.

Non dico un nastrino tricolore, non dico una coccardina, non dico un “pin” ; no, neppure un flyer delle manifestazioni previste da “Esperienza Italia“ a Torino e in particolare alla Venaria Reale. ( L’ Ufficio Stampa di Esperienza Italia sta da tempo inviando tutti i programmi , e gli aggiornamenti, a tutta la Stampa italiana ed estera : io possiedo ormai un intero Dossier sull’ argomento ).

No, niente del genere, ma melette del cuneese in apposite graziose scatoline.


Quando, in primissima mattinata, ho visitato lo stand esibendo – IO !!! – una coccarda tricolore appuntata sul bavero della giacca , l’ osservazione è stata “ Ma che bella idea, perché non ci abbiamo pensato anche noi?”


Sinceramente non lo so, cari Amici di Torino & Piemonte .


Quello che so, è che avete perso un’ occasione storica per promuovere, in ambito MIPIM, il nostro Paese!

E mi dispiace davvero molto.


Sono sicura che – con una coccardina tricolore appuntata al bavero della giacca - tutti gli italiani partecipanti al Salone si sarebbero trasformati volentieri in “ testimoni di italianità”, creando anche una bella comunicazione immobiliare, in un Salone in cui la Real Estate Community italiana non ha certo brillato ( ma questo lo vedremo nella seconda puntata…)



Pensateci, per favore, quando celebreremo il 200° anniversario !!! ( vista la mia età, temo mi sarà alquanto improbabile essere presente, ma forse il MIPIM ci sarà ancora …)



-SEGUE -