Editoriali |
Dichiarazioni di Gualtiero Tamburini, Presidente di Assoimmobiliare e Federimmobiliare, rilasciata a margine della manifestazione degli stati generali che si sta avviando ora in piazza Montecitorio in Roma. |
1 dicembre 2010
Nel triennio orribile,
2008-2010, la diminuzione degli investimenti in costruzioni e' stata di
circa il 18%, niente confrontato a quanto perde il settore dei servizi
immobiliari. Qui abbiamo oltre il 30% in meno di compravendite di
abitazioni con un impatto sulle 30 mila agenzie immobiliari in
proporzione, un impatto che investe tutta la lunga filiera collegata e
fatta da professionisti che operano dalla finanza, alla valutazione,
all'ingegneria, ecc. L'immobiliare ha una occupazione diretta e
indiretta di quasi 500 mila unitą e Federimmobiliare stima che la crisi
abbia bruciato circa 50 mila posti. Per questo l'industria immobiliare
si schiera oggi con il comparto delle costruzioni per chiedere pił
attenzione da parte della politica nei confronti di un complesso
costruzioni-immobiliare che contribuisce al PIL del paese per quasi il
20%. L'immobiliare chiede pił attenzione la vera grande risorsa
disponibile in un contesto di ristrettezze finanziarie e di turbolenza
dei mercati internazionali. Pił attenzione per normare il project
financing col quale attrarre finanza provata anche in interventi sociali
e infrastrutturali, per rendere competitivi i nostri veicoli di
attrazione degli investitori internazionali, come i fondi immobiliari,
pił attenzione per una riforma complessiva della fiscalitą immobiliare o
per quella delle locazioni, e gli esempi potrebbero allungarsi.
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