21 ottobre 2010
di Paola G. Lunghini
da " Le città
invisibili", di Italo Calvino (1972) :
“La città di Leonia rifà se stessa tutti i giorni : ogni mattina la
popolazione di risveglia tra lenzuola fresche, si lava con saponette
appena sgusciate dall' involucro, indossa vestaglie nuove fiammanti,
estrae dal più perfezionato frigorifero barattoli di latta ancora
intonsi, ascoltando le ultime filastrocche dall' ultimo modello d'
apparecchio.
Sui marciapiedi, avviluppati in tersi sacchi di plastica, i resti della
Leonia di ieri aspettano il carro dello spazzaturaio. ......
L' opulenza di Leonia si misura dalle cose che ogni giorno vengono
buttate via per far posto alle nuove. Tanto che ci si chiede se la vera
passione di Leonia sia davvero come dicono il godere delle cose nuove e
diverse, o non piuttosto l' espellere, l' allontanare da sè, il mondarsi
da una ricorrente impurità. Certo che gli spazzaturai sono accolti come
angeli.
Il risultato è questo : che più Leonia espelle roba, più ne
accumula.......la città conserva tutta se stessa nella sola forma
definitiva: quella delle spazzature d' ieri che s' ammucchiano sulle
spazzature dell' altroieri e di tutti i suoi giorni e anni e lustri.
Il pattume di Leonia a poco a poco invaderebbe il mondo, se sullo
sterminato immondezzaio non stessero premendo, al di là dell' estremo
crinale, immondezzai d' altre città, che anch' esse respingono da sé
montagne di rifiuti. Forse il mondo intero, oltre i confini di Leonia, è
ricoperto da crateri di spazzatura, ognuno con al centro una metropoli
in eruzione ininterotta.............Già dalle città vicine sono pronti
con i rulli, per spianare il suolo , estendendosi nel nuovo territorio,
ingrandire se stesse, allontanare i nuovi immondezzai..........”
Depressing, vero ?