Editoriali |
Milano città eco positiva come modello per il futuro |
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giugno 2010 a cura dell’ Ufficio Stampa di Assimpredil ANCE. “Credo che si apra un periodo di grandi innovazioni per il mondo delle costruzioni e che le città, prima fra tutte Milano, siano veramente il nostro laboratorio per cambiare rotta e per proporre alle generazioni future un nuovo modello di città: occorrono oggi percorsi premiali verso le imprese che partecipano a far crescere l’innovazione ambientale, e per questa strada l’innovazione sociale, secondo parametri condivisi di eco sostenibilità.” Così ha dichiarato nel corso dell’Assemblea Annuale Claudio De Albertis, presidente di Assimpredil Ance, l’Associazione del sistema Ance che raggruppa le imprese edili delle province di Milano, Lodi, Monza e Brianza. “Ci sono molte esperienze di successo nel mondo – ha continuato De Albertis – di uso della fiscalità di vantaggio come leva di sviluppo e di rilancio: Milano ecocittà per Expo 2015 è la scintilla su cui far crescere un’idea per il futuro. Perché non dovrebbe essere possibile creare una zona franca che abbia come limite territoriale l’area di gravitazione dell’Expo in cui si possa godere di una fiscalità di vantaggio per tutte le imprese che legheranno la loro attività a strategie di eco-sostenibilità? Così, e solo così, si giustifica la richiesta del Sindaco Moratti della creazione di una free zone. La grande Milano può essere un porto franco per gli investimenti tesi a fare di questo territorio un luogo della avanguardia nella sostenibilità ambientale. E perché la richiesta non appaia la solita rivendicazione del Nord, “arrogante, ricco e potente”, chiediamo che venga lanciata una sfida competitiva tra le aree metropolitane italiane: penso ad un vero e proprio “urban challenge“ dove le città con le migliori strategie progettuali saranno premiate con fiscalità di vantaggio.” “Se le premialità fiscali – ha proseguito il Presidente di Assimpredil – si accompagnano con una seria opera di semplificazione amministrativa e procedimentale, che consenta alle imprese di “fare nei tempi dell’impresa”, e con la trasparenza richiesta, il loro mestiere, l’economia riparte. Perché da anni chiediamo sempre la stessa cosa: una Pubblica Amministrazione che sia un partner dello sviluppo, che sappia accompagnare e controllare l’azione privata nel rispetto dell’interesse pubblico. Abbiamo bisogno di uno Stato fortemente presente che controlli e assicuri un sistema di regole certe e rispettate, ma non di uno Stato che ecceda nel suo ruolo. Oggi ci vogliono anni per far partire un cantiere, e le risorse dedicate alla gestione amministrativa del processo edilizio, pubblico o privato che sia, sono poche e insufficienti a dare risposte rapide e utili. La politica quindi deve entrare a fondo nel problema e continuare a lavorare per semplificare, snellire, creare norme chiare che favoriscano il sistema legale delle imprese, sciogliendo il groviglio delle regole formali che soffocano le imprese sane e gli investimenti.” Parlando poi dell’importante appuntamento del 2015, De Albertis ha affermato che “ l’Expo 2015 è un grande evento e questo sistema territoriale ha tutti i potenziali per trasformarlo in una delle più realizzabili opportunità del sistema Italia per uscire dalla crisi. Questo nuovo master plan del sito, ispirato alle questioni ambientali ed energetiche, ci piace – ha affermato il Presidente di Assimpredil Ance – e crediamo che possa funzionare se riuscirà a coinvolgere tutti gli attori in gioco. Sarà vincente se trascinerà nei suoi obiettivi tutta la città e il territorio, dando impulso a quel rinnovamento che possiamo definire di sviluppo di una economia sostenibile. L’obiettivo non è solo quello di trasferire fuori dal recinto espositivo il tema dell’Expo per la durata di sei mesi, ma di avviare un processo di cambiamento in tutto il territorio che vada ben oltre il 2015, per offrire al mondo nel 2030 una città nuova e moderna.” “Sarà possibile farlo qui – ha sottolineato De Albertis – perché abbiamo la più eccellente filiera della sostenibilità: le università, la ricerca, l’industria, l’artigianato, il commercio, il terziario e servizi, il capitale umano, il tessuto urbano come laboratorio di sperimentazione, la rete delle connessioni con il mondo, un potenziale di trasformazione, la cultura del fare, una pubblica amministrazione in grado di agire se liberata dalle zavorre. Qui possiamo confidare sulla solidità strategica delle motivazioni espresse dalle Amministrazioni coinvolte; qui possiamo contare su co-finanziamenti comunali se liberati dal patto di stabilità; qui siamo in grado di sviluppare un livello di impegno, chiarezza e consistenza della struttura della Pubblica Amministrazione preposta alla gestione; qui esiste la credibilità per individuare investimenti complementari sostenuti con risorse aggiuntive private.” “E poi ci siamo noi – ha concluso Claudio De Albertis – costruttori di Assimpredil Ance: non saremo più noi a plasmare i luoghi, ma dovremo essere noi a ridare ai luoghi una dimensione qualitativa che li rigeneri. Questa, credo, sia la vera sfida per la sostenibilità a cui siamo chiamati. Ci siamo perché siamo costruttori: di idee, di iniziative, di mercato.” |