“Potrà
essere un punto importantissimo di sviluppo di nuove iniziative e nuovi
contatti e incontri, rivolto alla new economy e innanzitutto
ai giovani imprenditori della nostra città. Una Trieste che è famosa
ovunque per essere fra le più “anziane”, ma che nel contempo è stata
classificata come “città più sportiva d’Italia”, si apre ora a un nuovo
mondo imprenditoriale, giovane e totalmente innovativo,
“puntato” in gran parte sul settore bio/hightech medicale, ma non solo.
E lo fa costituendo, con la spinta propulsiva decisiva del Comune, un
proprio Centro “attrattore” di interessi e esperienze di avanguardia,
collocato in pieno centro cittadino, a due passi
dalla vasta area del Porto Vecchio anch’esso in cammino verso il pieno
recupero e riuso come nuovo spazio vivo della città”.
Con queste parole il competente Assessore comunale ai Servizi
generali, Progetti europei e Valorizzazione immobiliare Lorenzo Giorgi
ha annunciato l’ormai imminente conclusione dei lavori di
ristrutturazione edilizia e riallestimento della storica palazzina
di Corso Cavour 2/2 (anch’essa, tra l’altro, già facente parte del
vecchio “corpus” di costruzioni del Porto Vecchio) finalizzati alla
costituzione di un “Urban Center delle Imprese” in grado di operare come
“spazio aperto” sia alle imprese che ai cittadini
e agli enti scientifici del territorio, quale luogo di incontro,
scambio e confronto, oltre che di ospitalità di uffici e laboratori
delle nuove realtà imprenditoriali, e, comunque, “vetrina” di interventi
e realizzazioni all’insegna dell’innovazione.
Contestualmente, l’Assessore Giorgi, che era affiancato dai Direttori dei Dipartimenti comunali dei Lavori Pubblici, Finanza di progetto e partenariati Enrico Conte e Innovazione Lorenzo Bandelli con la dirigente del Servizio Attività Economiche Francesca Dambrosi e la consulente per il progetto “Urban Center” Michela Stefani, ha rimarcato i contenuti e la scadenza del “bando di servizi” per la gestione dell’”Urban Center” che il Comune intende affidare a un idoneo operatore economico (locale, nazionale o anche internazionale), dotato di adeguate capacità economico-finanziaria e tecnico-professionale, in grado di operare in termini di progettazione, gestione, animazione di spazi e realizzazione di eventi, nonché nelle attività di coworking, trasferimento tecnologico e promozione d’impresa, e ciò con particolare riferimento ai settori del biohightech che – come detto – “caratterizzeranno” la natura e la vita del Centro.
Un bando, insomma, per la gestione organizzativa e “propulsiva” del nuovo ”Urban Center”, che, già pubblicato il 3 luglio scorso, avrà il 4 settembre prossimo come data di scadenza per la presentazione delle offerte.
Lo
sviluppo concreto del progetto – ha spiegato ancora Giorgi – prevede,
di base, la collocazione di uffici e spazi operativi di
circa 15 nuove e “giovani” aziende del settore bio-hightech che saranno
ospitate gratuitamente, proprio per favorirne lo sviluppo e l’iniziale
crescita. Inoltre, distribuite sui tre piani della palazzina, troveranno
posto, oltre ad altre sedi e uffici di attività
anche diverse, specialmente legate alla scienza e all’innovazione, pure
altri spazi, più “pubblici”, come sale per mostre, conferenze, ed
eventi vari, per far sì – come detto – che realtà diverse possano
incontrarsi e dialogare tra loro e con la città.
“Una formula – ha concluso l’Assessore Giorgi – che ha già fatto
registrare dei rilevanti successi, con l’istituzione di Centri pensati e
sviluppati con formule analoghe, in città di grandi tradizioni di
studio e ricerca come Torino e Padova.”
I Direttori dei Dipartimenti comunali dei Lavori Pubblici, Finanza di
progetto e partenariati Enrico Conte e Innovazione Lorenzo
Bandelli hanno quindi illustrato nel dettaglio le varie fasi
dell’intero progetto, dei bandi e delle fonti di finanziamento.
“Un’operazione complessa – ha detto Conte – poiché costituita,
appunto, da diverse fasi coordinate, ognuna delle quali presentava
aspetti e problematiche specifiche o, anche, mai affrontate prima. La
prima fase, che si concluderà a giorni, per il riatto
di un edificio che aveva appartenuto al ‘compendio’ del Porto Vecchio e
quindi con una serie di aspetti particolari; la seconda, per l’attuale
“lancio” di un ‘bando di servizi’, pure molto originale e nuovo per i
nostri Uffici – che sul punto si sono impegnati
con grande interesse e professionalità, ha sottolineato il Direttore -,
dovendo puntare a individuare un gestore, eventualmente anche di
livello nazionale o internazionale, capace di organizzare la compresenza
di attività diverse, dalla imprenditoriale, tra
l’altro su specifici e innovativi rami, a quelle della divulgazione e
dell’incontro, fino al coinvolgimento della cittadinanza; la terza fase,
per la stesura e lancio dell’ulteriore bando, rivolto stavolta alle
imprese che chiederanno di insediarsi nel nuovo
”Urban Center” andando a rivolgersi, ancora una volta, a realtà del
tutto specifiche, come quelle del bio/hightech medicale, ma non solo,
con un’attenzione particolare che si vuole riservare ai giovani
imprenditori di un settore che, tra l’altro, proprio oggi,
per i noti motivi (“Covid” in primis), è di assoluta attualità. Bando
quest’ultimo – ha concluso Conte – che dovrebbe essere pronto
orientativamente verso ottobre.
“Da rilevare – ha chiuso l’ingegner Lorenzo Bandelli – che la gran
parte dei finanziamenti, ovvero 4,5 milioni di Euro, derivano
dai fondi europei “POR FESR 2014 2020 – Opportunità per una crescita
sostenibile” che, come Comune di Trieste, abbiamo saputo ‘conquistare’. E
che saranno impiegati per garantire la collocazione e l’avvio
funzionale delle imprese che – come detto – si insedieranno
a titolo gratuito (2 milioni), per i necessari allestimenti e
infrastrutturazioni del nuovo Centro (1,6 milioni) e per finanziarne la
gestione per i primi anni, corrispondentemente al bando che scadrà
appunto il 4 settembre (900 mila Euro circa, fino al 2023)”.
“Un altro milione e mezzo è già stato impiegato per la
ristrutturazione edilizia dell’edificio, ormai completata, derivante da
finanziamenti del Governo (già assegnati all’analogo “incubatore di
imprese” ex BIC che li ha devoluti al Comune in vista di questa
nuova “impresa”) e da fondi di Bilancio dello stesso Comune di Trieste,
per un’”operazione” che, se premiata, come auspichiamo, da un buon
successo, costituirà una nuova importante “vetrina” della capacità di
iniziativa e di innovazione dell’intera Città!”.
Fonte : Comune di Trieste