NADINE, quando torni ? Presto, spero presto…
di Paola G. Lunghini
Ricordo ancora il nostro primo incontro, nel mio ufficio di Milano. Era il settembre 1992. «Sono la nuova responsabile del MIPIM per l’Italia» mi aveva detto nel chiedermi appuntamento. Arrivò puntualissima, e non me l’aspettavo davvero così. Una ragazza, bella e giovanissima , dalla voce melodiosa e dall’ arietta francese molto frizzantina. Pressocchè nessuna esperienza diretta del mercato immobiliare italiano, ma un cognome italiano, e una buona conoscenza della nostra lingua. Vidi in lei, da subito, una grande determinazione, una volontà di ferro, una gran voglia di “ arrivare”; ma anche una bella dose di flessibilità e di pazienza. Queste doti, unite all’indiscutibile elegante fascino personale, costituivano un mix inconsueto nel real estate di allora: dove le donne si contavano sulla punta delle dita. Questa ce la farà, pensai congedandola.
1992: il nostro mercato immobiliare stava facendo i conti con l’iniziare di un ciclo negativo (che sarebbe durato sino alla fine 1997/ primi 1998). E il nostro Paese era alle prese con uno scandalo devastante (“Tangentopoli” ) che – partito proprio e purtroppo da Milano – avrebbe finito con il travolgere il nostro sistema politico. In quello scandalo furono ahimè coinvolti anche nomi eccellenti del real estate italiano. Insomma non si era certo nella migliore delle condizioni per fare del marketing per il MIPIM ! E, per giunta, spesso la risposta era «Ma perché dovremmo venire a una Fiera internazionale? Noi siamo in un mercato locale! E questo MIPIM, spiegami, perché è così caro? »
Ma lei era ferma, determinata, e voleva farcela. E poi – last but not least – amava l’Italia.
E l’Italia cominciò ad amare Nadine. Il nostro Paese iniziava la strada dell’ internazionalizzazione e – anno dopo anno- le aziende italiane che si affacciavano sulla Croisette diventavano vieppiù numerose. Assaggiata la valenza e l’ utilità della Fiera, gli italiani imparavano la strada per Cannes a marzo, per il MIPIM, e poi per il MAPIC, a novembre. Lei aveva dunque vinto. Nel 2002 – sotto la regia di Nadine, in unione con la CCIAA di Milano e l’allora mitico ITP, Investment Turin and Piedmont – fu organizzata al MIPIM la prima “Italian Way”, che coinvolse diversi espositori (enti/ società del Bel Paese) in uno spazio comune…una tradizione che, pur rinnovata nella forma e nei contenuti, ancora oggi dura.
Intanto Nadine proseguiva nella sua la sua carriera che , lentamente ma inflessibilmente, la portava al top. Era il 2004 – se non erro – quando fu nominata Direttore del MIPIM e del MAPIC. Era diventata una delle donne più note al mondo nel real estate internazionale, e una delle più “di potere“ !
Time flies. Nel 2006, al culmine del picco positivo di mercato, l’Italia era stata il quarto Paese come numero di partecipanti al MIPIM, e il secondo al MAPIC. Ma Nadine , pur Director, non cessava mai di dare un occhio alla “sua “ Italia, riservando ai nostri espositori/ visitatori l’attenzione, la cura e la pazienza dei lontani tempi. Così presente, che proprio quell’ anno inventai per lei il soprannome di “Guardian Angel“ (Angelo Custode) della delegazione italiana…
L’anno scorso, quasi improvvisamente, Nadine lasciò la Reed MIDEM (la società organizzatrice dei due Saloni, ma di questi non soltanto, ndr). Gli italiani si sentirono subito “orfani”. Dov’è Nadine? Dov’è andata? Come faremo senza di lei? Come potremo gestire il MIPIM e il MAPIC senza Nadine? (eh, sì perché per tutti lei era sempre e solo Nadine).
La risposta è semplice. Voleva solo, dopo tanti anni di intensissimo lavoro- un lavoro di quelli che non ti lasciano vita – cambiare vita. Dopo aver ricevuto, con tutti gli onori che il Protocollo prevedeva e prevede, ministri, sindaci, archistar, e top player del real estate internazionale (tutti in visita alla Fiera immobiliare più importante del mondo), aveva voglia di fermarsi: per stare per un po’ con i suoi cari, per occuparsi dei suoi interessi, per viaggiare anche per piacere e non solo per business, e per riflettere sul suo futuro, sui progetti di vita e di professione. Nadine è sempre stata una donna professionalmente molto, molto attiva, e fare solo la moglie e la mamma non è mai stato nei suoi obiettivi!
Ma ora che i bambini sono cresciuti e vanno a scuola ( sono “ grandi”, che diamine, il maggiore va ormai alle elementari, e la bimba all’ asilo) , è bello sapere che Nadine vuole “ tornare al business” . La “vacanza” è quasi terminata, e noi siamo tutti qui , ansiosi e curiosi di vedere Nadine “ di nuovo in giro” .
-Che farai, Nadine, ti metterai ancora nel real estate ? « Essendo letteralmente “ cresciuta” nel settore , gli appartengo » mi risponde. « Per portare a sempre maggior espansione i brand MIPIM e MAPIC, e al livello di notorietà che hanno raggiunto, ho letteralmente incontrato il real estate di tutto il mondo. Ciò mi ha consentito di avere una visione davvero globale dell’ industria immobiliare . Non posso nemmeno immaginare di cambiare , e di entrare in un altro settore .Tra le mie capacità non c’è solo quella di saper sviluppare e mantenere relazioni con i “decision makers” dell’ immobiliare , ma anche quella di essere in grado di facilitare l’ espansione internazionale di un brand o di un’ azienda. Il real estate e il retail real estate sono due campi che mi sono familiari, così ci sono davvero molte chance di vedermi presto , come dici Tu, “ di nuovo in giro “. Chissà, magari per rappresentare in Francia degli interessi italiani ! ».
-Come hai vissuto questi tempi recenti di grande turbolenza? «Da semplice osservatore, la scorsa primavera e come molti altri, ero fiduciosa che il peggio fosse ormai passato, e che alcuni segnali positivi scorti a giugno fossero lì lì per ridare fiato all’ industria, stimolandone il rilancio anche in termini di nuovi development» mi spiega. « Purtroppo la crisi ha ricolpito ancora, l’auspicato dinamismo e gli investimenti si sono nuovamente bloccati. Tutti vorremmo che arrivasse davvero una ripresa, e che il mercato non precipitasse ai livelli- bassissimi – del 2009…».
-Secondo te, che ne sei stata una protagonista, che ne sarà del real estate a livello internazionale? «Non ho informazioni “privilegiate” per poter rispondere» sottolinea, e con un sorriso. «Penso però che i mercati reagiscono in modo diverso e – pur perdurando – la crisi non tocca tutti allo stesso modo: vedi Cina. Non è questa la prima volta che la crisi colpisce il real estate. I professionisti hanno saputo adattarsi alle turbolenze. Guardando ai fatti da una prospettiva globale, ci è voluto molto tempo per costruire un mercato immobiliare davvero internazionale, e sono convinta che il mercato, nonostante tutto , internazionale rimarrà. Coloro che dieci anni orsono non credevano allo sviluppo della Central Eastern Europe hanno dovuto ricredersi. Lo stesso è accaduto per la Russia o il Middle East. Oggi, ritengo anch’io che la community debba fare i conti con la Cina, ma pure con l’India e il Brasile ».
-E ora, per concludere. La Tua intensa esperienza professionale Ti ha consentito di conoscere molti personaggi “stellari”, noti in tutto il mondo. Chi Ti è rimasto più impresso, e perché? «E’ perfettamente vero, ho avuto la possibilità e anche la fortuna di incontrare persone straordinarie, di molte differenti culture e di molti diversi settori di attività. Protagonisti della politica e dell’economia, archistar, così come i più “brillanti” player dell’ immobiliare, con cui ho potuto condividere momenti unici e indimenticabili» afferma, mentre l’emozione ancora traspare. «Davvero troppi, credimi, per poterTi citare solo qualche nome…».