12-15 marzo 2013
di Paola G. Lunghini
Al 24° Salone dell’ immobiliare internazionale che si è svolto a Cannes dal 12 al 15 marzo hanno partecipato circa 20 mila persone, da 79 Paesi.
Paese d’ Onore, la Turchia, giunta in forze. Intensa la presenza della Russia, con oltre 400 società/enti ( + 22% di partecipanti rispetto allo scorso anno).
Per quanto riguarda l’ Italia, non ho numeri precisi sui partecipanti : le società/ enti erano circa 150, di cui una cinquantina con stand o co-stand.
Cambiando registro rispetto al mio solito, racconto qui il MIPIM 2013 attraverso alcune fotografie da me personalmente scattate.
E’ il secondo giorno del Salone, fa fresco ma il cielo è azzurro. Davanti al Palais , decorato con un immenso tabellone della Turchia, Paese d’ Onore, c’è questo manufatto bianco (che tutti o quasi prendono per l’ “ Italian Pavillion” . All’ interno, in realtà, c’è il punto di distribuzione delle delegate’s bags e delle Guide; ma è certo che il telo pubblicitario esterno del manufatto trae in inganno… Dove sarà questo “Auditorium Debussy”?
Ma come , dov’è ? in cima alla scalinata destra , è .
Preciso che il Palais ha due scalinate esterne : quella famosa, quella dove arrivano le star durante il Festival del Cinema, sta a sinistra .
Uno spazio, il Foyer Debussy ( no, non sono io a sbagliarmi, lo spazio assegnato all’ Italia era il Foyer dell’ Auditorium, non l’ Auditorium) che già era stato affittato alle Istituzioni italiane in passato, e che non era stato per nulla gradito ( mai più, si disse. E infatti…). E’ infatti una “ manica “ lunga e cieca del tutto estranea alla struttura-alveare del palazzo. Una specie di corridoio di servizio che potrebbe benissimo essere utilizzato per ospitare – che so –tutto l’ Ufficio Stampa del Salone.
Vi si accede anche attraverso la Hall interna del Palais, con una comoda scala mobile. Ma occorre, come dire, andarci apposta.
E apposta ci sono andati molto, molto pochi. E, lì giunti, quei pochi trovavano pochissime attrattive: gli stand di ANCE, Federimmobiliare, FIABCI , VenetoCity+Mario Cucinella, Invest in Tuscany… Risultato: l’ “ Italian Pavillion “ è stato , credo, il luogo meno visitato dell’ intero Salone. Era così vuoto da dare depressione. Io ci sono passata almeno tre volte, e – in un paio di codeste visite –erano assenti persino gli addetti agli stand. Della serie che, se per caso un MIPIMer avesse avuto voglia di chiedere informazioni, gli interlocutori sarebbero stati una ciotola di patatine fritte , vulgo chips, e un paio di bottiglie d’ aranciata, a se stessi abbandonati su un tavolino dell’ ANCE. Alla faccia dell’ Italian Food!
Giustificatissimi dunque l’ indignazione, l’ irritazione e lo sconcerto espressi dai nostri connazionali, per non dire del sarcasmo manifestatomi personalmente da alcuni colleghi della Stampa internazionale che là si erano recati, per amicizia nei miei confronti e speranzosi di qualche deliziosa degustazione.
Nessuno, dopo una così brutta prima esperienza, ha pensato di ritornare all’ “ Italian Pavillion”. Io stessa , come detto, lì ho “ evitato” di andarci troppo, altrimenti piangevo. No so, quindi, se le presentazioni agli stand annunciate nel Programma del MIPIM abbiano o no catturato un po’ di attenzione in più. Non conosco nessuno – tra le centinaia di italiani a me noti e a Cannes presenti- che abbia tentato l’ esperimento.
A proposito di Stampa , il furbissimo collega Guglielmo Pelliccioli a Cannes ne ha inventata una delle sue. Non potendo disporre di uno spazio proprio per la registrazione delle interviste per il suo QI, si è alloggiato – con quattro poltroncine tipo regista e due tavolini- al bordo esterno dello stand Pirelli ( pardon, Prelios). Quasi una pertinenza… Che di riflettori ne ha attirati parecchi, perché quando le gente vede telecamere fisse , cameramen, spot, microfoni etc soggiace a una attrazione irresistibile. Pubblico assicurato, dunque.
Si veda, nell’ immagine sopra, una di codeste interviste, in cui si riconosce – secondo da sinistra – il Presidente di Federimmobiliare, Gualtiero Tamburini.
Si notino anche le calze a rombi marroncini e la vistosa cravatta rossa di Pelliccioli , il quale ha, come è noto, una personalissima interpretazione degli abbinamenti cromatici.
“ Un pezzettino, solo un pezzettino”.
Se pensate che io abbia visto il MIPIM, beh, vi sbagliate. Ne ho visto solo una parte . Ma piccola piccola. Questo perché , anche se più ridotto rispetto a un tempo , il Salone organizzato da Reed MIDEM è comunque gigantesco.
Ne ho visto solo un pezzettino :
-Perché quest’ anno il MIPIM è stato particolarmente “ frammentato” in innumerevoli eventi , troppi. Se faccio il conto degli appuntamenti del Programma ufficiale, e vi sommo gli incontri “ privati” non calendarizzati e quelli puramente “sociali” ( leggi cocktail party , lunch, e dinner sulla Croisette, sugli yacht, negli alberghi etc), credo non siamo lontani dal migliaio. In linea puramente teorica, uno potrebbe partecipare a tutti , anche a quelli che portano la minacciosa definizione di “ by invitation only” . (Qui però ci metto un asterisco, perché ci tornerò sopra) .
-Perché tali eventi si svolgono in molti luoghi che nel Palais non sono, costringendo il povero MIPIMer a spostamenti molto time-consuming . Mi sembrò, a un certo punto, di stare in mezzo a uno sciame di api impazzite, ciao ciao, salutino di trenta secondi , ci vediamo presto. UFFA, si torni a maggior “ sobrietà” !
-Perché il MIPIM , comunque, “ dura “ solo – di fatto – due giorni e mezzo. E se togliete le ore di sonno e gli spostamenti ut supra, non è che rimanga molto tempo. Ergo, diffidate di coloro che sono andati a Cannes per un giorno e poi vi raccontano il MIPIM… vi potranno raccontare solo quel piccolissimo pezzetto di cielo che hanno visto. Il resto è relata refero. Vale anche per me, sia chiaro.
-Perché il MIPIM , per un real estate lover, è come i Musei Vaticani o il Louvre per un appassionato dell’ arte. ( Il parallelo non sembri eccessivo) . Ci staresti una settimana solo per assaporarlo; e, per portarti a casa una adeguata consapevolezza, non ti basterebbe un mese. Mission impossibile. Meno male che c’è internet, direte voi, ci puoi tornare sopra. Peccato che, una volta evaporato il momento, nessuno torna indietro. Tempus fugit; e la vita fugge e non si arresta un’ ora, come diceva il Petrarca. Per me, che da sempre sono assetata e affamata di conoscenza, quasi un dramma.
Cosa non ho visto? :
-La maggior parte degli stand
-Nessuna conferenza, né plenaria né specialistica ( tranne quella italiana della Legal Firm Chiomenti, per circa 15 minuti : di ciò dirò dopo)
-Nessuna o quasi presentazione agli stand
– Il Padiglione Turistico, quello Logistico e nemmeno quello dell’ “Innovation”
-L’ Opening cocktail sponsorizzato dalla Turchia
-La Cerimonia degli Award ( pioveva che Dio la mandava da ore, faceva un freddo terribile e non me la sono sentita – alle sette di sera – di affrontare un simile tempaccio per ritornare al Palais : per inciso, in 24 anni che vado al MIPIM su 24 edizioni – come è noto io sono l’ unica italiana a vantare questo record ( che peraltro nel mondo deteniamo in circa 50 persone)- non ho mai dico mai visto un tempo simile. Il venerdì mattina, ultimo giorno del Salone, è caduta pure un po’ di neve . SULLA COSTA AZZURRA A META’ MARZO, INCREDIBILE! Oltretutto, l’ unico canditato italiano agli Award , la UniCredit Tower di Hines , non ha vinto…e ciò molto mi dispiace.
Pur avendo diversi inviti per eventi a bordo degli yacht, sono riuscita ad andarci solo a un paio. Non ho più le energie per tirar tardi ( e lì c’ era davvero da tirar tardi). E nella serata del 14 marzo, come detto sopra, il tempo era talmente brutto che lasciare la calda camera dell’ albergo per rischiare la polmonite era davvero l’ ultimo dei pensieri.
Ma cosa hai fatto allora a Cannes , direte voi? Poco. Ma ho camminato molto! Ho fatto :
-Alcune conferenze stampa ( tra cui quella del Ministro dello Sviluppo Regionale della Federazione Russa, che sarebbe come dire il loro Corrado Passera ) .
-Alcune interviste con alcune società estere newcommer.
-Alcuni eventi italiani ( tra cui la Conference sopra citata di Chiomenti sull’ Italia . Ressa , almeno 300 persone, tutti italiani, forse 12/ 15 soltanto gli esteri intervenuti, che vergogna. La celebre Legal Firm forse non sa che negli anni è diventata un verbo : io chiomento, tu non chiomenti, egli chiomenterà, noi chiomentiamo, voi chiomenterete, essi forse chiomenteranno). Ben 15 minuti, ci sono stata. In tempo per sentire l’ accorato appello di Aldo Mazzocco; e lo “ schiaffo di Anagni”, ovvero l’ intervento di Manfredi Catella, a capo di Hines in Italia : se volete sapere cosa intendo, telefonatemi, perché questo la cronista del Sole 24 Ore – Evelina Marchesini è da sempre moderatrice del Convegno – sul suo giornale non lo ha raccontato …
-Un salto alla Conferenza organizzata da Guglielmo Pelliccioli che, nella migliore delle possibili tradizioni, ha cannibalizzato gli eventi italiani che alla stessa ora si svolgevano.
-Un salto alle due conferenze organizzate da Torino nel suo bellissimo stand .
Cosa ho fatto d’ altro?
-Molti , molti cocktail . Internazionali. (Dovevo e volevo incontrare molte persone , sperando che non mi parlassero solo di Grillo. E invece mi hanno parlato solo dei grillini) . Ma il più bello in assoluto , tra i cocktail, è sempre quello delle nostre Generali, esclusivo, raffinato e pieno di top player. Sono davvero grata al Gruppo, che sempre mi invita!
-Alcuni -in tutti i sensi – golosi breakfast meeting. Internazionali.
-Un paio di press lunch.
-E soprattutto, il “ famoso” Italian Lunch” per gli Investitori , sponsorizzato da IDeA FIMIT, invitata dal Protocollo del MIPIM. Qui – per il privilegio sono gratissima ! – ci sarebbe da scrivere un romanzo, ma mi manca il tempo.
Sono anche andata a trovare gli operatori italiani, ai loro stand . Di ciò, perché se lo meritano, dirò più avanti.
Intanto, godetevi nelle foto qui sotto le attrattive dello stand di GVA Redilco :
NOTA. L’ asterisco ut supra.
Dalle parole di Filippo Rean, Direttore del MIPIM e di altri ( tra cui Manfredi Catella) si è appreso che c’ erano questa volta al MIPIM circa 60 tra rappresentanti di Fondi Sovrani e di grandi Fondi Pensione.
Ecco, io questo privilegio di vedere da vicino codesti signori non lo ho avuto.
Sicuramente c’ erano. A testimonianza, riporto qui alcune righe dell’ articolo a firma del mio collega inglese a capo della rivista PIE : «Several sovereign wealth funds, mainly from the Mid East, have been active in European real estate for nearly a decade, focused mainly on London and to some extent Paris, the PIE Roundtable at MIPIM heard last week. Roundtable members, speaking on the basis of anonymity, comprised executives from top European and global investment and asset management firms, as well as brokerage, legal and strategic advisers – all with first-hand experience of SWF mandates and strategies».
Capito ? “Speaking on the basis of anonymity”. E poi dicono di noi e della nostra mancanza di trasparenza !