A Milano esistono già 970.000 mq di tetti verdi, che potrebbero diventare 13 milioni di mq nei prossimi anni grazie agli incentivi promossi dal Governo e dall’Amministrazione e attraverso le nuove norme del Piano di governo del territorio in via di approvazione.
Si è parlato di questo ( il 27 settembre ) al convegno alla Fabbrica del vapore “Soluzione natura in città: nei cortili, sui tetti e sulle pareti” promosso da Milano Clever cities, il progetto cofinanziato da fondi europei per l’innovazione (Horizon2020), cui Milano partecipa insieme a Londra e ad Amburgo grazie alla collaborazione tra Comune di Milano, AMAT, Ambiente Italia, Eliante, Fondazione Politecnico di Milano e Politecnico di Milano, RFI e Italferr e WWF Italia.
Attraverso il progetto europeo Decumanus tra il 2013 e il 2016 sono stati mappati i tetti di Milano, rilevando che, sul totale di 32 milioni di mq di tetti, circa 970.000 mq hanno già oggi almeno una parte sistemata a verde. Tra gli esempi, gli orti tra i cortili di via Palermo 1 dello studio Piùarch, il The mall in piazza Bo Bardi, il tetto di Superstudiopiù in via Tortona, il tetto del nuovo ostello in Ripa di Porta Ticinese. Il progetto ha anche analizzato la possibilità di incremento delle coperture verdi, secondo le caratteristiche geometriche dei tetti, identificando ulteriori 13 milioni di mq che potrebbero essere sistemati a verde.
“È un obiettivo ambizioso e realizzabile per una città come Milano che sta indirizzando tutte le sue politiche verso la sostenibilità ambientale e l’incremento del verde – dichiara l’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran –. Entro il 2030 avremo 3 milioni di nuovi alberi nella Città metropolitana, la nascita di 20 nuovi parchi e del grande parco metropolitano e, grazie alle norme del Piano di governo del territorio che impongono interventi altamente performanti dal punto di vista energetico, potremmo arrivare a rinverdire anche oltre 10 milioni di mq di tetti. Ognuno di questi tasselli contribuisce a dare una risposta concreta all’emergenza climatica locale e globale”.
“Il nostro interesse – interviene l’assessore alle Politiche sociali e abitative Gabriele Rabaiotti – è quello di contribuire allo sviluppo di un’operazione urbana a partire dal miglioramento degli spazi aperti e dei cortili delle nostre case popolari, oltre che dall’efficientamento energetico degli edifici, con tutti i benefici che ne conseguono, dalla riduzione dell’inquinamento al contenimento delle spese a carico degli inquilini. Su questi temi la sfida è aperta e passa innanzitutto attraverso l’interlocuzione con il Governo e con Regione Lombardia per poter definire percorsi che rendano gli interventi effettivamente realizzabili”.
Tantissimi i benefici dei tetti: trattengono le acque piovane e le rilasciano più lentamente al sistema fognario, contribuendo così a ridurre il rischio di allagamenti nel caso di piogge intense; riducono la temperatura estiva della copertura fino a 50° C in meno e i picchi di calore in città fino a 2° C; garantiscono consistenti risparmi nei consumi e nei costi di riscaldamento e condizionamento, fino al 10%; riducono l’inquinamento atmosferico e sonoro; migliorano le prestazioni dei pannelli fotovoltaici; aumentano la qualità dell’edificio, favorendo la socializzazione.
Non solo norme, ma anche incentivi. Di recente grazie ai fondi del progetto di Clever cities, l’Amministrazione ha stanziato 70mila euro a favore della realizzazione di tetti e pareti verdi nell’ambito del bando “Be 2018” per la concessione di finanziamenti a favore di opere di miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici privati. Ulteriori incentivi sono previsti dal Green bonus promosso dal Governo Gentiloni nel 2018. I costi per realizzare un tetto verde vanno da un minimo di 50 euro per mq per un tetto a verde estensivo (prato) a un massimo di 200 per un tetto a verde intensivo (con piante).
Nel corso del convegno sono stati illustrati anche gli altri progetti previsti nell’ambito di Clever cities: oltre al sostegno di tetti e pareti verdi anche attraverso azioni di divulgazione e sensibilizzazione, l’implementazione di infrastrutture verdi e la realizzazione di barriere antirumore in corrispondenza della nuova stazione ferroviaria di Tibaldi e la realizzazione di un giardino condiviso in via Giambellino 129 attraverso sperimentazioni naturalistiche e innovative. Proprio oggi è stata approvato dalla Giunta il quadro economico relativo alla bonifica dell’area per un importo di 3,5 milioni di euro.
Un tema, quello della ‘riscoperta’ del verde condiviso, del valore del suolo, delle piante e degli agro-ecosistemi in generale, portato avanti anche nel confronto “Comunità di pratica: gli orti didattici nelle scuole milanesi” (presso la Fondazione Riccardo Catella) cui hanno partecipato l’assessore all’Educazione Laura Galimberti e la vicesindaco con delega alla Food policy Anna Scavuzzo, per parlare del valore socio/educativo che hanno le buone pratiche di orticoltura urbana, ancor più se realizzate fin da piccoli.
A oggi Milano conta 82 orti nei nidi e nelle scuole dell’infanzia comunali e 25 in quelle statali. Di quelli a gestione diretta del Comune di Milano 20 sono “fai-da-te”, 26 sono gestiti con il supporto di genitori e nonni volontari e 36 con supporto esterno, finanziario o di gestione da parte di associazioni volontarie. L’appuntamento, promosso nell’ambito delle azioni della Food policy di Milano e realizzato insieme agli assessorati Educazione e Urbanistica e Verde e alla Direzione Municipi, in collaborazione con la Fondazione Catella, ha voluto essere dunque un’occasione per valorizzare e condividere la conoscenza sviluppata da scuole, associazioni e istituzioni, tramite esperienze consolidate e metodi innovativi, e per confrontarsi con esperti, insegnanti e famiglie sugli ulteriori sviluppi possibili.
Fonte : Comune di Milano