di Paola G. Lunghini
Gentili Lettori e Cari Amici,
coloro che tra voi mi seguono da tempo sanno che da anni pubblico la mia personale “ recensione “ della Prima della Scala. Due esempi : https://www.internews.biz/la-prima-della-scala-un-meritatissimo-trionfo/ e https://www.internews.biz/a-milano-scala-una-prima-da-arresto/
Rammento che ne ho titolo .
Anche se professionalmente / giornalisticamente etc mi occupo da sempre di economia immobiliare, di musica me ne intendo abbastanza da sempre , e sottolineo sempre : la mia lontanissima tesi di laurea era stata ( prima assoluta alla Facoltà di Filosofia dell’ Università Statale di Milano, specializzazione pedagogia ), proprio in “educazione musicale”.
Doppio binario, dunque. Ma , per la musica, SENZA PRESUNZIONE. Semmai continuativa FREQUENTAZIONE
Eccomi allora qui, anche questa volta, a commentare la Prima della Scala …
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Sono molto contenta che Tosca abbia avuto, la sera del 7 dicembre al suo termine, ben 16 minuti di applausi ( oltre a quelli a scena aperta, con cui si arriva a oltre 18 : secondo l’ applausometro, è la seconda di sempre a una Prima della Scala ).
E sono ancor più contenta che lo share televisivo sia stato del 15 % : vuol dire che l’ opera – su RAI 1 – è stata vista mediamente da quasi tre milioni di persone ( spero vengano diffusi, prima o poi, anche i dati circa le altre dirette, soprattutto quelle televisive e radiofoniche con i Paesi che erano collegati. Per non parlare delle “ differite “ : la Prima della Scala è stata vivaddio “venduta” in molti Paesi…Viva la cultura, perché finalmente anche di cultura si vive !!!).
Allora, su Tosca non è il caso di discutere : è “ quella che è”, da 120 anni è tra le opere più rappresentate al mondo ( mi pare che la prima in assoluto , statisticamente parlando, sia Traviata ).
Allora, a me la lirica piace, e Tosca mi piace moltissimo . L’ ho vista in teatro, dal vivo, diverse volte ; e l’ ho ascoltata – nelle varie versioni CD/DVD che possiedo – infinite volte . Sintesi, la conosco abbastanza bene.
Una piccolissima nota di warning : guardate che – nonostante l’ opera si chiami Tosca – protagonista della stessa non è la cantante Floria Tosca “idolatrata “ dal pittore Mario Cavaradossi ( tenore) , ma il cattivissimo capo della polizia, il Barone Vitellio Scarpia ( baritono) …qui potrei dilungarmi, ma meglio di no.
Ciò detto, l’ altra sera non potevo non collegarmi con la diretta su RAI 1 , e contemporaneamente anche alla Radio RAI 3 , per non parlar del web, etc !!!!!
Anzi, diciamo pure che ero in fibrillazione… (purtroppo o no , non sono così “ importante” – come certe presenzialiste attricette che nei foyer vengono intervistate da croniste ancor meno esperte di lor di musica , tanto da confondere Puccini con Verdi – da “ permettermi” la Prima della Scala … Pazienza, « tanto, si sa che la maggioranza della gente viene a teatro soprattutto per passeggiare nei ridotti durante gli intervalli, e per far sfoggio di eleganza » * ) .
Ciò detto, sono contenta che Tosca sia tanto piaciuta , anche al nostro caro Presidente della Repubblica, ma io sono ahimè fuori dal coro degli sperticati consensi.
Nel senso che l’ opera non mi è dispiaciuta , ma NON MI HA EMOZIONATO, COME MI SAREBBE STATO LOGICO !!!!
Vediamo in primis le cose buone:
– direzione orchestra e orchestra : eccellenti , chapeau !!! Ci mancherebbe altro, siamo alla Scala, che diamine !
– coro : eccellente ( ma sin troppa gente in scena, soprattutto con bimbette- chierichette sgambettanti : ma quando mai ???)
-luci : sempre state punto di forza della Scala, sono ora ancor più splendide, grazie anche alle nuove tecnologie, che consentono effetti sino a qualche anno fa impensabili
-baritono : ottimo . Il problema è che Luca Salsi ha un volto talmente simpatico … da far riuscire quasi simpatico pure l’ abbietto Scarpia
-tenore : molto bene , tenendo conto che la memoria di « E lucean le stelle..» va inevitabilmente ai più grandi tenori del secolo scorso…vedete voi chi preferire …tra coloro che , frementi, le belle forme disciogliean dai veli
-soprano : sarà anche il più osannato soprano di questi anni, ma io Anna Netrebko non la osanno . Per carità, la voce c’è, eccome se c’è, ma i “ respiri” tra una frase musicale e l’ altra sono troppo frequenti e lunghi : costringono l’ orchestra a seguire lei e non viceversa . In scena non sta mai ferma, bamboleggia o si avventa . E poi io non ho “ sentito” l’ anima, nemmeno nell’ acclamato « Vissi d’ arte ». C’è stato anche un “ disguido” tecnico ( una frase da lei raddoppiata, fortunatamente gestita con sapienza . Grazie a tutti – baritono, direttore e orchestra – per aver evitato una GAFFE imperdonabile !!! ).
E, last but not least, sarebbe carino che la Netrebko , quando in Italia è intervistata e visto che ormai qui è di casa , si esprimesse in italiano , che è la lingua universale della lirica, e non in inglese.
-molto bene tutti gli altri cantanti , “ minori” sino a un certo punto
E ora, le cose che non ho apprezzato :
-la regia di Davide Livermore , capace di “ colpi” di genio ( grazie anche alle nuove tecnologie , per la prima volta davvero applicate alla Scala ) , ma anche di cose ridicole : l’ Angelotti che entra correndo “forse” su un tapis roulant , Tosca che anzicchè buttarsi da Castel Sant’ Angelo direttamente ascende in cielo … E poi, troppe “ macchine “ in scena, tutto quel su e giù è davvero fastidioso … per non parlar delle monachelle che ovunque si aggirano, e degli inutili tablaux vivants. Mah…
-i costumi , definiti “senza tempo” ma secondo me solo orridi. Per carità, nelle infinite volte che sono stata alla Scala di costumi spaventosi ne ho visti talmente tanti che uno più o uno meno non fa differenza alcuna … ma quelle “ divise “ dei poliziotti papalini evocavano un po’ troppo “ cose bruttissime “ dello scorso secolo, e non in Europa solamente …
La veste da camera di Scarpia, nel secondo atto, poi, era semplicemente inguardabile.
Ma la tragedia costumistica maggiore è stata riservata a Tosca. Colori violentemente impossibili, ampiezze impossibili. D’ accordo che “ vestire “ la Netrebko è come vestire Angela Merkel, ovvero “mission impossibile”, ma un peletto più di sobrietà ci sarebbe stato bene… E poi io sono la prima a convenire che l’ arte di un soprano si misura appunto dalla sua arte, e non dalla sua straordinariamente ampia circonferenza toracica, così ben esibita soprattutto nel secondo atto.
– la regia televisiva , totalmente riservata al palcoscenico e ai primi/primissimi piani degli interpreti. Nessun accenno a ciò che dovrebbe contraddistinguere uno spettacolo nel teatro più straordinario del mondo , cioè la sua storia, unicità e “ avvolgenza “ . Non stai vedendo “solo Tosca” , che già basterebbe, accidenti !!! La stai vedendo dalla Scala !!!! Peccato.
Per concludere :
Della diretta televisiva , e della conduzione degli “ intervalli”, preferisco non dire . Non è colpa della Scala se , anzicchè degli esperti “ veri” , a commentare l’ opera mandano gente che nemmeno Toy e Tea ( **).
Avrei gradito moltissimo che, ieri in Sala, fosse stata presente qualche personalità di grande rilievo internazionale . Mah…
Caro Beppe Sala, per il 2020, ti prego , rinnova il miracolo dell’ EXPO !!!
Grazie dell’ attenzione.
PS : per “ rifarmi la bocca “ ieri mi sono continuamente ascoltata una delle Tosca che possiedo su CD : un’ edizione del 1953, successivamente rimasterizzata of course, con Maria Callas . Innarrivabile .
*= tratto da una Lettera aperta alla Stampa , di Maria Callas, 14 gennaio 1958
** = provate a indovinare chi sono…