di Paola G. Lunghini
Caro Luca,
stamane a Milano, nella tua qualità di Managing Director di Real Estate WAM ( Real Estate Wealth Advisory & Management ), nuova Divisione di Europrogetti & Finanza ( Società del Gruppo Arcotecnica , presieduta da Davide Viganò) , hai presentato a una folta platea di operatori – tra cui una spruzzata di esponenti della real estate community milanese- la tua reinvenzione del “Private Banking Immobiliare”. Così come la stavi pensando da anni. Ispirandoti a ciò che da tempo le Banche fanno, ma con tutta una serie di aggiustaggi.
Con oggi è dunque partita l’operatività di WAM, che tu dici essere in grado ( l’ orizzonte per cominciare e vedere risultati in linea con il business plan è di circa 18 mesi ) di garantire l”’ottimizzazione gestionale e la valorizzazione sia di singoli immobili sia di portafogli immobiliari complessi e diversificati di proprietà di Famiglie e Imprese”: per capirci, 5-10 milioni di euro/ cad.
Giuseppe Roma, Censis, e altri importanti relatori – tra cui lo scintillante Gaddo della Gherardesca ( Consigliere ADSI-Associazione dimore soriche italiane : un nome, una storia millenaria ) e l’ avv. Riccardo Delli Santi ( in qualità di Presidente AGIDI) – ti hanno fatto da illustre contorno.
Caro Luca,
stanco ( lavorare fianco a fianco con il patron del gruppo Arcotecnica richiede pazienza e nervi saldi), e anche un po’ emozionato, oggi hai preso il podio, splendidamente raccontando come tu vedi questo tuo nuovo servizio, e qual è il “ valore aggiunto “ che esso potrebbe dare a quei 20-50 mila super-ricchi di un tempo, ma oggi alle prese con il “ de-flusso” dei redditi. Poverini, hanno ereditato – e sottolineo ereditato – patrimoni giganteschi, ma quasi mai sono capaci di gestirli , alla luce di quel nuovo imperativo categorico che si chiama “efficientamento “. E per giunta le imposte li massacrano.
Hai oggi illustrato , e molto bene, tutti i servizi finanziari e tecnici – in house, e come società totalmente “ indipendente”- che WAM è in grado di offrire a costoro, ma non a costoro soltanto.
Dopo di te, Carlo Romagnoli ( Managing Director di Arcotecnica RE) ha affrontato, con il pragmatismo che gli è proprio e che io ben gli riconosco e apprezzo , i punti nodali dell’ attività che distingue il “ buon gestore” . In primis la problematica del “ contratto di locazione “ : che tutti sappiamo essere un aborto giuridico datato 1978, i cui danni – secondo me , e nell’ ottica della auspicata internazionalizzazione del real estate italiano – potrebbero essere calcolabili in miliardi di euro. La Legge di riferimento, N° 392 / 78 , nessun Governo degli ultimi decenni – nemmeno l’ attuale – ha mai pensato di adeguarla , in modo significativo, ai tempi nostri. Che tristezza.
E mentre Beppe Roma- stamane in forma particolarmente strepitosa ancorchè in questa “ triste congiuntura” – sciorinava il suo discorso in “R” ( curioso, vero, che io solo pochi giorni fa postavo sul mio sito il discorso in “C”) : riqualificazione, riuso, restauro, rendimenti, redditività, ridimensionamento e rottamazione…
E mentre il simpaticissimo Sebastiano Barisoni, Capo redattore a Radio 24 , in economia documentatissimo , brillantemente moderava…
E mentre Umberto Quadrino, Assolombarda, “attaccava” i Fondi immobiliari che non sono appetibili, e diceva che i “ cluster “, a livello immobiliare – e qui ahimè potrei anche essere d’ accordo – non esistono, mentre ce ne sarebbe di bisogno ; e al contempo affermava che il settore immobiliare è quello in cui c’è più spazio per il risparmio energetico…
E mentre tu parlavi, …etc etc etc , qualcuno in Sala si domandava se e come e quando voi incomincerete a “gestire” anche immobili all’ estero.